19 ottobre 2007

fino al 20.X.2007 Carla Bedini Milano, Galleria Ca’ di Fra’

 
La cura delle fate per la malinconia umana. I sogni di Carla Bedini prendono vita su tele di legno e garza, dal sapore dolcemente antico. E sollecitano una riposta, che ognuno può lasciare a chi seguirà...

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Tutto ha inizio quando la madre farmacista le regala una garza bianca, dalla quale scaturisce l’idea di Carla Bedini (Castellanza, Varese, 1964; vive a Felina, Reggio Emilia), artista di spiccata sensibilità. Il mondo è malato, le persone vivono di svariate “malattie” quotidiane e così Bedini dà vita alla sua “cura”. “Benda” i suoi personaggi per donare loro vita nuova. Impalpabili creature fatate, abitanti di un piccolo mondo dove i germogli crescono fra piastrelle optical, dischiudono grandi occhi a mandorla per bere un nettare dal sapore antico. L’artista si muove sulle tele con la cura di un tempo passato, quando le ore scorrevano lente, davanti al focolare, tra aghi, fili e storie fantasticamente sagge.
Bedini, laureata in ingegneria elettronica e poi approdata per sentieri solitari al mondo dell’arte, non riesce a parlare in prima persona dei suoi quadri: “È questa una sorta di maledizione”. Però fa parlare le sue opere, in cui lascia evidenti tracce di sé. “Mi piace molto di più scoprire cosa gli altri vedono o colgono nelle mie opere. In questo modo il quadro non è mai finito e la ricerca continua… come pure i sogni. È un gioco molto divertente”.
Carla Bedini - Esordio di un angelo - 2007 - tecnica mista su garza - cm 150x210
E i suoi sogni s’impossessano delle tavole di legno, materiale vivo, ricoperto di stucco e pigmenti naturali, avvolto quindi con la garza che copre senza nascondere. È lieve ma resistente, racconta ma non svela. Trovarsi di fronte a una sua creazione è come assistere all’esordio di un angelo, a cui vengono pazientemente cucite ali soffici e al contempo solide, per consentirgli di volare alto e mostrare agli umani quanta poesia sia insita nell’esistenza nella sua totalità, persone e animali, con pari dignità.
Le sue fate hanno occhi marroni profondi e il sonno lieve. Il cadere di un cristallo di neve le può destare. Sembra parlare al vuoto della stanza ed eccola poi svelare dietro timidi volti i segreti racchiusi nel suo animo. Ascoltare le cose. Fare attenzione a ogni frammento, anche il più impercettibile, perché esso vuole uscire allo scoperto. Una nebbia non triste né pesante avvolge le situazioni immobili delle tele. Una immobilità che scuote la poesia del non detto per lasciar parlare il pensiero.
Carla Bedini - Il piccolo mondo di J Chiu - 2007 - tecnica mista su garza - cm 95x110
Dietro a una porta non sai mai cosa può nascondersi e gli occhi sbarrati delle dolci fanciulle ritratte da Bedini sembrano chiederselo, con una curiosità non invadente. “Dietro alla porta del tuo sguardo, oh visitatore di oggi, cosa celi?”. Il desiderio di donare loro una risposta è profondo e così la si può lasciare come souvenir sulle pareti della galleria, alla garza tinta dall’autrice.
I colori odorosi di antiche amnesie e gli sguardi delle fate incantate fanno cadere in un’ipnotica malinconia. Senza raggiungere la tristezza, ma cullando dolcemente il pensiero.

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dal 21 settembre al 20 ottobre 2007
Carla Bedini – Fairy Amnesia
Galleria Cà di Frà
Via Carlo Farini, 2 (zona Cimitero monumentale) – 20154 Milano
Orario: da lunedì a sabato ore 10-13 e 15-19
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel./fax +39 0229002108; gcomposti@gmail.com

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