28 aprile 2003

fino al 31.V.2003 Metamorfosi Milano, Studio d’arte Cannaviello

 
Libertà espressiva e originalità di metodo in una pittura in continua evoluzione: ecco le caratteristiche di questi giovani artisti. Alterazione, trasformazione ed evoluzione dei metodi tradizionali determinano cambiamenti. Una vera e propria metamorfosi della pittura…

di

La necessità di adattamento all’ambiente determina, in biologia, una serie di mutamenti di forma e struttura. Questo non accade solo nel mondo animale e vegetale: il principio del mutamento e del rinnovamento è alla base dell’arte stessa. La natura della pittura si misura proprio nella sua capacità di cambiare. E di cambiamenti se ne sono verificati molti nell’ultimo decennio!
La “pittura fredda” degli anni ‘90, basata sugli sviluppi delle possibilità della fotografia altamente definita, ha lasciato il posto a una pittura calda che riscopre le infinite possibilità della fantasia, della creazione e della libera visione. La libertà espressiva dell’artista torna dunque a prevalere sul tentativo di riprodurre il reale in forme riconoscibili ed evidentemente legate alla fotografia.
Non si tratta però di un rifiuto del mezzo fotografico, né di un suo superamento in senso competitivo. La pittura della metamorfosi ha dialogato con la fotografia ed è andata oltre. Angelo Capasso, curatore della mostra, chiarisce questo aspetto affermando che: “il linguaggio oggettivo della fotografia si è gradualmente assunto nel dna della pittura come metodo di analisi e progetto propedeutico che il pittore mette in atto in sostituzione del tradizionale disegno a matita o carboncino”.
La collettiva presenta interessanti lavori che si muovono in questa direzione. Enzo Cannaviello, da sempre impegnato, con doti lungimiranti, nel dar spazio e visibilità ai giovani, propone undici artisti, di varia formazione e provenienza, in una mostra piuttosto eterogenea. Si passa infatti dai colori fluidi, quasi liquefatti e dalla forte violenza cromatica di Riccardo Baruzzi, alle ampie campiture bianche, che operano a favore di una perdita di tridimensionalità, di Elvio Chiricozzi; dagli effetti stranianti di immagini fotografiche, accostate ad altri segni tracciati liberamente dall’artista, di Alessandro Giordani alla pittura di Valentina Frigerio, che mescola materiali plastici e naturali, metamorfosicome strass, tessuti e colori acrilici, nelle forme più raffinate. Silvia Chiarini, prendendo spunto da immagini di ascendenza pop degli anni ‘50, utilizza colori acrilici e ricami su tela, mentre Saverio Pieralli)(Valentina Favi, grazie all’utilizzo di carte prestampate, si muovono su una personale rilettura dadaista dell’assemblaggio.
Fabrizio Dori crea architetture insolite, esplorando tutte le possibilità dello spazio e del colore, mentre Gionata Gesi, mantiene la fotografia sotto uno strato di rosso scintillante che si impone come un segnale forte nell’ambiente circostante. Simone Tosca utilizza la fotografia digitale e la combina con un oggetto di falegnameria eseguito a mano; Casaluce-Geiger, infine, si concentra sull’aspetto materico del colore, prediligendo il tema tragico del fiore insanguinato.

sara cenci
mostra vista il 16 aprile 2003


Metamorfosi – La pittura oltre la fotografia
Studio d’Arte Cannaviello, via A. Stoppani 15, 20129 Milano
tel. 02 20240428, fax 02 20404645, e mail cannaviello@interfree.it
Dal 16 aprile al 31 maggio 2003
dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 19.30


[exibart]

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