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Oltre un secolo dopo l’ultima e unica monografica dedicata a Pellizza da Volpedo, realizzata nel 1920 alla Galleria Pesaro, alla GAM di Milano è in corso (fino al 25 gennaio 2026) una grande mostra interamente dedicata all’artista e alla sua opera. Contemporaneamente, a Firenze, da Pandolfini, va all’asta uno dei primi quadri di paesaggio puro eseguiti dall’artista piemontese: s’intitola Prati e colline della Val Curone o Prati e Colline lungo il Curone, è stato esposto proprio alla Galleria Pesaro nel 1920 e il 19 novembre andrà all’incanto per la prima volta, nel corso della vendita Dipinti del Secolo XIX. «Un orgoglio per la casa d’aste», rivelano da Pandolfini, «che offrirà ai collezionisti un’opportunità da non perdere». La stima? Secondo gli esperti, una cifra compresa tra € 40.000-60.000.

«È uno dei primi quadri di paesaggio puro», si legge sul catalogo di Pandolfini, che riporta a sua volta la scheda di catalogo scritta da Aurora Scotti in occasione della mostra tenutasi alla Galleria Civica d’arte Moderna e contemporanea di Torino, nel 1999, «con studi di penombre e di riflessi chiaroscurali fra cespugli e macchie, compiuti da Pellizza, con risultati di cui il pittore doveva essere abbastanza soddisfatto, se ritenne opportuno fare fotografare l’opera all’interno del proprio studio da Davide Cicala. È una combinazione estremamente equilibrata: le linee orizzontali del filare di alberi e dell’orizzonte sono bilanciate dalla verticalità delle piante, proiettanti verso lo spettatore ombre che conferiscono profondità al paesaggio. Particolarmente efficace è il rapporto tra le zone oscure e quelle luminose, risolto sia in contrasti netti che in passaggi graduali, con un uso del colore puro, sovrapposto a filetti sottili ad una più compatta stesura di fondo».

Non solo Pellizza da Volpedo. In catalogo, da Pandolfini, anche un’opera inedita di Stefano Bruzzi datata 1870, Rotta nella neve (stima € 40.000-60.000), l’olio su tela di Llewelyn Lloyd La stazione di Campo di Marte a Firenze/Dalla finestra del mio studio (stima € 25.000-35.000) e due opere di Oscar Ghiglia, tra cui Ritratto di signora con calle (stima € 12.000-18.000). Presente anche Mario Cavaglieri, con il dipinto Piccola consolle (€ 18.000-25.000), mentre è di Pietro Pajetta l’importante dipinto del 1886 Giubileo (€ 30.000-40.000). Altri highlights pronti al vaglio del martello: un pastello di Giovani Boldini raffigurante un giovinetto (€ 12.000-18.000), una bella veduta di Burano di Pieretto Bianco (€ 18.000-22.000), e un Ritratto di Marinaio di Baccio Maria Bacci (€ 9.000-12.000). Appuntamento a Firenze.














