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La storia è tragica. E sta facendo il giro del mondo. Ali Mohammed al-Nimr ha 21 anni ed è stato condannato a morte tramite crocifissione e amputazione della testa dal governo dell’Arabia Saudita per aver partecipato alla primavera araba quando aveva 17 anni ed aver incitato alla protesta i suoi amici con sms.
Anonymous, il network di attivisti hacker, ha lanciato una campagna per liberare il giovane , marchiata con l’hashtag #OpNimr e attaccando i siti governativi. Oltre all’accusa di dura repressione perpetrata dall’Arabia Saudita sui propri concittadini, Anonymous accusa il governo saudita di aver estorto la confessione ad Alì a seguito di pesantissime torture. E non intende mollare. Per il prossimo week end minaccia un attacco ancora più massiccio. La comunità internazionale si è mobilitata, ma neanche l’Arabia Saudita intende mollare. Noi ci uniamo all’appello: Non uccidete Alì.












