11 febbraio 2021

Alle OGR Jessica Stockholder mixa le collezioni di “la Caixa” e Fondazione CRT

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Alle OGR da oggi la mostra dedicata alla pittura e curata da Jessica Stockholder che unisce importanti opere delle collezioni di Fondazione "la Caixa” di Barcellona e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino. Samuele Piazza, Resident curator alle OGR, ci ha raccontato il progetto

"Cut a rug a round square" curated by Jessica Stockholder, 2021. Installation view at OGR Torino. Photo Andrea Rossetti for OGR. Courtesy OGR Torino

Alle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino inaugura oggi, 11 febbraio, la mostra “Cut a rug a round square”, curata dall’artista Jessica Stockholder (1959, Seattle) che per la prima volta mixa le opere provenienti «dalla Collezione d’Arte Contemporanea “la Caixa” di Barcellona, una delle più prestigiose collezioni di origine bancaria, e quella della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, le cui opere sono in comodato permanente presso i musei torinesi di Gam – Galleria d’arte Moderna e Castello di Rivoli, Museo d’arte contemporanea».
Nell’intervista qui sotto, Samuele Piazza, Resident curato alle OGR, ci accompagna alla scoperta del progetto espositivo.

La mostra occupa l’intera area del Binario 1 delle OGR Cult, area delle OGR dedicata all’arte e alla cultura, ed è visitabile, con ingresso gratuito, il giovedì e il venerdì dalle 15.00 alle 20.00.
Nell’area storica delle OGR com’era com’è, inoltre, è possibile ripercorrere lo spazio e l’identità originaria delle antiche officine dei treni, dal 1895 fino alla recente riqualificazione in hub dell’innovazione e della cultura contemporanea resa possibile da Fondazione CRT.

La prospettiva di Jessica Stockholder

«Scelta per la sua prospettiva peculiare, Jessica Stockholder ha avuto negli ultimi vent’anni un ruolo cruciale nello sviluppo del dibattito sulla pittura e i suoi limiti, espandendone il concetto in un costante dialogo tra media diversi, tra forma e spazio, forzando i limiti della pittura verso la dimensione scultorea e installativa.
Nel suo lavoro l’artista unisce oggetti apparentemente disparati e banali, per creare installazioni complesse che accumulano e stratificano materiali e colori: buste e contenitori di plastica, prolunghe, legname, tappeti e mobili: oggetti spesso trascurati recuperano qualità estetiche e formali in una pratica che unisce riferimenti all’espressionismo astratto, al color field painting, fino al minimalismo», ha spiegato l’organizzazione.

I protagonisti in live streaming, il 23 febbraio

«Nel periodo di mostra saranno proposti contenuti extra, fruibili dal pubblico anche da remoto, che integreranno l’esperienza espositiva in prospettiva phygital: primo appuntamento il 23 febbraio alle 17.30, quando Jessica Stockholder, Nimfa Bisbedella Fondazione “la Caixa” e Samuele Piazza curatore di OGR Cult saranno protagonisti di un live streaming a cura di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT – con traduzione simultanea – parte del palinsesto digitale OGR Public Program.
L’incontro si terrà in lingua inglese con possibilità di traduzione simultanea in italiano. Potete trovare tutte le informazioni sul sito delle OGR.

“Cut a rug a round square” curated by Jessica Stockholder, 2021. Installation view at OGR Torino. Photo Andrea Rossetti for OGR. Courtesy OGR Torino

Intervista a Samuele Piazza, Resident curato alle OGR

Il progetto espositivo “Cut a rug a round square” unisce negli spazi delle OGR opere della Fondazione “la Caixa” di Barcellona e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino. Come è nata la collaborazione tra le due fondazioni? Da che cosa sono accomunate le loro collezioni?

«Le due fondazioni sono profondamente accumunate dalle loro missioni e dai loro campi di azione, dall’attenzione ai temi del sociale e della formazione, della ricerca e della cultura attraverso i loro programmi legati al territorio o di collaborazione internazionale.
Entrambe le fondazioni hanno una ricca collezione, accumulata negli anni con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea per il grande pubblico. Molti artisti sono presenti in entrambe le collezioni: da Francesco Clemente a Olafur Eliasson, da Mario Merz a Mona Hatoum.
La conversazione tra le istituzioni è nata quindi a partire da un orizzonte comune e pensando alla mostra in OGR come un nuovo capitolo della ricerca iniziata da La Caixa, sul ruolo della pittura nel discorso contemporaneo con la mostra “La Pintura. Un Reto Permanente”».

“Cut a rug a round square” curated by Jessica Stockholder, 2021. Installation view at OGR Torino. Photo Andrea Rossetti for OGR. Courtesy OGR Torino
Il progetto espositivo è affidato a Jessica Stockholder. Quali aspetti della sua ricerca, in particolare, vi hanno spinto a affidare la lettura parallela e intrecciata delle due collezioni all suo sguardo?

«Pensando agli spazi di OGR una mostra di pittura sembrava al tempo stesso una sfida esaltante e complicata, anche solo perchè non ci sono pareti a cui appoggiarsi, ma anche perchè, sino ad ora la programmazione OGR non si era focalizzata su questo medium.
Abbiamo quindi pensato ad un’artista che avesse una ricerca che partisse dalla pittura ma che avesse una visione del tutto particolare sull’argomento. Jessica si è formata come pittrice ma ben presto le sue opere sono andate contro una definizione limitante di cosa fosse pittura, sfondando anche letteralmente i limiti del quadro, fino ad arrivare ad installazioni e sculture che mantengono una attenzione alle forme e ai colori quasi pittoriche ma che si estendono in installazioni ambientali.
La sua attenzione alle qualità formali degli oggetti ci ha fatto pensare che una rilettura delle collezioni tramite il suo sguardo avrebbe fatto emergere aspetti inediti di opere anche molto note».

“Cut a rug a round square” curated by Jessica Stockholder, 2021. Installation view at OGR Torino. Photo Andrea Rossetti for OGR. Courtesy OGR Torino
Come descriverebbe il percorso espositivo delineato da Jessica Stockholder alle OGR? Quali aspetti ritiene particolarmente interessanti e originali?

«Il percorso espositivo concepito da Jessica porta nello spazio alcuni elementi che hanno caratterizzato le scelte delle opere dalle collezioni, ovvero un interesse sull’intersezione tra quadrati e cerchi, intesi in senso letterale ma anche come immagini astratte che possono essere lette come simboli di una costante interrelazione tra un ordine geometrico e razionale e tutto quello che contro questa griglia si infrange, o che è in esubero rispetto all’ordine stabilito.
Ciò che considererei un aspetto interessante è che l’intera architettura di mostra funziona come una installazione dell’artista. Sia la scelta delle opere che il percorso espositivo creano una grande scultura che credo possa essere una interessante chiave di lettura per il lavoro dell’artista stessa».

“Cut a rug a round square” curated by Jessica Stockholder, 2021. Installation view at OGR Torino. Photo Andrea Rossetti for OGR. Courtesy OGR Torino
Che opere vedremo nel percorso espositivo? Potete indicarci alcune opere provenienti da ciascuna collezione o opere di artisti presenti in esse?

«Tra le opere provenienti da La Caixa avremo alcune monumentali pitture di Francesco Clemente e Robert Mangold, oltre una scultura di Richard Tuttle. Tra le opere di Fondazione CRT, in comodato ai musei torinesi, dalla GAM – Galleria Civica d’arte Moderna segnalo una fotografia che documenta una performance di Vito Acconci e una scultura di Monica Bonvicini. Tra gli highlight dei lavori provenienti da Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea c’è sicuramente una scultura di Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, e un lavoro di Mona Hatoum».

“Cut a rug a round square” curated by Jessica Stockholder, 2021. Installation view at OGR Torino. Photo Andrea Rossetti for OGR. Courtesy OGR Torino
Quali saranno i prossimi progetti espostivi alle OGR?

«Stiamo continuando a lavorare ad una serie di produzioni di nuovi lavori online, all’interno di una rubrica digitale chiamata OGR Art Corner che vedono nelle prossime settimane l’uscita sui canali social dell’istituzione di lavori inediti di Teresa Cos, Jacopo Jenna e Giulio Scalisi.
La prossima mostra in presenza invece sarà una nuova collettiva, dal titolo “Vogliamo Tutto”, e che a partire dall’omonimo testo di Balestrini andrà ad indagare l’evoluzione del mondo del lavoro a 50 anni dalla pubblicazione del testo, tramite lo sguardo di artisti italiani ed internazionali».

 

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