14 gennaio 2020

“Conversation Piece” alla Fondazione Memmo, Roma

di

A Roma, alla Fondazione Memmo, "La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci" con Corinna Gosmaro, Philippe Rahm e Rolf Sachs per la sesta edizione di "Conversation Piece", a cura di Marcello Smarrelli. Fino al 22 marzo

Corinna Gosmaro
Corinna Gosmaro, veduta della mostra Conversation Piece - Part VI, 2020, Fondazione Memmo, courtesy l'artista e Fondazione Memmo Roma

A Roma, alla Fondazione Memmo, inaugura oggi, 14 gennaio, la collettiva “Conversation Piece – Part VI. La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci” con Corinna Gosmaro, Philippe Rahm e Rolf Sachs. È il sesto appuntamento di Conversation Piece, il ciclo di mostre annuali, a cura di Marcello Smarrelli, iniziato nel 2015 e dedicato agli artisti italiani e stranieri temporaneamente presenti a Roma.

Due domande a Marcello Smarrelli su Conversation Piece

Come è nato, sei anni fa, questo progetto e con quali obiettivi?

«Il progetto è nato dalla volontà della Fondazione Memmo di osservare la scena artistica contemporanea di Roma, in particolare rivolgendo lo sguardo all’attività delle accademie straniere, dove ogni anno transitano moltissimi artisti.
In questo contesto Conversation Piece si pone come una novità che facilita relazioni più feconde degli artisti temporaneamente presenti a Roma con il sistema dell’arte capitolino. Prima di Conversation Piece questi, specialmente i borsisti delle accademie, avevano l’occasione di esporre il loro lavoro solo alla fine della permanenza in città, in genere con le tradizionali mostre di fine residenza. Conversation Piece ha permesso di far conoscere il lavoro degli artisti in anticipo, in modo da creare immediatamente un primo contatto con istituzioni, curatori, gallerie e collezionisti, da approfondire durante il periodo di ricerca in Italia.
Intercettiamo gli artisti ancor prima dell’inizio della loro permanenza a Roma, per costruire con loro un percorso che superi le difficoltà di giungere in una realtà nuova, nell’opportunità di entrare in contatto con il contesto.
Molti degli artisti presentati in questi anni hanno poi sviluppato rapporti continuativi con gallerie private, realizzato mostra in altre istituzioni, costruito rapporti duraturi con critici e curatori».

Come è cambiato nel tempo Conversation Piece?

«Potrei dire che in un certo senso la mostra è rimasta fedele al suo spirito originario, mantenendo costante lo spirito di servizio nei confronti dell’arte e degli artisti, come desideravano le direttrici Anna d’Amelio e Fabiana Marenghi Vaselli. Ma il modo di mettere in contatto artisti e città, in realtà, si rinnova ad ogni edizione nell’incontro delle diverse esigenze di ogni artista, nel confronto con le peculiarità della ricerca di ciascuno e le relative necessità ad essa connesse.
Fino a oggi abbiamo coinvolto nel progetto una quarantina di autori, non solo artisti, ma anche musicisti, designer e architetti, come nel caso della collettiva di quest’anno».

Fondazione Memmo
Corinne Gosmaro, veduta della mostra Conversation Piece – Part VI, 2020, Fondazione Memmo, courtesy l’artista e Fondazione Memmo Roma
L’edizione 2020: “Conversation Piece – Part VI”
I protagonisti

I tre protagonisti dell’edizione 2020 hanno background diversi, come diverso è il loro rapporto con Roma: Corinna Gosmaro (1987), artista che vive tra Parigi e Roma, partecipa alla CRT Italian Fellowship in Visual Arts presso l’American Academy di Roma; Philippe Rahm (1967), architetto, è stato borsista presso l’Accademia di Francia – Villa Medici nel 1999-2000 e attualmente è residente a Roma; Rolf Sachs (1955) è artista e designer svizzero, che ha da poco stabilito il proprio studio a Roma.

La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci”

«Il sottotitolo della mostra quest’anno è “La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci”, una citazione contenuta nel saggio Come costruire un universo che non cada a pezzi dopo due giorni (1978-1985) dello scrittore Philip K. Dick, che ribadisce una visione positivista del reale, ancorata alla concretezza degli oggetti. La natura della realtà è anche il nucleo della ricerca del filosofo Maurizio Ferraris e del suo Manifesto del nuovo realismo (2012), che ha ispirato la mostra, secondo cui la realtà – contraddicendo alcuni “dogmi” del postmodernismo – non sarebbe infinitamente manipolabile, segnando il ritorno della “verità” e dell’“oggettività” quali strumenti validi per la lettura del presente», come ha spiegato il curatore nel suo testo.

Corinna Gosmaro, Philippe Rahm, Rolf Sachs
Conversation Piece / Part VI
La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci

A cura di Marcello Smarrelli
Dal 15 gennaio al 22 marzo 2020
Fondazione Memmo
Via Fontanella Borghese 56b, Roma

Opening: 14 gennaio 2020, alle 18.00
Orari: lunedì dalle 11.00 alle 18.00, dal mercoledì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00 (chiuso il martedì). Ingresso libero
www.fondazionememmo.it

Rolf Sachs, veduta della mostra Conversation Piece – Part VI, 2020, Fondazione Memmo, courtesy l’artista e Fondazione Memmo Roma

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