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La Biennale Cinema alla prova della moda: i direttori creativi al debutto a Venezia
Moda
La Mostra del Cinema di Venezia 2025 ha confermato ancora una volta la sua centralità come palcoscenico non solo per il cinema internazionale ma anche per la moda. Sul red carpet del Lido hanno sfilato in anteprima i debutti più attesi, trasformando il festival in una vera e propria preview della Milano Fashion Week di settembre.
Tra i protagonisti, Dario Vitale ha presentato la sua prima visione per Versace, affidandola a Julia Roberts, protagonista del nuovo film di Luca Guadagnino: di giorno con un blazer blu in lana, camicia a righe e jeans dritti; di sera con un abito navy Atelier Versace ricamato a damier. Una doppia uscita che ha subito definito il nuovo corso della maison, più sobrio ed essenziale, lontano dalle tinte accese degli ultimi anni.

Di sicuro il nuovo direttore creativo ha guardato con attenzione all’archivio, ma senza quel tocco di sexy glamour tipico della Medusa. È ancora presto per capire la strategia che sarà in parte svelata per la fashion week, ma bisogna anche lasciare il tempo di lavorare a questi progetti così complessi.
Quello che ha fatto ulteriormente discutere è stato poi il gesto diventato virale dell’attrice Amanda Seyfried che ha voluto indossare lo stesso look in un successivo evento veneziano, aprendo il dibattito sul concetto di riuso degli outfit da red carpet.
Venezia ha accolto anche il soft debut di Jonathan Anderson per Dior, che ha reinterpretato il linguaggio couture con un tocco personale per attrici come Monica Barbaro, Mia Goth e Greta Lee e Alba Rohrwacher, mentre il regista Luca Guadagnino e gli attori Andrew Garfield e Will Price sono tutti vestiti in Dior men, alimentando l’attesa per la sfilata ufficiale di ottobre. In particolare ha scatenato molto dibattito il look di Alba Rohrwacher ispirato agli abiti pannier settecenteschi e con drappeggi sul petto.

Ci si chiede così in che direzione andrà questa storica maison, che continua il suo percorso nel segno dell’alta moda: basti pensare che ci sono volute 126 ore di lavoro negli atelier della Maison per confezionare il primo vestito Haute Couture di JW Anderson, pensato unicamente per l’attrice.
Uno dei momenti più mediatici è stato il red carpet dell’attore australiano Jacob Elordi, che interpreta The Creature nella pellicola Frankenstein di Guillermo del Toro e ha infiammato web e palco con il suo carisma e sex appeal. A rendere ancora più incisiva la sua apparizione è stato l’abito doppiopetto nero e papillon firmato Bottega Veneta, scelta che ha trasformato Elordi in una delle figure più forti e amate di questa edizione del festival. In attesa del debutto di Louise Trotter, nuovo direttore creativo della maison vicentina dopo Matthieu Blazy, Bottega Veneta si prende la scena anche sulla passerella lagunare, confermandosi protagonista del red carpet e interprete autorevole del nuovo menswear contemporaneo.
Tra le presenze più celebrate sul tappeto rosso, Tilda Swinton ha incarnato la collaborazione tra Haider Ackermann e Tom Ford Beauty, confermando il sodalizio estetico tra l’attrice e il designer francese. La stessa attrice ha poi indossato Chanel, di cui è ambassador, a testimonianza del ruolo sempre più ibrido delle maison tra cinema, immagine e passerella.

Se Venezia ha acceso i riflettori, sarà Milano Moda Donna a sancire la vera svolta. Dal 23 al 29 settembre, il calendario si annuncia tra i più densi degli ultimi anni. Ma forse il più atteso è Demna Gvasalia per Gucci (23 settembre) che lancia la sua prima collezione destinata a catalizzare l’attenzione internazionale. A seguire Simone Bellotti per Jil Sander (24 settembre) che segnerà il primo passo nel solco di un nuovo minimalismo rigoroso. Dario Vitale per Versace (26 settembre) proseguirà il racconto con un evento intimo e non con il consueto fashion show. E last but not least Louise Trotter presenta la sua prima collezione per Bottega Veneta (27 settembre) portando in scena la sua idea di lusso silenzioso, fondato su materiali e artigianato.
Accanto ai debutti, due momenti celebrativi: Fendi festeggia i suoi 100 anni con una sfilata co-ed il 27 settembre, mentre Giorgio Armani celebra i 50 anni di carriera con una mostra in Pinacoteca di Brera e una sfilata-evento nel cortile della stessa istituzione.
Il mese di settembre (già immortalato nel September Issue) segna un momento chiave per il sistema moda: tra cinema e passerelle, i direttori creativi usano nuovi palcoscenici come Venezia per raccontare la propria visione, per prepararsi alla sfida di Milano Moda Donna.














