28 dicembre 2025

Le tre Hermès iconiche passate all’asta nel 2025

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Da Parigi ad Abu Dhabi, le borse appartenute alla cantante e attrice Jane Birkin hanno segnato le salesroom nell'anno che volge al termine

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The Original Birkin. Courtesy of Sotheby's

Da accessorio funzionale a oggetto feticcio del collezionismo globale, la borsa di lusso – e in particolare la Birkin di Hermès – è oggi tra i lotti più peculiari nel panorama delle aste internazionali. Nel corso del 2025, alcune vendite hanno fissato nuovi record assoluti, confermando come oggi il confine tra lusso (con pedigree) e bene da investimento sia ormai definitivamente superato. Ben tre Birkin appartenute alla celebrità Jane Birkin, da Parigi ad Abu Dhabi, hanno messo in scena performance milionarie che raccontano questa trasformazione.

Hermès, The Original Birkin (1984). Circa $ 10,1 milioni

È tra i lotti che hanno riscritto, quest’anno, la storia del mercato. La Birkin originale, realizzata nel 1984 appositamente per Jane Birkin e considerata il prototipo assoluto del modello, è stata venduta il 10 luglio da Sothebys a Parigi per € 8,58 milioni (circa $ 10,1 milioni) diventando la borsa più costosa mai aggiudicata all’asta. Acquistata dalla società giapponese Valuence Japan Inc., la borsa conserva le iniziali “JB”, la tracolla, le modifiche funzionali richieste dall’attrice e cantante franco-britannica. È proprio la sua dimensione vissuta – quasi diaristica – ad aver trasformato l’oggetto in una reliquia culturale, capace di attrarre sia collezionisti di moda che i grandi investitori abituati ai grandi capolavori dell’arte moderna e contemporanea.

Hermès, Birkin “Le Voyageur” (anni ’90). $ 2,9 milioni

Il viaggio della Birkin prosegue verso nuovi orizzonti geografici. Durante la Collectors Week di Sotheby’s ad Abu Dhabi, una Birkin appartenuta a Jane Birkin – soprannominata “Le Voyageur” per l’iscrizione manoscritta all’interno – è stata aggiudicata lo scorso 5 dicembre per circa $ 2,9 milioni, superando di gran lunga la stima iniziale. Il risultato conferma, di nuovo, l’attrattiva globale del modello, ma anche il crescente ruolo dei mercati mediorientali nelle aste di alto profilo. Ancora una volta, non è la rarità in senso stretto a guidare il prezzo, quanto l’intreccio tra identità dell’oggetto, la sua storia “personale”, la costruzione del mito.

Hermès, Haut à Courroies di Jane Birkin e Serge Gainsbourg (anni ’70). Stima 100.000 – 200.000

Nel solco del record fissato da Sotheby’s, Christies ha risposto con un lotto di forte valore simbolico: l’Haut à Courroies appartenuto a Jane Birkin e Serge Gainsbourg, considerato l’antecedente diretto della Birkin stessa. Utilizzato dalla coppia negli anni Settanta, questo modello incarna la genesi di un’icona, quando era ancora solo una bella borsa. Più che il risultato effettivo (il lotto è finito invenduto), conta qui la strategia curatoriale: spostare l’attenzione dall’oggetto finito alla sua genealogia. L’HAC viene presentato come origine del mito, caricandosi di un valore quasi archeologico.

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