09 gennaio 2023

Il Louvre ha detto stop: ingressi a numero chiuso. Ma orari prolungati

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Il Louvre di Parigi limiterà gli accessi giornalieri per evitare il sovraffollamento ma amplierà l’orario di apertura, assumendo altri 90 dipendenti. Una chimera per i musei italiani

Rappresenterà una rivoluzione nel mondo dei musei, oppure rimarrà un caso isolato? Per il momento, fa discutere la decisione presa da Laurence des Cars, direttrice del Louvre di Parigi dal settembre 2021, di limitare gli ingressi al suo museo a 30mila visitatori al giorno, per far stabilizzare la media dei visitatori annuali al numero attuale di 7,8 milioni. Qualcosa da questa pandemia forse l’abbiamo imparata, dunque, visto che la scelta va nella direzione di dare un taglio significativo proprio rispetto ai numeri pre-covid, che si aggiravano intorno ai 10 milioni. Che erano troppi e chiunque sia andato al Louvre può testimoniarlo sulla propria pelle e anche su quella degli altri visitatori, considerando che le distanze interpersonali spesso sono al di qua della confort zone.

Laurence des Cars – che è la prima direttrice nella storia del museo francese – ha in mente l’apertura anche di un quarto accesso, oltre ai tre attualmente in funzione, dal Carrousel e dal passaggio Richelieu e dall’iconica Piramide, l’accesso più ambito, pensato però per accogliere quattro milioni di visitatori e realizzato «Prima della caduta del muro di Berlino e dell’apertura della Cina», ha sottolineato des Cars, evidenziando i nuovi pubblici che, negli ultimi decenni, hanno inciso in maniera sostanziale sulla frequentazione del museo. La nuova apertura sarà sul lato est e faciliterà gli accessi, snellendo le file.

Questione di abitudini, insomma, e anche in questo senso la pandemia ci ha dato una mano. La contingentazione degli ingressi sarà infatti facilitata dal sistema di prenotazioni online, che renderà possibile scandire gli ingressi nelle varie fasce orarie. Per venire incontro ai fruitori, però, il museo rimarrà aperto un’ora in più e sappiamo che, per una istituzione come un museo, l’ampliamento delle fasce di accesso si ripercuote su tutta l’infrastruttura del personale. E infatti, l’altra buona notizia è che, per assorbire il carico di lavoro, il Ministero della Cultura francese assumerà altri 90 dipendenti, aumentando il budget a disposizione dagli 84 milioni del 2022 ai 93 nel 2023, anche per affrontare l’aumento dei costi dell’energia.

Numeri che fanno riflettere, considerando la carenza cronica di personale che affligge i nostri musei, chiaramente nessuno dei quali è “costruito” per ottenere quegli standard (e non per forza è un male). Si tratta ovviamente di scale diverse e i Musei Vaticani, che sono l’unica istituzione che potrebbe avvicinarsi al Louvre per numero di visitatori con circa 5 milioni all’anno pre-covid, non sono musei Statali. Di fatto, anche cambiando l’ordine di grandezze, il problema rimane: in Italia anche musei di alto profilo, come Capodimonte a Napoli e gli Uffizi a Firenze, devono fare i salti mortali per riempire i buchi di organico, tanto nelle sale quanto negli uffici.

Eppure, dopo i lockdown, le persone sono tornate nei luoghi della cultura. Se la piattaforma streaming ItsArt, pensata come la Netflix della cultura italiana da divano proprio in periodo pandemico, piange in liquidazione, le presenze in situ lasciano intuire una rinnovata voglia di esperienza dal vivo. Il numero complessivo di accessi ai musei e ai luoghi della cultura statali, registrati nelle aperture straordinarie del 26 dicembre 2022, dell’1 e il 2 gennaio 2023, è 400.353.

Ecco quelli più visitati: Pantheon 60.803; Colosseo (solo Anfiteatro Flavio) 38.360; Foro Romano e Palatino 28.830; Parco Archeologico di Pompei 21.213; Gallerie degli Uffizi – Gli Uffizi 20.848; Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo 15.152; Gallerie degli Uffizi – Giardino di Boboli 13.733; Galleria dell’Accademia di Firenze 12.088; Reggia di Caserta – Palazzo Reale 10.329; Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento di Napoli 8.157; Palazzo Reale di Napoli 8.151; Musei Reali di Torino 7.564; Museo Archeologico Nazionale di Napoli 6.351; Galleria Borghese 5.416; Certosa e Museo di San Martino 5.252; Palazzo Ducale di Mantova 4.718; Rocca Demaniale di Gradara 4.555; Musei del Bargello e Cappelle Medicee 4.429; Parco Archeologico di Paestum e Velia 4.296; Museo Storico e Parco del Castello di Miramare 4.155; Parco Archeologico di Ercolano 3.991; Museo di Capodimonte 3.716; Complesso Monumentale della Pilotta 3.633.

Ma per Laurence des Cars bisogna «Smetterla di appassionarsi a questioni di cifre». Forse, per capirlo, bisogna prima arrivarci.

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