-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Sempre più movimentata la scacchiera del mercato dell’arte contemporanea. Dopo l’annuncio delle 80 gallerie che parteciperanno alla prima edizione di Art Basel Qatar, un altro colosso delle fiere approda in Medio Oriente: Frieze Abu Dhabi butterà nel novembre 2026. La nuova manifestazione, realizzata grazie a un accordo con il DCT – Dipartimento di Cultura e Turismo dell’emirato, prenderà il posto della storica Abu Dhabi Art, che chiuderà la sua parabola con l’edizione del 2025, lasciando spazio a un evento destinato ad ampliare la proiezione internazionale del Golfo.
Un asse economico e culturale in trasformazione
Con questa operazione, Frieze, che già organizza fiere a Londra, New York, Los Angeles, Seoul, consolida il proprio ruolo di piattaforma globale, scegliendo di affondare le radici in una delle aree oggi più dinamiche – ma anche controverse – del pianeta. Nonostante le tensioni che attraversano la regione e gli effetti ancora tangibili della tragedia di Gaza, la penisola arabica si conferma un territorio strategico per la crescita del mercato culturale e per la diplomazia legata all’arte.
In meno di un anno, due dei principali player del sistema fieristico internazionale scelgono così di radicarsi nella regione, prefigurando un progressivo allargamento dell’asse del mercato verso Sud e verso Est.
La fiera sarà ospitata nel complesso di Manarat Al Saadiyat, all’interno del Saadiyat Cultural District, l’isola che già accoglie il Louvre Abu Dhabi e che entro il 2026 vedrà l’apertura dello Zayed National Museum e del Guggenheim Abu Dhabi. A dirigere la nuova Frieze rimarrà Dyala Nusseibeh, già alla guida di Abu Dhabi Art, mentre Deutsche Bank, storico partner della fiera londinese, ha confermato il proprio sostegno, rafforzando al contempo la propria presenza nel settore finanziario dell’emirato. Per il presidente del DCT, Mohamed Khalifa Al Mubarak, Frieze Abu Dhabi rappresenterà «La naturale evoluzione di Abu Dhabi Art, pronta a portare sul palcoscenico internazionale le conquiste culturali dell’emirato».
I nodi di Frieze, tra Londra e Abu Dhabi
La manifestazione si intreccia ai legami famigliari, in particolare con Khaldoon Al Mubarak, potente figura economica a capo del fondo sovrano Mubadala: l’espansione culturale di Abu Dhabi prosegue di pari passo con le strategie d’investimento che legano le istituzioni artistiche alle grandi operazioni di finanza. Dietro l’operazione Frieze, infatti, si muove anche Ari Emanuel, magnate hollywoodiano e nuovo proprietario della fiera attraverso la holding Mari, finanziata con oltre 2 miliardi di dollari e sostenuta da investitori di peso come IMI, media group con sede ad Abu Dhabi, e il Qatar Investment Authority.
Nel frattempo, il DCT sarà presente alla prossima Frieze London, dal 15 al 19 ottobre 2025, con una lounge dedicata ai progetti culturali dell’emirato e alle opere dell’artista emiratina Lamya Gargash, già pioniera della scena nazionale.














