02 gennaio 2021

GAMeC: la programmazione 2021. Le parole di Lorenzo Giusti

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Da aprile la GAMeC di Bergamo proporrà nuove mostre e progetti site-specific con grandi nomi, tra cui Regina Cassolo Bracchi, Daiga Grantina, Ernesto Neto, e importanti collaborazioni. Le parole di Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC

L'ingresso della GAMeC a Bergamo, courtesy GAMeC

La GAMeC ha annunciato la programmazione per il nuovo anno, che inizierà da aprile portando a Bergamo mostre di artisti di levatura internazionale, come la retrospettiva dedicata a Regina Cassolo Bracchi in collaborazione con il Centre Pompidou, la personale di Daiga Grantina e il progetto site-specific di Ernesto Neto.
Inizierà, inoltre, il programma di residenze “On Air – Argentina-Italia Art Residency” con la Fundación PROA di Buenos Aires e proseguiranno Radio GAMeC e il grande progetto espositivo pluriennale dedicato al tema della materia con il suo secondo capitolo, la collettiva “Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione“.

Le parole di Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC

Abbiamo chiesto a Lorenzo Giusti quali siano gli obiettivi per il 2021 e con quale spirito il museo inizi il nuovo anno: «Insieme e un passo alla volta. Credo che non possa che essere questo lo spirito con cui affrontare le trasformazioni che ci aspettano e puntare agli obiettivi che ci siamo posti, nel breve e nel lungo termine. Tutti i nostri principali sostenitori hanno rinnovato con convinzione la fiducia nel progetto GAMeC. Non soltanto i soci, il Comune di Bergamo e Tenaris, ma anche Carvico, Bonaldi, il nuovo partner Intesa, Fondazione Cariplo, Fondazione Credito Bergamasco e sponsor come Italgen, Sitip e altri che entreranno a sostegno di singole iniziative.
Grazie a questa rete di sostenitori ci apprestiamo ad affrontare un anno ricco di progetti. Cautelativamente abbiamo deciso di prorogare le mostre chiuse a novembre fino alla fine di febbraio e di inaugurare il nuovo ciclo ad aprile.
Coerentemente con il nostro intento di indagare e promuovere, insieme ai linguaggi del contemporaneo, anche le esperienze meno scontate del Novecento artistico, apriremo con una grande retrospettiva dedicata a Regina Cassolo Bracchi, in rete con il Centre Pompidou, con cui realizzeremo una consistente pubblicazione monografica.
Contemporaneamente nello Spazio Zero ospiteremo la personale della scultrice lettone Daiga Grantina.
Durante i mesi estivi Ernesto Neto darà vita a una grande installazione nel Palazzo della Ragione, sede estiva della galleria per il quarto anno consecutivo, mentre in autunno contiamo di inaugurare “Nulla è perduto”, il secondo importante capitolo del nostro ciclo sulla materia, all’interno del quale troverà spazio anche il focus sull’artista svedese Nina Canell nell’ambito del MERU. Art*Science Research Program. Porteremo anche avanti il progetto di Radio GAMeC, che renderemo strutturale, insieme a una ricca serie di attività educative, sia in presenza sia digitali».

La programmazione 2021, da aprile le nuove mostre

“Regina. Della scultura”

da aprile ad agosto 2021

«La grande retrospettiva dedicata a Regina Cassolo Bracchi (1894, Mede – 1974, Milano), in arte Regina – a cura di Chiara Gatti e Lorenzo Giusti – è il risultato dell’acquisizione da parte della GAMeC e del Centre Pompidou di Parigi di un importante nucleo di opere dell’artista nativa di Mede Lomellina.
L’esposizione apre parallelamente alla mostra “Women in Abstraction: Another History of Abstraction in the 20th Century”, a cura di Christine Macel e Karolina Lewandowska, in programma nel museo parigino dal 5 maggio al 6 settembre 2021, all’interno della quale un’attenzione particolare sarà rivolta proprio all’opera di Regina.
L’esposizione della GAMeC mira ad analizzare, in tutte le sue fervide stagioni – dagli anni Venti ai Settanta – la riflessione formale di una personalità unica, di grande fascino, rimasta a torto ai margini della storia e riscoperta adesso quale figura complessa e sperimentatrice, versatile e poetica», ha spiegato il museo.

Daiga Grantina

da aprile ad agosto 2021

«Le sculture di Daiga Grantina (1985, Riga) – artista lettone che ha rappresentato il proprio Paese in occasione dell’ultima Biennale di Venezia – sono configurazioni di piccole e grandi dimensioni che raccontano l’incontro fra materiali eterogenei, sintetici e organici, spesso invertendone la percezione e andando oltre i limiti del loro utilizzo tradizionale.[…]
L’artista, presente per la prima volta in un’istituzione italiana con una mostra personale – a cura di Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni –, è stata invitata a realizzare un’installazione site-specific nello Spazio Zero del museo, per il quale ha immaginato un ambiente immersivo e dinamico, in quella che un tempo era la cappella dell’antico Monastero delle Dimesse e delle Servite, su cui sorge la GAMeC.
Daiga Grantina ha realizzato personali presso il New Museum (New York, 2020), il Palais de Tokyo (Parigi, 2018), il Kunstverein Hamburg (Amburgo, 2017) e la Kunsthaus Bregenz (Bregenz, 2016)», ha anticipato l’istituzione.

“Ernesto Neto. Mentre la vita ci respira”

da giugno a settembre 2021

«Ernesto Neto (1964, Rio De Janeiro) è uno degli artisti contemporanei più celebri e apprezzati. Le sue installazioni pervadono lo spazio, immergendo il visitatore in ambienti multisensoriali carichi di suggestione, all’interno dei quali i materiali, le essenze e le forme assumono significati molteplici. Tutto nell’opera di Neto concorre alla creazione di nuovi universi di senso, concepiti come strumenti per curare le ferite della società contemporanea.
Coerentemente con questa visione, l’esposizione dell’artista brasiliano per il Palazzo della Ragione di Bergamo – a cura di Lorenzo Giusti e concepita come un preludio alla mostra Nulla è perduto –unisce all’attenzione per i temi della natura, dell’ecologia e dell’ambiente, caratteristici della ricerca di Neto, visioni e suggestioni suggerite dal confronto con le origini medievale del palazzoe con la sua storia centenaria. […]
Realizzata a distanza di vent’anni dalla prima partecipazione dell’artista alla Biennale di Venezia, curata nel 2001 da Harald Szeeman, quando fu chiamato anche da Germano Celant a rappresentare il proprio Paese nei padiglioni nazionali, la mostra di Neto per Bergamo è un inno alla vita, alla materialità della natura e al suo continuo rigenerarsi».

“Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione”

da ottobre 2021 a febbraio 2022

«”Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione” è il secondo capitolo del grande progetto espositivo pluriennale dedicato dalla GAMeC al tema della materia.
Dopo Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile, questa seconda tappa della trilogia – a cura di Anna Daneri e Lorenzo Giusti – rivolgerà lo sguardo al lavoro di quegli autori che, in tempi diversi, hanno indagato le trasformazioni della materia per sviluppare una riflessione sul mutamento, sul tempo e sul futuro del pianeta. […]
Dalle opere dada e surrealiste, indicative del precipuo interesse di alcuni autori per il tema dell’alchimia, alle produzioni di alcuni tra i più importanti esponenti delle neoavanguardie degli anni Sessanta e Settanta – da Yves Klein a Joseph Beuys, da Gordon Matta Clark a Hans Haacke – fino ad arrivare alle opere scultoree di autori emersi negli anni Ottanta – da Rebecca Horn a Cildo Meireles – e alle ricerche recenti di alcuni tra i più significativi artisti internazionali delle ultime generazioni, la mostra compone un quadro articolato capace di mettere in luce il forte legame che da sempre lega gli artisti alla chimica degli elementi e alle trasformazioni della materia. […]
A completare il percorso sarà il progetto dell’artista svedese Nina Canell (1979, Svezia), pensato appositamente per lo Spazio Zero del museo nell’ambito di Meru Art*Science Research Program, il programma di ricerca finalizzato alla realizzazione di interventi site-specific dedicati al rapporto tra arte e scienza», ha spiegato la GAMeC.

“ON AIR”

periodo da definire

«Il programma 2021 della GAMeC è arricchito dalla collaborazione con Fundación PROA di Buenos Aires per il programma di residenze ON AIR – ARGENTINA-ITALIA ART RESIDENCY, pensato per attivare scambi di esperienze tese alla valorizzazione del potenziale artistico dei due Paesi. Ad anni alterni, vengono coinvolte una coppia di artisti – uno italiano e uno argentino – e una coppia di curatori.
Per questa prima edizione la GAMeC ha invitato l’artista Irina Kirchuk (1983, Buenos Aires), che utilizza oggetti trovati e materiale di scarto per realizzare sculture e installazioni giocose, dal forte impatto visivo, spesso collocate nello spazio urbano, stimolando riflessioni sui sistemi produttivi e sulla società dei consumi», ha anticipato il museo.

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