01 dicembre 2021

Il Madre all’opera: presentato il nuovo programma del museo

di

Quattro mostre nel corso del 2022, progetti espositivi dedicati ad artisti storicizzati e under 35, collaborazioni e un laboratorio di esplorazioni: il Madre presenta il nuovo programma

Marisa Albanese, Combattente

Varcando l’ingresso del Museo Madre si viene accolti da Le Combattenti di Marisa Albanese, le tre istallazioni simbolo di forza nella fragilità, opera dell’artista recentemente venuta a mancare (in esposizione fino al 14 dicembre 2021): con questo simbolo dell’arte che supera i confini della vita e della morte, viene presentato mercoledì, 1 dicembre, il nuovo programma del 2022 del museo d’arte contemporanea di Napoli, in occasione di una conferenza stampa alla quale erano presenti la Presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, Angela Tecce, la Direttrice Artistica del Museo Madre, Kathryn Weir, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Le relazioni, dentro e fuori le “mura” della città, che abbiamo costruito e che stiamo costruendo, sono alla base del nostro operato. Sul principio di osmosi, di condivisione dei saperi e delle conoscenze e sulla trans-disciplinarità abbiamo formato il nostro comitato scientifico e scelto i collaboratori», dichiara Tecce.

Rethinking Nature, What He Saw, image from the Karikpo Pipeline video and photos series

Quattro mostre principali si succederanno dal prossimo dicembre fino a settembre 2022. Apre la “stagione” del contemporaneo “Rethinking Nature” (dal 17 dicembre 2021 al 2 maggio 2022) – indagine accurata quanto disincantata del rapporto fra uomo e natura oggi – seguita dalla retrospettiva dedicata a Lawrence Carroll (dal 25 marzo 2022 al 5 settembre 2022), la prima in Europa dopo la scomparsa dell’artista australiano. Dal 20 marzo al 5 settembre 2022 si terrà la collettiva “Bellezza e terrore: luoghi di colonialismi e fascismi” un excursus sulle ricerche artistiche dedicate al tema dei totalitarismi dagli anni ’40 ad oggi, mentre dal 17 giugno al 5 settembre 2022 il Museo ospiterà “Ferdinandea”, personale dell’artista francese Clément Cogitore che, traendo spunto dall’interessante storia della piattaforma rocciosa situata nelle profondità marine, nel canale di Sicilia, offre un’originale narrazione geopolitica.

Lawrence Carroll, Nothing Gold Can Stay

Una serie di iniziative satellite affiancano queste quattro importanti esposizioni, come la  mostra che espone alcuni degli ultimi disegni inediti di Armando De Stefano (primavera 2022); il focus sul lavoro di Fina Miralles, artista concettuale catalana estremamente poliedrica che, in tale occasione, si pone in dialogo con diversi esponenti della scena artistica italiana (autunno 2022); la proiezione del cortometraggio Nui Simu della videoartist Marinella Senatore, in occasione della “Giornata del Contemporaneo AMACI” (sabato, 11 dicembre 2021). Annunciato anche il vincitore della call per giovani artisti dedicata a Enrico Caruso: Diego Cibelli con il progetto “Out of Chaos comes a dancing star”, che prevede l’organizzazione di un ulteriore concorso per giovani compositori italiani under 35, il cui premio consisterà in un contributo pari alle spese di realizzazione di un disco.

Marinella Senatore, Nui Simu, still from video

Seguendo la parola d’ordine “relazioni”, il Madre è impegnato quest’anno più che mai nella costruzione di percorsi condivisi. «Con la Fondazione Morra Greco abbiamo deciso di dedicare una retrospettiva a Jimmie Durham, artista di indubbia fama che scelse di vivere nella nostra città e di farne fonte di ispirazione», precisa Angela Tecce. «A pochi mesi dalla sua scomparsa, sentiamo necessario rendere omaggio ad una persona e ad un artista che molto ha dato a Napoli, approcciandosi sempre con rispetto e diventando a tutti gli effetti un suo cittadino –  prosegue Weir – con la sua combinazione illegale di oggetti/rifiuti, da lui detti anche “rifiutati”, ha cambiato il linguaggio dell’arte contribuendo alla narrazione della storia della città».

Si parla ancora di multidisciplinarità e di sperimentazione con il progetto “LET – Laboratorio di Esplorazioni Transdisciplinari”, coordinato da Olga Scotto di Vettimo e Gennaro Carillo. E composto da Mario Francesco Simeone, Alessandra Troncone e Brunella Velardi. «Nell’acronimo HEARTS – Heritage, Esperienza, Archivio, Relazione, Territorio, Smart, è racchiuso il senso di questo progetto in cui attori principali sono storici dell’arte, giornalisti, filosofi. LET è un occhio sul Museo, sulle sue funzioni e soprattutto sulle sue potenzialità», conclude Tecce.

Se è vero che l’arte è lo specchio del mondo che ci circonda, il museo Madre restituisce una visione complessa e multifocale del contemporaneo, su cui riflettere per ripartire e imparare.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui