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Turning point generazionale: i debutti più attesi alla Milano Fashion Week di settembre
Moda
Il calendario ufficiale della Milano Fashion Week Primavera/Estate 2026 (23-29 settembre 2025), appena pubblicato da Camera Moda, registra 59 sfilate in totale – 55 fisiche e 4 digitali – e segna un vero e proprio turning point generazionale, grazie a una serie di debutti molto attesi che rimescolano le carte della creatività italiana e internazionale.

Demna da Gucci: il nuovo corso
Il nome che catalizzerà l’attenzione globale è Demna, alla sua prima uscita per Gucci. Dopo l’addio a Balenciaga e un lungo periodo di riflessione mediatica, il designer georgiano inaugura una nuova era per la maison fiorentina. Prrobabilmente non sarà una sfilata tradizionale, ma qualcosa di speciale in una location ancora segreta: l’evento in programma per martedì 23 settembre alle ore 19 chiuderà la prima giornata della fashion week. Un ritorno al concetto di esperienza, più che di spettacolo, in linea con il linguaggio disruptive che ha sempre contraddistinto l’estetica di Demna.
Simone Bellotti per Jil Sander: eleganza ricalibrata
Altro debutto di rilievo è quello di Simone Bellotti alla guida creativa di Jil Sander. Dopo l’uscita dei coniugi Meier, Bellotti – già parte del team di design interno – si appresta a definire una nuova grammatica per il brand minimalista per eccellenza. La sua prima collezione sfilerà mercoledì mattina, aprendo la giornata con quello che si preannuncia un ritorno al rigore sofisticato della tradizione Sander, ma con un tocco di pragmatismo contemporaneo.
Louise Trotter da Bottega Veneta: modernità silenziosa
Tra i momenti clou del sabato pomeriggio, spicca il debutto di Louise Trotter da Bottega Veneta. La stilista britannica, già apprezzata per il suo lavoro da Lacoste e Joseph, è chiamata a raccogliere l’eredità di Matthieu Blazy, portando avanti la ricerca su materiali, texture e sartorialità che ha reso il brand un riferimento della moda intellettuale. Il suo stile asciutto e raffinato potrebbe inaugurare una nuova fase di “quiet luxury” ma forse perdendo quel twist artistico che Blazy aveva iniettato con grande cura.
I nuovi ingressi internazionali
Accanto ai debutti nelle grandi maison, l’edizione PE26 accoglie nuovi protagonisti sulla scena milanese. Il duo londinese KNWLS, guidato da Charlotte Knowles e Alexandre Arsenault, sfilerà per la prima volta a Milano il mercoledì sera, portando con sé un’estetica sensuale e ribelle, tra body-conscious e riferimenti cyber-punk. Sempre da Londra arriva David Koma, che continua la sua collaborazione con Blumarine, mentre fa il suo ingresso il brand indiano Dhruv Kapoor (presente di solito durante moda uomo) con una proposta streetwear ispirata a spiritualità e radici culturali.
Ritorni e grandi assenti: Versace in stand by
Tra i ritorni più attesi spiccano quelli di Calcaterra, Federico Cina, Stella Jean e The Attico, che si spera possano rinnovare il panorama di brand di nuova generazione. Versace, invece, risulta assente dal calendario ufficiale: secondo indiscrezioni, il nuovo direttore creativo Dario Vitale starebbe preparando un evento privato, lontano dai riflettori tradizionali. Dopo l’acquisizione del Gruppo Prada il suo lavoro potrebbe essere ora rimesso in discussione.
Chiusura celebrativa: i 50 anni di Armani
A concludere la settimana sarà Giorgio Armani, con una sfilata speciale in programma domenica 28 settembre: un evento celebrativo per i 50 anni della maison, a conferma del ruolo centrale che lo stilista riveste nella definizione del made in Italy nel mondo.
Questa edizione di Milano Moda Donna PE26 si profila come un banco di prova decisivo per le nuove direzioni creative. Una stagione che riflette il fermento dell’industria, il desiderio di ripensare i codici della moda e, soprattutto, l’urgenza di tornare a raccontare storie nuove.














