12 ottobre 2009

libri_saggi Arte delle città, arte delle corti (einaudi 2009)

 
Su una stagione creativa sottovalutata rispetto a quella rinascimentale, un saggio ancora innovativo. Che, a oltre 25 anni dalla prima edizione, evidenzia la portata davvero europea dell’arte italiana tra Medioevo ed Età Moderna...

di

Per celebrare l’80esimo compleanno di uno dei più
apprezzati storici dell’arte italiani, Enrico Castelnuovo, non poteva essere
omaggio più significativo quello della riedizione, con Premessa e Nota bibliografica di aggiornamento affidate a
Fabrizio Crivello, di un intervento divenuto ormai un classico degli studi di
settore.
Questo a conferma della portata di un saggio che, comparso
nel 1983 nel volume V della Storia dell’arte italiana di Einaudi, seppe centrare gli
obiettivi del poderoso progetto dell’editore torinese, coniugando un metodo
rigoroso, ma originale, con una ricchezza di informazioni mai ridotte a puro
nozionismo accademico, bensì organizzate come analisi dinamiche per problemi e
tematiche.
Lo studio, focalizzato sugli scambi bidirezionali fra
l’arte nostrana e quella d’oltralpe fra il tardo XII secolo e il maturo
Trecento, ebbe il merito di svecchiare la prospettiva ancora italo-centrica
della nostra tradizione di studi storico-artistici, mostrando il carattere
europeo di molte esperienze nel panorama creativo italiano, dalla scultura
della corte federiciana tra Napoli e la Puglia, all’oreficeria senese, fino
alla miniatura presso la curia avignonese, affidata ad artefici di origine e
formazione italiana.
Nell’era del World Wide Web e della globalizzazione,
rammentare questo carattere assolutamente sovranazionale delle arti figurative
nel tardo Medioevo risulta di bruciante attualità, stimolo alla riflessione sul
valore del confronto culturale e dell’apertura verso l’Altro e il Diverso.
Lo studioso analizza come l’arte gotica, con i suoi
caratteri originali soprattutto in scultura e architettura, Giotto di Bondone - Madonna con il Bambino in trono e due angeli - 1295 ca. - tempera su tavola - cm 180x90 - Museo Diocesano, Firenzeabbia agito sulle
trasformazioni dell’arte in Italia entro contesti differenti, mettendo sempre
in luce il ruolo fondamentale delle contingenze storiche, di personaggi
assolutamente peculiari, committenti oppure artisti, senza trascurare quelle
tecniche ingiustamente definite minori (l’illustrazione libraria, l’oreficeria,
il ricamo), che costituirono invece le vie principali di penetrazione di nuovi
modelli, di contaminazione tra stili differenti, di affermazione di nuovi gusti
estetici.
Volgendo lo sguardo ora in direzione nord-sud, ora
sud-nord, citando una ricca serie di esempi – di cui molti inclusi nell’apparato
di tavole fotografiche – l’autore offre considerazioni e riflessioni sulle
opere che non sono mai solo formali, ma ne mostrano tutto il sistema di valori
comunicativi, sottolineandone sempre gli usi e le finalità, in primis quella politica.
Castelnuovo riesce così a mostrare la pluralità di
esperienze che arricchirono e nutrirono di linfa vitale la creazione artistica
in Italia prima che, con l’affermarsi della pittura di Giotto come principale, se non univoco,
modello di riferimento, venisse meno quello spazio per esperienze diverse e
alternative, meno “razionali” forse rispetto al paradigma di rappresentazione
illusionistica dello spazio, ma altrettanto ricche di contenuti e di messaggi,
di significati, di valori espressivi.

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laura dabbene

la rubrica libri è diretta da marco enrico giacomelli


Enrico Castelnuovo – Arte delle città, arte delle corti
tra XII e XIV secolo
Einaudi, Torino 2009
Pagg. 109, ill. b/n, € 18,50
ISBN 9788806196189
Info: la scheda dell’editore

[exibart]


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