21 aprile 2021

Spazio heart: la grafica cubista attraverso 40 opere. Le parole della curatrice

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Spazio heart dedicata una mostra alla produzione grafica del Cubismo, con più di 40 opere originali dei principali esponenti del movimento. La curatrice ci ha raccontato la mostra. Qui sotto, in anteprima, una selezione di opere in mostra

Juan Gris, Nature morte (part.), 1922, pochoir a colori, 164 x 250 mm, tiratura sconosciuta, Nuno n. 162

Per celebrare i dieci anni di attività, Spazio heart di Vimercate (MB) dal 24 aprile ospiterà la mostra “Cubismo e Cubisti. Un percorso nella grafica”, a cura di Simona Bartolena su un progetto di Enrico Sesana, realizzata da heart – pulsazioni culturali e «dedicata alla produzione grafica del Cubismo, con più di 40 opere originali dei principali esponenti del  movimento: da Picasso a Braque, da Gris a Léger, da Gleizes a Marcoussis, da Delaunay a Villon, da Archipenko a Laurens con un occhio di riguardo anche ad artisti meno noti (quali Gallien e Csaky) e a quegli artisti che al nuovo linguaggio si sono avvicinati pur seguendo altre strade (come Severini, Goncharova, Puni)» (fino al 20 giugno 2021).

La grafica cubista, hanno ricordato gli organizzatori, è «un mondo poco noto, un tema che il panorama (anche quello internazionale) delle mostre ha raramente raccontato. In Italia, questa mostra rappresenta la prima occasione per indagare questo aspetto poco consueto della produzione cubista».

«I fogli esposti in mostra – hanno proseguito – sono tutti originali d’epoca, talvolta prove d’autore o pezzi unici, spesso molto rari. Essi offrono una preziosa testimonianza della ricerca degli artisti delle avanguardie di inizio Novecento e dell’uso sperimentale e libero che essi fecero delle tecniche a stampa».

Natal’ja Goncharova, Weibliche Halbfigur, 1921, litografia a colori, 364 x 251 mm, 110 esemplari, Wingler n. IV/6

Le parole di Simona Bartolena, curatrice della mostra

Come si colloca questa mostra nell’attività di Spazio heart?

«L’associazione heart ha sempre cercato, fin dalla sua fondazione, di proporre mostre su tematiche poco raccontate, cercando argomenti inconsueti. Nel suo spazio espositivo di Vimercate organizza ormai da dieci anni progetti spesso molto sperimentali, fuori dai percorsi comuni, guardando l’arte da prospettive differenti.
Con questa logica abbiamo deciso di organizzare questa esposizione dedicata a un tema ben raro, in Italia pressoché inedito: la grafica cubista». 

Jean Pougny (Ivan Puni), La ville, 1920 circa, silografia e acquerello, 205 x 300 mm, 20 esemplari circa
Come è nato il progetto espositivo dedicato alla grafica cubista?

«L’idea della mostra è nata dalla collaborazione con Enrico Sesana, esperto e collezionista di stampe d’artista, con il quale in passato avevamo realizzato una splendida antologica dedicata a Jean Dubuffet.
La sua lunga esperienza in tema di opere grafiche mi ha condotto, come curatrice della mostra, alla scoperta di questo mondo interessantissimo. Che Picasso fosse un grande sperimentatore di tecniche di stampa è un fatto noto, ma lavorare a questa mostra mi ha permesso di approfondire altre figure fondamentali, quali ad esempio Jacques Villon, fratello di Marcel Duchamp, vero genio dell’incisione.
La mostra permette, attraverso più di quaranta fogli originali di osservare il Cubismo da una prospettiva diversa, affascinante e ricca di sorprese, ma offre anche l’opportunità per avvicinarsi al mondo dell’opera grafica dei maestri del Novecento».

Fernand Léger, Femme a la cruche, 1928 (d’apres par J. Villon), acquatinta a colori, 475 x 313 mm, tiratura del Louvre, De Ginestet/Pouillon n. E637
Che tipo di interesse ha riscontrato, in generale, nella Sua esperienza verso le opere a stampa? 

«Trovo sorprendente come in Italia le opere a stampa siano ancora sottovalutate e poco apprezzate, quando all’estero sono considerate parte integrante (e indispensabile) della produzione degli artisti, soprattutto dei peintres-graveurs di inizio Novecento».

Robert Delaunay, Saint-Séverin, 1923-1925, litografia su fondo giallino, 593 x 452 mm, solo prove
J. Loyer & C. Perussaux n.2
Può suggerirci alcune opere a cui prestare particolare attenzione nel percorso espositivo?

«In mostra sono esposti fogli molto rari, talvolta anche unici: ad esempio la Natura morta di Metzinger, la Ville di Gleizes, la Natura morta di Gris che abbiamo usato come manifesto. E poi le dodici opere del già citato Villon, tutte da scoprire, e alcuni fogli notevoli di artisti meno noti, quali Marcoussis e Csaky, oltre ovviamente alle stampe cubiste (anch’esse piuttosto rare) di Picasso, Braque, Léger e dei grandi protagonisti del movimento. Inevitabilmente la mostra comincia con una stampa di Paul Cézanne: una litografia con i suoi classici bagnanti».

Henryk Hayden, Nature morte au violoncelle, au coq et au drapeau tricolore, 1916, silografia a colori, 155 x 215 mm, tiratura sconosciuta, Bénédicte Renié
Nel complesso, con che tipo di approccio avete strutturato la mostra?

«L’esposizione è figlia di due grandi passioni: quella di Enrico Sesana per la stampa d’artista e quella di heart per la cultura. Vogliamo che questa passione venga compresa e condivisa anche dai visitatori. Per questo, come sempre, abbiamo voluto che la mostra sia anche divulgativa, percorribile e comprensibile anche per chi non conosca l’argomento e desideri avvicinarvisi. Come di consueto, abbiamo arricchito la mostra con pannelli didattici e didascalie commentate e abbiamo in calendario una serie di incontri collaterali». (SC)

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