22 maggio 2020

Tecnologia e musei: così Magazzino Italian Art rispetta il distanziamento

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In attesa delle riaperture in USA, Magazzino Italian Art si appoggia alla tecnologia made in Italy, con un dispositivo che facilita il distanziamento e non traccia i movimenti

È arrivata la Fase 2 e anche i musei e i luoghi dell’arte e della cultura – anzi, soprattutto loro – devono attrezzarsi per favorire una fruizione sicura e appagante per tutti. Ma come fare? In Italia sono state pubblicate le linee guida, che proseguono le direttive del buon senso, per esempio scaglionando gli ingressi e diversificando i percorsi. Oltre ai comportamenti, però, sarà necessario ripensare anche ai dispositivi di supporto, come le audioguide che, largamente usate prima della pandemia, adesso rappresentano una minaccia di contagio. In attesa delle istruzioni ufficiali sulla riapertura al pubblico dello Stato di New York e della CDC – Centers for Disease Control and Prevention, Magazzino Italian Art ha scelto di appoggiarsi alla tecnologia, grazie a un device che permetterà di rispettare il distanziamento di sicurezza, senza fastidiosi problemi di privacy e di tracciamento.

Una sinergia tutta italiana, visto che il museo con sede a Cold Spring, dedicato alla diffusione dell’arte italiana negli Stati Uniti e fondato da Nancy Olnick e Giorgio Spanu, adotterà la tecnologia EGOpro Active tags, sviluppata dalla AME – Advanced Microwave Engineering, società con base a Firenze, e diffusa negli USA dall’americana AIM – Advanced Industrial Marketing.

Come funziona la tecnologia usata da Magazzino Italian Art

Si tratta di un dispositivo di piccole dimensioni che utilizza la tecnologia radio UWB Ultra-Wideband per misurare la distanza tra due tag.  Una volta indossato, segnala se si è superata la distanza minima di sicurezza vibrando, lampeggiando ed emettendo un suono. I tag possono essere calibrati in modo che i gruppi pre-approvati possano attraversare lo spazio museale assieme, senza innescare l’allarme. Il piccolo dispositivo non tiene traccia o memorizza i movimenti o i dati degli individui, emette una frazione delle onde radioattive dei telefoni cellulari e viene restituito e poi sanificato alla fine dell’uso.

Oltre all’uso obbligatorio dei tag in tutte le gallerie, i sensori saranno posizionati in aree dove le persone possono più facilmente venire a contatto, come ingressi e bagni, per garantire il distanziamento sociale.

Nei contesti industriali questo genere di tecnologia è usata già da diversi anni ed è stata adottata per la prima volta in ambito museale in Italia, nel complesso monumentale del Duomo di Firenze proprio in questi giorni.

Magazzino adotterà, inoltre, una serie di misure e protocolli di sicurezza, tra cui: un sistema di prenotazione online obbligatorio, rafforzato da accessi scaglionati a fasce orarie, l’installazione di sistemi per la disinfezione delle mani, pulizia regolare e sanificazione dello spazio nel corso delle ore di apertura, biglietto elettronico, mascherina obbligatoria, controlli della temperatura corporea, sospensione dei servizi navetta e guardaroba. L’accesso al museo e l’uso di questi servizi saranno offerti completamente gratuiti ai clienti.

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