19 aprile 2010

fino al 30.IV.2010 Hubbard Hanos Kitson Milano, Pianissimp

 
Una chiacchierata come pre-testo della mostra. Toni diversi, percorsi non lineari e a volte caotici. In Conversazione i lavori di tre statunitensi. Intuizioni diverse e un medesimo interesse per la pratica artistica intesa come processo...

di

La Conversazione dovrebbe sfiorare tutto, ma senza concentrarsi su alcuna
cosa. Ipse dixit Oscar
Wilde, ipse fecit
Marco Antonini, curatore indipendente con base a Brooklyn, che da Pianissimo
presenta una mostra fresca e scevra di un particolare programma espositivo o
taglio curatoriale.
Al centro The Paranoid Phase of Nautical Twilight (2010), un video che documenta l’ennesima
operazione creativo-energetica di Alex Hubbard, artista tra gli invitati alla
Whitney Biennial, che da sempre si serve del medium filmico e di una ripresa
“stenografica” per documentare le performance eseguite all’interno del proprio
studio.
Qui Hubbard agisce con una motosega su una parete in
cartongesso, disegnando forme geometriche come un cerchio o un rombo: nel buio
ritaglia spazi di luce piena, lasciando intravedere la propria sagoma al di là
della parete. Il gesto è sempre immediato e distruttivo e conduce a una forma
altra, trasformata attraverso un processo di addizione/sottrazione, una
costante in molti lavori dell’artista.
Lo stesso fine è perseguito da Van Hanos che, attraverso la pratica
obsoleta dell’en plein air, decostruisce e analizza il linguaggio della pittura,
cercandovi nuove possibilità di ricerca ed espressione.
Hubbard | Hanos | Kitson - Conversazione - veduta della mostra presso Pianissimo, Milano 2010 - photo Zuzanna Niespor
I due Untitled (2010) sono il frutto di un lavoro consequenziale: il
paesaggio viene dipinto dal vero, a più riprese, ma fuori da ogni proporzione.
Inoltre, al termine di ogni seduta Hanos ha trasportato a spalla la tela,
lasciandola aggredire dall’azione di agenti esterni. In questo modo, il fare
pittura diventa un pretesto per indagare il comportamento del materiale e del
supporto, attraverso un intervento che si dimostra più vicino all’azione
performativa che a quella pittorica in senso stretto.
Anche Ryan Kitson, artista con un diploma in scultura e alle spalle
esperienze come assistente di artisti quali Urs Fisher e Peter Coffin, ribalta la funzionalità
dell’oggetto-immagine di partenza, per trovarne nuovi aspetti o potenzialità.
Rotary
(2010) infatti si ispira al telefono senza fili e a quello
a ghiera, mentre il motivo a sedere di donna ricorda sia un dettaglio di una
card per chiamare Puerto Rico, sia le sagome di cartone utilizzate in alcuni
negozi americani per mostrare la lingerie. Attraverso l’espediente pop
dell’ingrandimento, Kitson trasforma il dettaglio “in un metaforico e gigantesco
strumento di comunicazione disfunzionale
”, per testimoniare, come il filo reciso, una
comunicazione interrotta.
Alex Hubbard - The Paranoid Phase of Nautical Twilight - 2010 - dvd - 9’33’’- courtesy Pianissimo, Milano - photo Zuzanna Niespor
Conversazione
è una delle tappe di un progetto più ampio promosso dal
curatore Antonini e focalizzato attorno a un approccio critico distante dall’idea
classica di concept-show. L’apertura dialettica, l’assenza di un percorso
espositivo preciso e la conseguente negazione dell’autorità curatoriale
caratterizzano anche la mostra attualmente in corso a Berlino presso la Galerie
Markus Winter e quella di prossima apertura al Dumbo Arts Center di New York.

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mostra visitata il 20 marzo 2010


dal 18 marzo al 30 aprile 2010
Hubbard
| Hanos | Kitson – Conversazione
a cura di Marco Antonini
Galleria Pianissimo
Via Ventura, 5 (zona Ventura) – 20134 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 14-19
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 022154514; info@pianissimo.it;
www.pianissimo.it

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