16 luglio 2020

Ricordando Andrea Camilleri, in libreria con Riccardino e nei teatri con Tiresia

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A un anno dalla scomparsa di Andrea Camilleri, esce in libreria Riccardino, romanzo postumo. E nei Teatri Nazionali si proietta la voce di Tiresia

Il 17 luglio 2019, la voce di Andrea Camilleri non si spegneva sul serio perché, da quella estate che sembra così distante, tutti abbiamo continuato a leggere le sue storie e – magia evocativa della scrittura letta a mente – ammettiamo di aver scherzato un po’ tra noi stessi, provando a imitare la sua arrochita voce narrante. Avevano tutt’altro gusto, quei periodi, letti così. Un maestro della parola scritta, ricordato anche per la sua voce: tutt’altro che paradossale, anzi, veramente consequenziale, un incastro perfetto, come le sue storie. E così, a un anno dalla sua morte, ricordiamo Andrea Camilleri come scrittore, con la sorpresa annunciata dell’uscita nelle libreria di Riccardino, romanzo iniziato il primo luglio 2004 e terminato il 30 agosto 2005 e già scritto in vita come postumo. L’aspettavamo con vorace curiosità questo ultimo numero, come il finale di una serie tv ma che sia stata consumata comodamente come si legge un buon libro, senza ansie da binge watcher. E poi, dell’uomo ne ricordiamo la voce, icona orale di chi costruisce intrecci e suspense usando nomi fittizi eppure così porosi, solari e saporiti di sale, con la proiezione di Conversazione su Tiresia, film tratto dall’omonimo spettacolo teatrale andato in scena al Teatro Greco di Siracusa l’11 giugno del 2018, con la regia di Roberto Andò, che verrà proiettato nei Teatri Nazionali di tutta Italia il 17 luglio.

Riccardino è stato pubblicato da Sellerio, che l’ha tenuto in serbo per tutti questi anni, anche se Andrea Camilleri ci è poi tornato, nel 2016, rivedendo qualche particolare, raffinando la lingua, il vigatese, la voce fantastica che parlano i suoi personaggi. Nel 2005 Camilleri aveva pubblicato La luna di carta e stava già preparando la prossima indagine ma poi – era sempre estate – consegnò a Elvira Sellerio anche un altro romanzo, l’ultimo di Montalbano, con la promessa di pubblicarlo solo dopo. Ora Riccardino esce postumo, come voleva Camilleri, in due edizioni, una con la versione definitiva, nella collana La memoria, e l’altra con le due stesure, insieme a una nota di Salvatore Silvano Nigro, filologo, critico letterario, particolarmente esperto di letteratura siciliana e amico di lunga data di Camilleri. Come andrà a finire la storia già si sa: il commissario Montalbano troverà un modo per salutarci. Ma la vena della scrittore, la differenza tra chi sa scrivere veramente e chi per finta, è tutta qui, in quel crepitante gusto dell’attesa, costruita ad arte, di leggere qualcosa che già si sa dovrà accadere.

«A ottant’anni volevo prevedere l’uscita di scena di Montalbano, mi è venuta l’idea e non me la sono fatta scappare. Quindi mi sono trovato a scrivere questo romanzo che rappresenta il capitolo finale; l’ultimo libro della serie. E l’ho mandato al mio editore dicendo di tenerlo in un cassetto e di pubblicarlo solo quando non ci sarò più», diceva Camilleri.

A proposito di voci, domani, venerdì, 17 luglio, ce ne saranno anche varie altre. Alle 18, in diretta streaming sul sito e sui canali social di Sellerio, dieci amici, allievi e ammiratori di Camilleri leggeranno alcuni passi tratti dai suoi testi. Ascolteremo le voci di Fabrizio Bentivoglio, Lella Costa, Emma Dante, Luigi Lo Cascio, Manuela Mandracchia, Antonio Manzini, Alessandra Mortelliti, Michele Riondino, Sergio Rubini, Luca Zingaretti.

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