13 settembre 2023

Addio a Marc Bohan: muore a 97 anni lo storico direttore creativo di Dior

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Figura meno esposta ma stilisticamente fondamentale, Marc Bohan ha diretto Dior per 29 anni, portando il brand ai massimi livelli di eccellenza: ne ripercorriamo la storia e l’impatto sulla moda

Marc Bohan, 1964, con alcuni abiti per Dior
Marc Bohan, 1964, con alcuni abiti per Dior

È forse un nome meno noto rispetto ad altri stilisti francesi, ma Marc Bohan (il nome Marc sostituisce l’anagrafico Roger Maurice Louis) è stato il direttore creativo più longevo della maison francese Dior, con 29 anni al timone creativo. Scomparso il 6 settembre 2023, a 97 anni, Marc Bohan ha guadagnato il primato di aver trasformato Dior in una fashion house come la intendiamo oggi, dandogli la forza e l’identità di un brand. Se da un lato la sua direzione creativa ha suscitato meno clamore e possa sembrare in qualche modo contratta rispetto agli altri grandi nomi che hanno guidato la maison, dall’altro il suo percorso si colloca esattamente in mezzo a due giganti, tra l’irrequietezza del suo predecessore Yves Saint Laurent (alla guida di Dior dal 1958 al 1960) e la grandeur del suo successore Gianfranco Ferré (dal 1989 al 1996). Nella sua lunga carriera disegnò abiti per Grace Kelly e Sophia Loren, ispirò con la sua leggendaria creazione Théatre de Verdure l’abito che Oleg Cassini realizzò per Jackie Kennedy nel 1962, firmò il vestito da sposa della principessa Carolina Di Monaco per le nozze con Philippe Junot nel 1978.

Sempre a lui si deve il lancio dei marchi Miss Dior, Dior Monsieur e Baby Dior. Figura più low profile (come si direbbe oggi), Bohan fu un innovatore sin dalla sua prima collezione Dior Haute Couture nel 1961 dove lancia il cosidetto Slim Look, che al pari del New Look – creato nel 1947 da Christian Dior – e in contrasto con quel tipo di costruzione, divenne una nuova pietra miliare nelle silhouette di quegli anni, creando un vero cambiamento per la moda dell’epoca. La sua visione dello Slim Look si componeva di  abiti fluidi, snelli, spalle naturali e linee che slanciavano e allungavano le figure. Esattamente il contrario di ciò che aveva fatto Dior.

Marc Bohan con l’artista Niki de Saint Phalle durante un fitting in atelier Dior nel 1968 courtesy getty images

Fa crescere la moda di Dior grazie a un’idea di opulenza e mondanità. Nel ’66 conosce la ribalta con lo stile dottor Zivago: lunghi pastrani bordati di pelliccia, su abiti maxi che spazzolano gli stivali. Allo stesso tempo i giornali dell’epoca pubblicano le foto di Farah Diba, vestita da lui per il matrimonio con lo Scià di Persia e per l’incoronazione a imperatrice. I suoi look si caratterizzano per la preziosità e caratterizzati da grossi nodi drappeggiati e i fiocchi e controfiocchi appoggiati su un tripudio di ricami, raffinatissime lavorazioni per un’autentica couture. Sensibile ai colori, li usa tutti, preferendo però il rosso e il nero e grazie all’uso di accessori e bijoux rende lo stile Dior accessibile per tutti.

La formazione di Marc Bohan e l’incontro con Dior

Marc Bohan nasce a Parigi, studia fino alla maturità ma poi, incoraggiato dalla madre modista, preferisce seguire un corso di disegno per assecondare l’evidente predisposizione e passione per la moda. Non ancora ventenne, entra da Robert Piguet, dove conosce un giovane di talento, Christian Dior. Da qui passa da Molineux e, nel ’54 continua la sua formazione da un altro grande couturier, Jean Patou, che gli affida la responsabilità della collezione di haute couture. Ma è l’incontro con Dior, trasformatosi in amicizia, che influisce sulla sua carriera: a un anno dalla scomparsa di colui che inventò il New look, infatti, la maison lo chiama per affidargli la direzione artistica della Christian Dior.

Marc Bohan con Sofia Loren
Marc Bohan con Sofia Loren

A  34 anni Marc diventa il terzo direttore creativo della maison: un ruolo difficile visto il continuo paragone con Saint Laurent, due personalità e caratteri opposti, uno tutto nel segno di genio e sregolatezza, l’altro più conservativo e mediaticamente meno esposto. Nonostante l’apparenza Bohan fu uno sperimentatore, dando prova di un senso estetico che ha reso la sua moda sempre attuale. Pur restando fedele ai valori di Christian Dior nei suoi 30 anni di guida Bohan è riuscito nella missione più difficile: fare Dior senza fare Christian Dior, imponendo il suo stile e trasformando il nome di un couturier in quello di un brand di moda.

Nel gennaio 1989 (dopo 29 anni, 7 mesi e 12 giorni dall’annuncio ufficiale del suo incarico nel 1960) Marc Bohan lascia Dior, con grandi plausi e riconoscimenti per aver portato la maison Dior ai massimi livelli di eccellenza. La sua uscita coincide con un cambiamento epocale nel mondo della moda in cui la figura dello stilista si trasforma in quella di direttore creativo, che non solo disegna le collezioni, ma è chiamato a creare l’immagine del brand. E anche in questo Marc Bohan ha dato ulteriore conferma della sua capacità di anticipare i tempi, leggendo lo spirito del tempo. Dopo l’uscita da Dior, nel 1990 fu nominato direttore creativo di Norman Hartnell a Londra per poi ritirarsi definitivamente dalla moda nel 1992.

Marc Bohan, Christian Dior Autunno 1977, courtesy Getty Images

Nel 2009 il museo Christian Dior di Granville sulla Manica ha reso omaggio a Marc Bohan con una mostra che ha ripercorso l’universo dello stilista attraverso le numerose star che frequentarono l’atelier dell’avenue Montaigne, a Parigi: Grace di Monaco, Jackie Kennedy, Soraya, Sophia Loren, la principessa Margaret, Olivia de Havilland, Elizabeth Taylor, Brigitte Bardot,  Farah Diba, Isabelle Adjani, Maria Callas. Look indimenticabili che ancora oggi fanno sognare traghettando l’immaginario di Dior nel contemporaneo.

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