Fino al 14.XI.2014 Bruna Esposito, Inconveniente FL Gallery, Milano

Al mondo dell’arte internazionale il nome di Bruna Esposito è ben noto, artista romana classe 1960 con un backgroud di tutto rispetto: collaborazioni newyorkesi con Lucio Pozzi e Donald Judd, numerosi premi e mostre collettive internazionali come la Documenta di Kassel nel 1997, la Biennale di Venezia nel 1999 e la Biennale di Istanbul nel 2003. 

È un’artista che parte “dalle cose di tutti i giorni” per affrontare tematiche importanti legate all’ecologia e al paesaggio, destreggiandosi naturalmente tra installazioni, performance e opere sonore.

La sua mostra personale presso la FL GALLERY presenta una serie di inediti densi che giocano sull’accostamento e l’eterogeneità dei materiali. Riflettendo sul concetto di “Inconveniente”, riporta in primo piano elementi semplici, basilari, marginali del quotidiano trasformando scope in minacciose sculture dotate di aculei, tavoli pieghevoli dei mercati in cieli azzurri e coperte isotermiche in magici mantelli dorati.

L’esposizione è un percorso ad ostacoli tra istallazioni che giocano su sospensione e fragilità, utilizzando tracce umane assemblate con energia creativa. Il suo alfabeto si compone di carte da regalo, scaccia piccioni, scarpe, portafogli e sassi, il tutto impreziosito dal fascino dell’oro. Nessuna spettacolarità ma, al contrario, mezzi semplici e un tocco leggero per  elevare il quotidiano a straordinario e produrre una molteplicità di sensi.

L’inconveniente di Bruna Esposito è l’inaspettato, è il fuori posto, è il precario, è l’ostacolo che suscita una sorta di disagio attrattivo nello spettatore, soffocato ma contemporaneamente stimolato alla ricerca di profondità. Sfugge il senso più intimo delle opere  che paiono simboli di un mondo parallelo dove la convenzionalità cede il posto ad un disordine controllato. Il lavoro dell’artista è intenso e attuale basato sulla raccolta, la meditazione e manipolazione degli elementi al fine di generare una puntuale riflessione sulla povertà e pericolosità del precariato d’oggi.

mostra visitata il 17 ottobre