19 gennaio 2024

Picasso, Renoir, Mulas, Parr: le mostre del 2024 e del 2025 da non perdere a Milano

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Da Martin Parr a Pablo Picasso, da Edvard Munch a Shirin Neshat, tra PAC, Mudec, Palazzo Reale e tutti gli altri musei del Comune di Milano: ecco gli appuntamenti da non perdere nel 2024 e nel 2025

Ugo Mulas. Il laboratorio. Una mano sviluppa, l’altra fissa. A Sir John Frederick William Herschel, 1970 - 1972 © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli
Ugo Mulas. Il laboratorio. Una mano sviluppa, l’altra fissa. A Sir John Frederick William Herschel, 1970 - 1972 © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli

Un nutrito programma espositivo per i museo del Comune di Milano, per un biennio 2024-2025 che si prospetta all’insegna dell’arte moderna e contemporanea, dalla pittura alla fotografia, dalla performance alla scultura. Qualche nome per sciogliere il ghiaccio? Martin Parr al MUDEC, Cezanne e Renoir a Palazzo Reale, Haris Epaminonda al Museo del Novecento, Liliana Moro e Marcello Maloberti al PAC.

Italia Francia in mostra, da Picasso a Renoir

In un palinsesto scandito da più di 50 appuntamenti, emerge il tema del rapporto tra l’Italia e la Francia, nello specifico, tra la città meneghina e Parigi. A partire dal grade ritorno di Pablo Picasso, spagnolo di nascita e francese d’adozione, che sarà il protagonista di due mostre. Una a Palazzo Reale, dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025, in collaborazione con il Musée national Picasso-Paris, che affronterà il suo status di “eterno straniero” in Francia. L’altra al MUDEC – Museo delle Culture, dal 22 febbraio al 30 giugno 2024, in collaborazione con i principali musei spagnoli e gli eredi di Picasso, che metterà in dialogo le sue opere con le fonti artistiche “primigenie” che lo influenzarono sin dagli inizi della sua carriera.

La stagione espositiva si aprirà però con la prima mostra a Palazzo Reale, la monografica più completa mai dedicata a Giuseppe De Nittis, che vedrà in esposizione dal 24 febbraio al 30 giugno 2024, 90 dipinti provenienti da collezioni nazionali e internazionali. De Nittis è stato, insieme a Boldini, il più grande degli italiani a Parigi e la sua arte può reggere il confronto con i contemporanei impressionisti, come Manet e Degas, la cui fortuna critica è stata maggiore, almeno fino a ora.

Sempre sul filo verso Parigi anche le immagini esposte da febbraio a Palazzo Reale nella mostra dedicata al fotografo Brassaï, ungherese di nascita ma naturalizzato francese, sono immagini iconiche che identificano immediatamente il volto della città sulla Senna. Brassaï lavorò infatti in stretta relazione con artisti come Picasso, Dalì e Matisse, fu vicino al movimento surrealista e partecipò al grande fermento culturale che investì Parigi in quegli anni.

Couple au bal des Quatre Saisons, rue de Lappe © Estate Brassaï Succession-Philippe Ribeyrolles
Couple au bal des Quatre Saisons, rue de Lappe © Estate Brassaï Succession-Philippe Ribeyrolles

Ancora a Palazzo Reale, un confronto tra due figure chiave dell’Impressionismo, Cézanne e Renoir. La mostra, visitabile dal 19 marzo al 30 giugno 2024, presenterà 50 capolavori che ripercorrono la vita di due maestri che hanno contribuito alla nascita di uno dei movimenti più importanti della storia dell’arte moderna. L’onda lunga della Parigi di inizio Novecento arriverà fino nel 2025 con la grande retrospettiva a Palazzo Reale di Chaïm Soutine, che a 20 anni si trasferì nella capitale francese dalla Russia zarista per diventare uno dei più pittori intensi ed emozionanti del Novecento.

La GAM – Galleria d’Arte Moderna, che mantiene ormai da anni una serie di rapporti stretti con la Francia, e in particolare con il Museo d’Orsay, ha appena concluso il progetto scientifico di una grande monografica dedicata allo scultore di origini russe ma italianizzato Paolo Troubetzkoy. La mostra, che sarà curata congiuntamente da GAM, Museo d’Orsay e Getty Museum di Los Angeles, sarà realizzata in doppia sede, a Parigi e a Milano, dove arriverà all’inizio del 2026.

Dall’autunno 2024 a Palazzo Reale si tornerà ai grandi protagonisti italiani e internazionali dell’arte moderna, con la grande mostra dedicata a Enrico Baj, pensata in occasione dei 100 anni dalla nascita, e l’ampia retrospettiva di Edvard Munch, realizzata per gli 80 anni dalla sua scomparsa e dopo 40 anni dalla sua ultima mostra a Milano.

Edvard Munch, Pikene på broen, 1927. Foto Halvor Bjørngård ©Munchmuseet

La programmazione di Palazzo Reale proseguirà nel 2025 con la prima antologica di Felice Casorati dopo l’esposizione del 1990, la mostra monografica dedicata all’artista surrealista Leonor Fini e la prima personale dedicata al lavoro di Leonora Carrington in Italia.

Fotografia e arte contemporanea al PAC e al Mudec

Tornando al 2024, da febbraio il MUDEC – Museo delle Culture proporrà un nuovo appuntamento, in collaborazione con Magnum Photo, con la fotografia di reportage e documentaria di Martin Parr. In mostra oltre 200 scatti del grande fotografo inglese che, nelle sue immagini, riesce a raccontare le pighe più contraddittorie della società contemporanea, sempre con ironia ma senza retorica. La grande fotografia contemporanea sarà protagonista anche a Palazzo Reale dove in autunno sarà allestito il grande progetto espositivo dedicato a Ugo Mulas. La mostra percorrerà l’intera carriera del fotografo: dagli esordi nella Milano del Bar Jamaica alla Biennale d’Arte di Venezia, alle esperienze con il design, la moda, il teatro.

Martin Parr, GB. England. New Brighton. From ‘The Last Resort’. 1983-85. © Martin Parr/Magnum Photos

In autunno, il MUDEC proporrà due progetti originali. Il primo, una retrospettiva sulla scultrice franco-americana Niki de Saint Phalle, nota anche in Italia per il suo capolavoro realizzato sulle colline senesi, Il Giardino dei Tarocchi. Il secondo, invece, illustrerà genesi e sviluppo della corrente artistica dell’Art Brut a partire dal suo ideatore, Jean Dubuffet, che per primo coniò questo termine per indicare le creazioni spontanee realizzate da bambini o adulti completamente estranei agli ambienti culturali e privi di qualsiasi educazione artistica, spesso in condizioni di alienazione e sofferenza mentale.

Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, in primavera, proseguirà l’indagine sulla scena internazionale con la prima retrospettiva europea dell’artista afro-americana Adrian Piper – dal 20 marzo al 9 giugno – ripercorrendone gli oltre 60 anni di carriera e lotta contro il razzismo, la misoginia, la xenofobia, l’odio e l’ingiustizia sociale. Quest’estate, invece, un progetto espositivo, coprodotto con il Kunstmuseum Liechtenstein e in collaborazione con Magazzino Italian Art di New York, vedrà protagonista Liliana Moro. Mentre da novembre un progetto pensato appositamente per il PAC e dedicato a Milano ripercorrerà l’intera produzione di Marcello Maloberti.

Liliana Moro, Ausstellungsansicht, Spazi Voci, Foto Sandra Maier

Nel 2025, sempre al PAC, è in programma una ampia personale dell’artista iraniana Shirin Neshat che, attraverso le sue opere filmiche e fotografiche, esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura, attraverso la lente delle sue esperienze di appartenenza e di esilio.

Il Museo del Novecento, in occasione di Milano Art Week 2024, proporrà nei suoi spazi tre diversi progetti: Ritratto di Città, grande installazione audio-video multicanale, progetto di MASBEDO, che parla della rinascita culturale di Milano; un focus dedicato all’artista olandese Magali Reus, vincitrice della VII edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura; Futurist Drama, progetto site-specific dell’artista cipriota Haris Epaminonda, promosso dalla Fondazione Henraux.

Arte, moda, cinema e un anniversario da commemorare

Le forti connessioni tra arte e moda sono il fulcro di due importanti progetti espositivi a Palazzo Reale. Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana presenterà le creazioni della casa di moda, per la prima volta in mostra, ripercorrendo il processo creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Nell’autunno del 2025, invece, la mostra Dalí e la moda, che cercherà di esplorare gli aspetti più intimi e intensi del processo creativo dell’artista, dove moda e arte alimentano una forma di espressione in continua evoluzione.

In occasione dei 70 anni della RAI, Palazzo Reale racconterà la sua storia, dal secondo Dopoguerra in poi, ripercorrendo la vicenda personale e professionale di uno dei suoi principali protagonisti, Mike Bongiorno, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.

Negli spazi di Fabbrica del Vapore durante il 2024 sarà allestita, tra le altre, la mostra Small is beautiful, interamente dedicata all’arte in miniatura, una forma d’arte che gioca con la scala e la prospettiva che vedrà esposte le opere di 40 rappresentanti di spicco dell’arte in miniatura, tra cui Vincent Bal e Danny Cortes.

A Palazzo Moriggia, sede del Museo del Risorgimento e laboratorio di storia moderna e contemporanea, in occasione dei 100 anni dell’anniversario dell’omicidio di Giacomo Matteotti, la Fondazione Anna Kuliscioff realizzerà in autunno, in collaborazione con le Civiche Raccolte Storiche, una mostra storico-documentaria per indagare a fondo la figura di Matteotti e la sua relazione con la città di Milano.

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