12 maggio 2023

Il Ministero della Cultura prende la gestione delle biglietterie dei musei. E lancia una nuova piattaforma

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Via dai musei autonomi tutte le società vincitrici degli appalti, la nuova piattaforma che gestirà la vendita dei biglietti dei 43 musei autonomi si chiamerà Ad Arte. Il servizio sarà gestito internamente, rescindendo i contratti con i concessori dei servizi aggiuntivi

Uffizi Firenze
Uffizi Firenze

Che il nuovo Ministero della Cultura a guida Gennaro Sangiuliano fosse particolarmente interessato alla questione biglietti si poteva già intuire e, adesso, è arrivata la conferma. Che potrebbe sortire gli effetti di un piccolo, grande terremoto. Nella Circolare del 9 maggio 2023, diffusa dalla Direzione Generale Musei, guidata da Massimo Osanna, e indirizzata ai 43 istituti dotati di speciale autonomia, sono contenute le direttive per il nuovo servizio di bigliettazione che, d’ora in poi, sarà gestito internamente, attraverso una piattaforma pubblica, chiamata Ad Arte, e non più dai concessionari dei servizi aggiuntivi. Considerando che si tratta di alcuni dei siti più visitati in Italia, dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze al Museo di Capodimonte di Napoli, dal Parco Archeologico del Colosseo a quello di Pompei, si tratta di una manovra tanto ardita quanto complessa, per gli effetti che potrà sortire ma anche per la gestione stessa.

Visitatori in fila al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli

La nuova piattaforma sarà fruibile sia in versione app che web e sarà collegata al nodo di pagamento pagoPA. I musei autonomi potranno così gestire direttamente la prenotazione e la vendita dei biglietti d’accesso, tagliando fuori le imprese e le società vincitrici delle gare per i servizi aggiuntivi che, nei musei, si occupano anche di vari altri settori, dalla ristorazione alla didattica. Va da sé che dalla programmazione delle gare del 2023 siano stati espunti tutti i servizi legati alla biglietteria, fatta eccezione per i casi in cui siano state condivise con Consip le analisi di fattibilità economico-finanziaria.

La Circolare fa riferimento alla “Missione 1. Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura” e specifica che «Il prolungato affidamento in gestione di servizi aggiuntivi e/o servizi di biglietteria non è coerente con i principi del diritto euro-unitari in materia di contratti pubblici». I passi saranno graduali: entro il 19 maggio i musei dovranno inviare maggiori informazioni sulla «Natura del rapporto contrattuale in essere e la procedura posta in essere con la quale è stata individuata l’impresa aggiudicataria, nonché le misure avviate o da avviare per interrompere l’attuale regime di proroga o di rinnovo della concessione».

Ci sono tuttavia alcune questioni da chiarire, dalla possibilità di recedere in maniera unilaterale da un contratto – ed eventualmente, quali saranno i costi della rescissione? – alla capacità dei musei di prendere in carico il servizio. In sostanza: chi siederà in biglietteria? Verranno assunte nuove unità? Nella Circolare è specificato però che in caso di affidamento diretto dei servizi di biglietteria alla Ales, società in house del Ministero della Cultura, sarà contemplata la stabilità occupazionale del personale già impiegato. E dopo la bigliettazione, che rappresenta uno dei servizi più importanti dal punto di vista finanziario, sarà la volta di altri settori? E poi, quanto inciderà questa nuova gestione interna nel bilancio? Nel 2022, i 20 musei autonomi più visitati hanno fatto registrare 185,56 milioni di euro di incassi lordi, includendo anche il corrispettivo spettante al concessionario del servizio di biglietteria.

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