26 febbraio 2004

fino al 27.III.2004 Luca Vitone – Nulla da dire solo da essere Milano, Galleria Emi Fontana

 
Una selva di bandiere pendono dal soffitto della galleria, alcune contenenti massime e pensieri; una piccola locomotiva viaggia su rotaie che sfidano le leggi della fisica. E’ l’arte “etica” di Luca Vitone. Forse collocata nello spazio sbagliato...

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Una serie di bandiere appese verticalmente occupano lo spazio della galleria Emi Fontana; alcune sono nere bordate di rosso, alcune contengono il simbolo di una ruota, su altre infine sono cucite alcune frasi.
Visitando questa nuova personale di Luca Vitone (Genova, 1964. Vive a Milano) si pensa necessariamente alle opere di Alighiero Boetti che utilizzano le bandiere e il cucito. Impegno politico mediato dal formalismo estetico, dunque, e nel caso di Vitone il messaggio è piuttosto assorbito dalla forma semplice e austera che assume la sua installazione.
A crearsi un varco nell’attenzione del visitatore sono le frasi cucite sulle bandiere: Luca Vitone-Senza titolo-2004 citazioni di pensatori libertari, talora criptiche ma comunque chiare nel loro rimando alla ricerca di un’etica comune, forse minima (come fa pensare il titolo della mostra) ma funzionale alla convivenza di tutti. E infatti le bandiere sono una sintesi di quella del popolo Rom (la ruota) e di quella del movimento Anarchico, due gruppi sociali marginali o marginalizzati. Fra le frasi leggibili troviamo: “Sei quello che fai”, “Ognuno per sè la terra per tutti”, e una “carta d’identità” da “cittadino del mondo” dell’artista stesso: “Animale Uomo Europeo Italiano Ligure Genovese Io” –dall’universale al particolare, senza contrapporli ma integrandoli.
In questa mostra che tiene con il naso all’insù il visitatore è presente anche un’opera che poggia per terra, il modellino di una locomotiva –con le ruote rosse come quella della bandiera Rom- che poggia instabilmente su rotaie che hanno la forma del nastro di Moebius. Quest’opera sembra contrapporre all’utopia inscritta nelle bandiere (che infatti tendono verso l’alto) un problema concreto e “alla nostra altezza” nell’esperienza quotidiana: la difficoltà di percorrere la propria strada da parte di popoli come i Rom, di persone la cui individualità fatica ad integrarsi nel sistema (gli anarchici), ma anche da parte di ciascun individuo.
Luca Vitone Nulla da dire solo da essere-2004 Questo impianto teorico trova poca corrispondenza nella comprensione e nella possibilità di godimento da parte del visitatore e davvero non si viene indotti a prolungare la visita più di qualche minuto; forse, questo sì, l’interpretazione personale dell’opera può avvenire in seguito, ripensando a ciò che si è visto. Le opere sembrano insomma collocate in modo incongruo; l’esposizione precedente di queste stesse bandiere alle finestre delle case nel territorio cittadino o alla Stecca degli Artigiani (nell’ambito delle iniziative per salvaguardare uno spazio verde e di aggregazione del quartiere Isola di Milano) aggiungeva alle opere un potenziale di significato maggiore, dato in quei casi dalla concordanza tra il luogo –vivo, vissuto- della collocazione e la poetica delle bandiere.

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Associazione Cantieri Isola

stefano castelli
mostra visitata il 21 febbraio 2004


Luca Vitone. Nulla da dire solo da essere
Galleria Emi Fontana
viale Bligny, 42 – Milano (zona Bocconi)
Tel.: 02-58322237
E-mail: emif@micronet.it
Dal martedì al sabato ore 11-19.30
Fino al 27 marzo 2004.


[exibart]

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