17 giugno 2019

A Torino arriva The Phair

 

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Apre oggi The Phair, la prima fiera torinese dedicata alla fotografia d’arte, e apre in concomitanza con Fo.To Fotografi, a Torino, rassegna in 70 sedi promossa dal Museo Ettore Fico, e in un momento in cui Torino afferma la sua identità di capitale della cultura contemporanea e della fotografia in particolare, grazie all’imminente e chiacchierato primo Festival della Fotografia, previsto nel 2020.
20 mq per ogni stand, gallerie selezionatissime, tra cui Galleria Alfonso Artiaco, Galleria Enrico Astuni, Galleria Continua, Massimo De Carlo, Matèria, Metronom, Massimo Minini, Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Alberto Peola Arte Contemporanea, Giorgio Persano, Pinksummer e Lia Rumma.
La fiera nata da un’idea di Roberto Casiraghi e Paola Rampini, fondatori anche di Artissima e di The Others si svolgerà dal 3 al 5 maggio presso la la Ex Borsa Valori di Torino. Abbiamo fatto qualche domanda agli ideatori.
Come è nata l’idea di una fiera dedicata alla Fotografia?
«The Phair è una fiera dedicata alla fotografia d’arte, quindi all’immagine come espressione concettuale prima ancora che tecnica e descrittiva del reale.  The Phair nasce dalla necessità delle gallerie d’eccellenza di dedicare a questo universo attenzione e investimenti, per restituire e rappresentare il grande fermento delle forme e dei linguaggi,  con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. L’arte contemporanea è una delle eccellenze di Torino, un primato conquistato grazie all’impegno profuso negli anni; la Contemporary art week di Novembre, che ruota intorno ad Artissima, con un ricchissimo programma di mostre, eventi e manifestazioni satellite risulta essere una delle settimane di maggior richiamo anche internazionale in città;   The Phair apre  una nuova stagione dedicata ad un settore specifico dell’arte contemporanea, la fotografia,  e ben rappresenta la volontà di riconfermare Torino come fucina di idee e di ricerca, anticipatrice di movimenti ed organizzatrice di interessi raffinati».
Con quali criteri sono state selezionate le gallerie invitate?
«The Phair è una manifestazione a inviti perché si voleva selezionare, per questa prima edizione, alcune fra le migliori gallerie d’arte contemporanea italiane che hanno dimostrato nel tempo un’attenzione al linguaggio fotografico e non necessariamente solo a quelle che già si propongono come specializzate in fotografia.  Un’attenta scelta curatoriale garantisce il disegno generale con una proposta organica non suddivisa in temi e sezioni ma come un’unica esperienza espositiva. Sono 35 spazi di venti mq. uguali per tutti; un allestimento sartoriale, più simile ad una serie di mostre che ad un impianto fieristico per dare grande leggibilità all’esposizione e per fornire nuove modalità di fruizione, conoscenza e valorizzazione delle opere proposte.  A noi interessava prevalentemente la qualità delle proposte artistiche».
C’è chi ha parlato di calo nelle vendite, di crisi del mercato. In quale momento si inserisce The Phair nel mercato internazionale della Fotografia?
«La Fotografia è un mondo molto vasto; The Phair si focalizza sulla fotografia d’arte di qualità ed è stata concepita per valorizzare il lavoro di artisti, galleristi, curatori, collezionisti, editori, direttori di museo che da differenti punti di osservazione promuovono e accompagnano la fotografia d’arte come processo dello sguardo e lettura degli immaginari. Vedremo nel tempo se questa visione e questo format sarà vincente come tutti auspichiamo».

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