18 luglio 2000

Dal 9 giugno 2000 al 23 luglio 2000 La Brianza dipinta. Da Migliara a Morlotti Monza, Serrone della Villa Reale

 
La Brianza, le sue città e il suo verde territorio sono il soggetto di una mostra ospitata nel suggestivo Serrone della settecentesca Villa Reale di Monza, a due passi dallo splendido parco.
Numerosi dipinti, in gran parte provenienti da collezioni private e mai esposti al pubblico, illustrano, insieme a un nutrito numero fotografie, le bellezze del territorio brianteo, in un arco di tempo che copre tutto l’Ottocento e metà del Novecento

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Fin dal Settecento, la Brianza è stata meta privilegiata delle villeggiature delle nobili famiglie milanesi, ma è nel secolo successivo, ed ancora per gran parte del Novecento, che è divenuta uno dei paesaggi più amati dai pittori lombardi e non solo. La mostra si propone come un itinerario attraverso questo territorio, in gran parte purtroppo perduto, letto attraverso gli occhi di pittori che a Monza, o nei paesi circostanti, nacquero o scelsero di vivere. L’esposizione è ospitata nel suggestivo Serrone della Villa, progettata da Giuseppe Piermarini per l’arciduca Ferdinando I, a pochi passi dal centro di Monza. Si è reso così possibile un confronto diretto tra i paesaggi e le cittadine rappresentate nei quadri e la loro realtà odierna. Ne sono curatori Rossana Bossaglia, Roberto Cassanelli, direttore dei Musei Civici di Monza, e il gallerista monzese Alberto Montrasio. Il sottotitolo della rassegna, “ Da Migliara a Morlotti”, è indicativo della vastità dell’arco temporale, e soprattutto stilistico, coperto dal suo percorso. I quadri esposti provengono in gran parte da collezioni private e molti di essi vengono per la prima volta mostrati al pubblico; altri, invece, sono di proprietà della Pinacoteca Civica monzese, chiusa ormai da quasi vent’anni e tuttora in attesa di spazi espositivi.
Il percorso si apre con i dipinti di due grandi vedutisti di primo Ottocento, un’inedita riproduzione di “Piazza del Duomo” di Giovanni Migliara e i paesaggi romantici di Giuseppe Canella, che alla Brianza dedicò la fase della maturità. La metà del secolo è ben rappresentata dalle suggestive immagini della Monza ottocentesca di Angelo Inganni (di cui è esposta una grande tela di proprietà privata), di Luigi Bisi e di Costantino Rosa. Le rogge, il mercato, le carrozze, le antiche mura medievali, rappresentate in questi lavori, rievocano realtà ormai scomparse e spingono il visitatore ad un confronto con la città odierna. Altrettanto suggestivi i dipinti più intimisti e le scene di genere di Domenico Induno e Raffaele Casnedi, nonché la vivace “Festa in Brianza” di Giuseppe Mazza.
Per la seconda metà dell’Ottocento, la scuola briantea, o per meglio dire “monzese”, offre una consistente scelta di dipinti, nei quali rivivono piccole scene di genere, tipicità locali, costumi e consuetudini di vita.
La Brianza dipinta
Nelle tele di Eugenio Spreafico, di Mosè Bianchi e dei suoi due nipoti, Pompeo Mariani ed Emilio Borsa, il Parco di Monza, la campagna inebriata dalla luce, la piazza del mercato nei giorni di festa, le lavandaie e gli ormai scomparsi mulini sono i veri protagonisti.
Il paesaggio e la vita della Brianza divennero cari anche a molti artisti provenienti da Milano o da altre parti d’Italia, quali Filippo Carcano e Gaetano Previati, in mostra con un inedito acquarello. Lo stesso Giovanni Segantini trascorse sei anni sul lago di Pusiano, dove realizzò i due dipinti (di collezione privata) esposti ed uno splendido album fotografico, restaurato per l’occasione, con le immagini delle numerose opere, che realizzò durante il suo soggiorno brianteo.
Passando al nuovo secolo, la Brianza fu luogo di soggiorno e soggetto dei dipinti di altri famosi artisti: sono esposti numerosi paesaggi di Raffaele De Grada, che a Monza insegnò per più di dieci anni, di Angelo del Bon e di Umberto Lilloni, rappresentanti del gruppo milanese dei “Chiaristi”.
Accanto a quadri più legati alla tradizione locale, quali la veduta della Piazza del Mercato di Anselmo Bucci, sono esposte opere di giocosa interpretazione della vita monzese, al limite del caricaturale: il “Tram di Monza” di Aroldo Bonzagni e la “Bottega del barbiere” di Cesare Breviglieri.
Si giunge così alla seconda metà del secolo, con le “Donne brianzole” di Gino Meloni e le opere astratte di Bruno Cassinari, Ennio Morlotti ed Alfredo Chighine, dove la bellezza della Brianza è espressa dal colore e dalla materia. Chiude la rassegna dei dipinti, una vasta tela di Giorgio Bellandi del 1971.
Il percorso prosegue poi con una ricca sezione fotografica con album, cartoline ed immagini di Monza e del territorio circostante, dall’Ottocento agli anni Trenta del Novecento.



Fino al 23 luglio. La Brianza dipinta. Da Migliara a Morlotti. Monza, Serrone della Villa Reale, Viale Brianza n. 2, tel. 039.311.086, fax. 039.361558. Orario: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00; sabato e domenica 10.00 – 19.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero £ 10.000 – ridotti £ 5000- scolaresche £ 3000. Catalogo edito da Silvana Editoriale: £ 35000


Micol Fontana

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