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«Ci piace essere intrattenuti, prendere le cose dall’esterno. Non ci diamo mai il tempo per entrare in contatto con noi stessi, con il nostro io più profondo. Attraverso il “Metodo Abramović”, il mio compito consiste nel farti vedere cosa puoi fare per te stesso. Voglio creare questa grande opportunità perché ho capito che non si può avere nessuna esperienza solo attraverso di me. Per questo ho deciso di cambiare completamente le regole».
Così parla Marina Abramović. Quindi, nella sua nuova performance, chiamata Marina Abramović: In Residence, che comincia oggi, 24 giugno, il pubblico viene ospitato negli spazi della Walsh Bay Pier 12 giorni, fino al 5 luglio, insieme all’artista e al suo team. Tutti insieme saranno guidati attraverso esperienze trasformative che cambieranno le loro percezioni e il modo in cui guardano l’arte.
Marina, insomma, si gioca la sua scommessa più alta: «Dopo 40 anni – spiega annunciando il suo nuovo lavoro sostenuto dalla Kaldor Public Art Projects – la mia relazione con il pubblico è cambiata. Prima era semplice: il pubblico era seduto e io performavo davanti ad esso. Poi, con The artisti is present, ho creato una relazione uno ad uno. In 512 Hours, che ho fatto alla Serpentine di Londra nel 2014, era il pubblico a performare e io ero mischiata in mezzo a loro. Ora sarò solo un direttore d’orchestra e sarà il pubblico a viaggiare emotivamente».
Pronti? L’ingresso è gratuito, non c’è bisogno di prenotazione, basta avere un minimo di 12 anni. Dove? Un po’ lontano: a Sidney.












