12 gennaio 2010

fino al 23.I.2010 Marcelo Moscheta Milano, Riccardo Crespi

 
Rimescolare gli elementi del paesaggio fino a costruirne uno inedito. Dove memoria inconscia e invenzione pura si fondono con equilibrio. Fra itinerari situazionisti e cataloghi scientifici...

di

C’è profumo di mare, placido, molle e lagunare, alla
Galleria Crespi. Ce l’ha portato Marcelo Moscheta (San Paolo del Brasile, 1976; vive
a Campinas), per la prima volta in mostra in Italia, sulle tracce di un’anamnesi
familiare che proprio nel nostro paese trova le sue origini. Più che un viaggio
della memoria,
un viaggio nella
memoria, dunque: l’evocazione di un paesaggio sconosciuto – incognito, rivela
coerentemente il concept della mostra – ma non per questo impenetrabile.
Il profumo di mare irrompe proprio dai pezzi di Terra incognita, serie di acquarelli su vecchie
cartoline; marine inizio secolo assemblate nell’apertura di nuovi orizzonti,
luoghi irreali ma credibili, spazi senza storia. Ma, soprattutto, emerge nel
ricordo dell’ultima Biennale, nel suo invito a Fare mondi. Ecco: Moscheta “fa mondi”.
Manipolando, elaborando, destrutturando e re-inventando quelli che già ci sono.
Ironizzando, tanto, sul concetto di misurazione; giocando con gli strumenti del
cartografo; appropriandosi dei linguaggi del certo, per ribaltarli a servizio
dell’incerto.
Al punto che le Satellite series, fotografie inquadrate in griglie
topografiche, confondono e disorientano: si tratta forse di paesaggi zoomati da
Google Maps? O sono invece modelli di texture, dettagli di muri rossi come
deserti e tappeti di muschi fitti come foreste? O forse, ancora, il processo
mimetico è tale che non si tratta né dell’uno né dell’altro: e se fossimo
nell’astratto, e il cordone ombelicale fatto di coordinate in fondo credibile
fosse stato reciso a nostra insaputa?
Marcelo Moscheta - Terra incognita #7 - 2009
E poi: è collage o décollage quello composto in Tourist
info
, dove la
mappa del centro storico di Milano, opportunamente imprigionata in una
scacchiera di plastica trasparente, viene smembrata e ricostruita, accostando
monumenti tra loro distanti, perdendosi alla Debord in un percorso impossibile?
Odore di mare, dicevamo. Un po’ Adriatico, un po’ Mare del
Nord. Perché Pre.position.post, micro-ritratti di micro-dettagli di alberi milanesi
mappati per latitudine e longitudine, ricorda in qualche modo l’intervento di Jef
Geys
al Padiglione
belga dell’anno scorso: una collezione di piante essiccate, raccolte sui
marciapiedi di tutto il mondo, catalogate con rigore scientifico, identificate –
anche qui – grazie alle coordinate gps.
Marcelo Moscheta - Pre.position.post - 2009
Una mostra, se vogliamo, site specific, perché modulata su
Milano: le opere, tutte del 2009, nascono in risposta all’invito fatto dalla
galleria all’artista. E dunque, tornando a Venezia, ripensando alle partecipazioni
nazionali e ai “mondi fatti” dagli artisti brasiliani, ci sembra se ne siano
scordato uno. Quello di Moscheta, per profondità dello sguardo, ci sarebbe
stato proprio bene.

francesco sala
mostra visitata il 5 dicembre 2009


dal 25 novembre 2009 al 24 gennaio 2010
Marcelo Moscheta – Terra incognita
Galleria Riccardo Crespi
Via Mellerio, 1 (zona Cadorna) – 20123 Milano
Orario: da lunedì a sabato ore 11-13 e 15-19.30
Ingresso libero
Testo critico di Julia Trolp
Info: tel./fax +39 0236561618; info@riccardocrespi.com;
www.riccardocrespi.com

[exibart]


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui