08 novembre 2019

Il calendario 2020 di Museion, con tre artiste e un guest curator esploratore

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Letizia Ragaglia ha presentato il nuovo anno espositivo del Museion di Bolzano: tre personali dedicate a tre artiste e un occhio al collezionismo

Rødland Torbjørn, Red Wine White Wine, 2013-2014. Collection Erling Kagge. Foto: Kunstkritikk

Quello del Museion sarà un 2020 al femminile, anzi ai femminili, visto che la nuova stagione espositiva, presentata dalla direttrice uscente Letizia Ragaglia – che l’anno prossimo lascerà il posto a Bart van der Heide – proporrà ben tre mostre personali, dedicate ad altrettanti punti di vista sul tema del gender ma non solo. Oltre alle personali di Mercedes Azpilicueta, Karin Sander e Sonia Leimer, che scandiranno il nuovo anno di Museion, tanti e amplissimi saranno gli argomenti da affrontare.

Anche grazie al supporto di Erling Kagge, scrittore, esploratore, collezionista e, in particolare, guest curator del museo di Bolzano per il 2020, tanti e amplissimi saranno gli argomenti affrontati. «La raccolta di Erling Kagge presenta numerose affinità con lo spirito che ha caratterizzato la programmazione di Museion negli ultimi anni, ovvero una spiccata attenzione ai talenti più giovani e sperimentali della scena dell’arte contemporanea internazionale, penso ad artiste come Ceal Floyer e Klara Lidén, o artisti come Matias Faldbakken, e molti altri, presentati a Museion in questi anni, spesso per la prima volta in Italia», ha spiegato Ragaglia.

I progetti di Erling Kagge per il Museion

La mostra, a cura di Erling Kagge in collaborazione con Museion, presenterà prevalentemente opere di pittura, con un focus sulla creazione nordica. La Collezione Studio ospiterà invece una sezione su Raymond Pettibon – artista statunitense conosciuto per le sue opere dissacranti e ironiche – della collezione Kagge e della collezione Museion, in collaborazione con Andreas Hapkemeyer.

Raymond Pettibon, No Title (Following my Own), 1998. Collection Erling Kagge Courtesy Regen Projects, Los Angeles © Raymond Pettibon

«Con la mostra sulla collezione Kagge, Museion tiene fede alla vocazione di costituire una piattaforma del contemporaneo, che vuole attivare un dialogo sulle ricerche più giovani della scena artistica presente», ha continuato Ragaglia.

Rødland Torbjørn, White Head, 2000, Collection Erling Kagge

 

E nell’ambito della programmazione del 2020, è previsto anche un ulteriore momento espositivo dedicato ad una collezione esterna: il 26 giugno aprirà la mostra sulle acquisizioni della Provincia Autonoma di Bolzano, Alto Adige, Cultura tedesca, dal 2012 al 2018. L’esposizione, a cura di BAU (Lisa Mazza e Simone Mair) con la supervisione di Museion, intende offrire uno sguardo approfondito sulla creatività del territorio altoatesino.

Tre posizioni femminili

Con le mostre personali di Mercedes Azpilicueta, Karin Sander e Sonia Leimer, il programma 2020 a Museion mette in luce tre posizioni femminili che, nella diversità degli esiti, hanno affrontato termini ricorrenti nel contemporaneo e nella linea curatoriale del museo. Dal gender al corpo, dalle complessità dei linguaggi alla messa in discussione delle aspettative e delle regole che attraversano il mondo dell’arte e non solo.

Mercedes Azpilicueta, Bestiario de Lengüitas, 2019. CentroCentro Madrid. Foto Lukasz Michalak

Bestiario de Lengüitas” è il titolo della mostra di Mercedes Azpilicueta, nata a La Plata, Argentina, nel 1981, che apre la stagione a Museion il 14 febbraio 2020 e sarà visitabile fino al 17 maggio. In collaborazione con CentroCentro di Madrid, l’esposizione è a cura di Virginie Bobin e dopo Bolzano sarà presentata al CAC Bretigny in Francia. “Bestiario de Lengüitas”, la prima personale in Italia di Azpilicueta, affronta il tema del linguaggio, in relazione al corpo e al gender, offrendo al pubblico un’esperienza teatrale, che coinvolgerà tutti i sensi. Tra i lavori esposti, ci saranno infatti non solo disegni, costumi e sculture ma anche installazioni audio e profumi.

Karin Sander, Karin Sander 1:5, gespiegelt/specchiata/mirrored, 2018, © the artist & VG Bild-Kunst, Bonn 2019

Karin Sander, nata a Bensberg, in Germania, nel 1957, lavora sulla processualità insita nel ciclo vitale degli oggetti trovati per caso e degli spazi. In occasione della sua mostra, curata da Ragaglia e visitabile dal 5 giugno al 20 settembre 2019, saranno esposte opere rappresentative della sua ricerca e nuovi lavori, appositamente concepiti per gli spazi di Museion.

Sonia Leimer, Space Junk, 2019, Halfway Vienna. Foto Wolfgang Thaler

 

Nel suo percorso artistico, tra sculture, video e installazioni, Sonia Leimer, nata a Merano nel 1977, si è interrogata sui fondamenti della nostra percezione, che si basano su modelli di esperienza individuali, storici e mediali. Oggetto della sua mostra a Museion, a cura di Ragaglia e Frida Carazzato e visitabile dal 9 ottobre, saranno, tra l’altro, i rifiuti spaziali, un tema a cui Leimer si è dedicata costantemente nelle sue ricerche, sculture di metallo, create come detriti spaziali precipitati sulla terra e che l’artista ha ricostruito dettagliatamente.

La nuova Facciata Mediale di Museion e il Cubo Garutti

La programmazione della Facciata mediale nel 2020 sarà collegata alle mostre di Museion. In particolare, nella prima parte dell’anno, all’esposizione “Intermedia. Archivio di Nuova Scrittura” con la proiezione del lavoro di Cioni Carpi, tra i protagonisti del cinema sperimentale e di animazione del Novecento. Nel mese di novembre, la programmazione è in relazione alla mostra di Erling Kagge, mentre proseguirà, nel luglio 2020, la collaborazione con il Festival Bolzano Danza.

Nella prima parte del 2020 la programmazione del Cubo Garutti, filiale di Museion nel quartiere Don Bosco a Bolzano, si lega al progetto Europeo EU ART WORKS! European Culture of Resistance and Liberation di cui Museion è parte insieme a Stiftung wanseeFORUM, Berlino, Verein HASENHERZ, Vienna, Zeithistorisches Zentrum Melk Memorial e Museum of Contemporary Art di Zagabria. Al Cubo saranno esposte opere della Collezione che trattano il tema del “resistere” sotto diversi aspetti. I lavori sono scelti in collaborazione con l’artista Alessandra Ferrini. In autunno il Cubo si trasformerà per un mese nello studio dell’artista Cristian Chironi.

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