16 gennaio 2021

Galleria Continua Paris: ecco come sarà. Intervista a Lorenzo Fiaschi

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Galleria Continua Paris ha annunciato l'avant-première, dal 20 gennaio, con una mostra-evento curata da JR, a cui seguirà la ristrutturazione degli spazi da parte dello studio francese MBL architectes

Veduta esterna della sede di Galleria Continua Paris situata all’angolo tra Rue de Temple e Rue Michel-le-Comte, 2021, Photo by: Salem Mostefaoui (part.), Courtesy: GALLERIA CONTINUA

Tra la curiosità di tutto il mondo dell’arte Galleria Continua svela come sarà la sua nuova sede nel cuore di Parigi, a le Marais, nelle vicinanze del Centre Pompidou, la cui apertura è stata annunciata lo scorso 6 gennaio sui social.

Dal 20 gennaio al 20 febbraio il pubblico potrà scoprirne gli spazi attraverso una mostra-evento, che ne svelerà gli 800 metri quadrati come si presentavano al momento dell’arrivo di Galleria Continua: il magazzino di un grossista di pellami, in disuso da tempo, ancora arredato con scaffalature, armadi, etc, che saranno integrati nella mostra avant-première “Truc à faire” curata da JR, con opere di artisti della galleria di differenti continenti e generazioni.

Successivamente, «a distanza di alcune settimane dall’inaugurazione in collaborazione con MBL architectes – ha spiegato Galleria Continua – lo spazio sarà portato a nudo: rimosse le strutture di stoccaggio e le controsoffittature mostrerà ‘la pelle’, con tutte le sue cicatrici e i segni del recente passato», da quel momento in poi le progressive operazioni di ristrutturazione di susseguiranno contemporaneamente all’attività espositiva.

Galleria Continua Paris è pensata per diventare una un luogo di fruizione dell’arte non convenzionale, informale e vivace che in cui saranno aperti anche un caffè e uno store. 

I tre soci fondatori di Galleria Continua (da sinistra Lorenzo Fiaschi, Maurizio Rigillo e Mario Cristiani) davanti a “Big & Small” di Nedko Solakov, 2020, vernice bianca e nera, pennarello bianco e nero con l’aiuto di Marine Bikard, dimensioni variabili, mostra: “Big & Small”, 2020, Galleria Continua, Les Moulins, Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA

La sede, a due passi dal Centre Pompidou

«Galleria Continua Paris800 metri quadri dislocati su due piani, con un’infilata di finestre e vetrine che corrono all’angolo tra Rue du Temple e Rue Michel-le-Comte, a due passi dal Centre Pompidou – si proporrà come una situazione un po’ fuori dagli schemi, aperta alla sperimentazione, incline a vivere lo spazio al di là dei consueti canoni allestitivi; in corso d’opera si doterà di un caffè, uno store e una sala dedicata a incontri e talk», si legge nel comunicato stampa.

«Il progetto nasce dall’idea di creare uno spazio accogliente, un luogo conviviale, flessibile, inclusivo, accessibile a tutti, architettonicamente non omologato ai canoni del white cube; un’officina di linguaggi contemporanei che coniughi arte, socialità e cultura. Un ambiente aperto alla multiculturalità dove persone con storie, risorse e interessi differenti possano incontrarsi anche semplicemente per leggere una rivista o per scambiare impressioni, esperienze, progettualità», hanno dichiarato alla stampa Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, soci fondatori di Galleria Continua. 

JR all’interno di Galleria Continua Paris, 2021, Photo by Lorenzo Fiaschi, Courtesy: GALLERIA CONTINUA

La mostra-evento dell’avant-première, curata da JR

“Truc à faire” è il titolo dell’evento che inaugura il nuovo progetto, «esprime l’esigenza dei tre galleristi di rispondere a un richiamo contingente e imprescindibile: “una cosa da fare”». 

«A curare la prima mostra sarà un artista, JR, con una mostra-evento che in modo inaspettato si approprierà dei locali che fino a poco tempo fa ospitavano una rivendita all’ingrosso di articoli in pelle. Le opere scelte da JR s’insinueranno in ogni anfratto, conquistando le centinaia di scaffalature che ne occupano le pareti, con la dichiarata volontà di non modificare la struttura originaria ma piuttosto di svelarne la storia prima di una straordinaria nuova metamorfosi», ha spiegato la galleria.

«Uno spazio dove si vendono opere d’arte, a metà tra una cattedrale e un supermercato, – ha dichiarato JR – è un luogo dove ci si avvicina all’infinito e dove si acquistano oggetti di consumo. Sono abituato a lavorare con gallerie d’arte e anche a stare in strada e parlare con i passanti. Per questo nuovo spazio, ho voluto unire i due universi, creare un luogo abitato dall’arte dove veniamo a camminare, dove torniamo qualche settimana dopo per scoprire un nuovo universo, dove incontriamo opere di artisti di generazioni diverse, provenienti dai cinque continenti: da Ai Weiwei, a Daniel Buren, Anish Kapoor, Michelangelo Pistoletto e Pascale Martine Tayou, solo per fare alcuni nomi. Vorrei che fosse uno spazio di discussione, incontro, sorprese, dove compriamo un libro che scopriamo se è firmato dal suo autore una volta aperto, dove possiamo prendere un buon caffè italiano in un ambiente in movimento, dove ci immergiamo nelle opere presenti». 

I tre co-fondatori (da sinistra Maurizio Rigillo, Mario Cristiani e Lorenzo Fiaschi) nella sede di Les Moulins, Courtesy: GALLERIA CONTINUA

Intervista a Lorenzo Fiaschi, co-fondatore di Galleria Continua

Perché avete scelto Parigi per l’apertura della nuova sede? 

«Galleria Continua, con la sede di Les Moulins, è in Francia da quasi 15 anni e non avevamo mia pensato di aprire a Parigi. In questa situazione molto particolare, tuttavia, in cui Parigi, come tante capitali, città e paesi del mondo, è pervasa dalla tristezza dovuta alla pandemia e al lockdown, passeggiando per Parigi, vedendo questa assenza di vita, il quartiere di Marais desolato, ha fatto venire voglia a Maurizio, Mario e me, di dare un contributo per creare vivacità, con una goccia in più per dissetare il bisogno di vita, di cultura del quartiere di una città che vive un dramma come tante altre del mondo. È un po’ un paradosso, ma se non ci fosse stato il Covid non avremmo mai aperto a Parigi. È stato un atto quasi istintivo, una decisione molto rapida: per trovare lo spazio, firmare il contratto e aprire c’è voluto solo da dicembre al 20 gennaio».

Che rapporto ci sarà tra questa sede e quella di Les Moulins?

«La relazione tra il mulino e Parigi sarà importante e ci permetterà di creare nuovi dialoghi. La nuova sede è nata per una situazione contingente, è caduto questo seme e sta germogliando una pianta che speriamo diventi un albero forte, in una grande città di cultura. Ci è sembrato interessante costruire un ponte tra la campagna e il centro della città, costruire sui due “argini” di un fiume, per far venire persone da fuori a dentro e viceversa».

La sede di Les Moulins della Galleria Continua, Courtesy: GALLERIA CONTINUA
Come immaginate la programmazione e la fruizione di questa nuova galleria?

«Avrà il medesimo DNA della sede di Les Moulins, sede collocata in campagna: intendiamo creare uno spazio che sia molto permeabile, orizzontale, che stimoli nelle persone la voglia di entrare, proporremo incontri, talk, didattica, ci saranno un caffè, uno store, una libreria, perché possa trasformarsi un un luogo d’incontro: una galleria d’arte commerciale, ma che possa avere vari colori. È uno spazio che si affaccia ampiamente sulla strada, perché l’edificio fa angolo, con 20 metri di vetrina da una parte e 25 dall’altra, quindi vogliamo che sia invitante, non uno spazio bianco con delle opere, vogliamo creare un nuovo pubblico, avvicinare nuove persone all’arte contemporanea. Ci sarà una varietà di proposte in ogni momento: lo spazio è grande e lo renderemo sempre vivo, con più mostre contemporaneamente, anche durante i lavori di ristrutturazione. Adesso renderemo visibile lo stato attuale dello spazio, perché le persone abbiano poi voglia di vivere con noi la sua metamorfosi: da ora e nei prossimi mesi sarà un luogo di dialogo in cui entreranno, oltre a opere e cataloghi, anche prodotti gastronomici, perché il cibo è cultura e attraverso tutto ciò vogliamo rappresentare i nostri luoghi, quindi la Cina, Cuba, il Brasile, l’Italia e la Francia.
Quando terminerà questa mostra inizieremo a togliere da una parte, gradualmente, tutti gli scaffali e i controsoffitti, finché emergeranno la “pelle” dello spazio e la sua storia, e a spazio nudo, senza restauralo, piano piano verrà composta una nuova mostra, per far vivere contemporaneità e storia. L’edificio presenta tracce, ora nascoste, di almeno 200 anni di storia: è un edificio del XVII secolo che ha molto vissuto, costituito da 5 costruzioni di epoche diverse unite da aperture. Mostrare le origini dello spazio, la sua lenta trasformazione attraverso il fare ci permette di essere sempre organici, le opere devono avere la priorità e ci sembra molto significativo poterle esporre in un ambiente ricco di memoria».

Daniel Buren, ‘3 drapeaux pour un losange, ou le rouge est mis’, work in situ, Galleria Continua / Les Moulins, June 2014, Photo by Oak Taylor-Smith © DB ADAGP, Paris, 2019
La forte connotazione storica accomuna tutte le vostre sedi…

«È un elemento che caratterizza Galleria Continua: la sede di San Gimignano è un ex cinema-teatro, quella di Pechino è un’ex fabbrica di armi, quella di San Paolo del Brasile è (ancora) uno stadio, Les Moulins era un mulino, L’Havana un ex teatro-cinema nel quartiere cinese. Sono tutti luoghi in cui si percepiscono il peso della storia, la memoria, che diventano parte del nostro lavoro: è una nostra caratteristica che manteniamo anche nel centro di Parigi. Assieme a questo nella nostra identità c’è un movimento di culture diverse molto forte, tra i cinque continenti e tra tutte le generazioni, dai giovanissimi ai meno giovani e anche la sede di Parigi ne farà parte, in una sinergia particolarmente forte con Les Moulins, in un flusso continuo in entrambe le direzioni».

Da sinistra: Lorenzo Fiaschi (co-fondatore di Galleria Continua) con alcuni degli artisti in mostra, Pascale Marthine Tayou, Anish Kapoor, Daniel Buren, Courtesy: GALLERIA CONTINUA

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