26 marzo 2021

‘Here to Stay. Nuove opere per la Collezione’ al Museion

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Per il 2021, il programma espositivo del museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano si apre con “Here to Stay. Nuove opere per la Collezione”. Fino all'8 agosto

Here to Stay, exhibition view, Museion 2021. Foto Luca Meneghel

“Here to Stay. Nuove opere per la Collezione”. Una grande mostra costituita dalle nuove donazioni e importanti prestiti a lungo termine da parte di collezionisti privati, a cura di Bart van der Heide. Con un corpus di oltre ottanta opere, l’esposizione concretizza gli sforzi di ampliamento e ricerca sulla collezione di Museion, che con questa iniziativa rende ancora più solida la partnership tra pubblico e privato.

Here to Stay, exhibition view, Museion 2021. Foto Luca Meneghel
In primo piano: Jimmie Durham, 1940, Washington (AR, USA) Ghost in the Machine, 2005, 
Collezione privata

Con “Here to Stay” Museion traccia idealmente un ponte intergenerazionale

Installazioni, sculture e opere d’arte mediale realizzate tra il 2000 e il 2010 dialogano con lavori concettuali della seconda metà del Novecento. Un dialogo che si basa sulla relazione tra immagine e parola, tema di ricerca da sempre centrale per il museo bolzanino.

Con “Here to Stay”, Museion traccia idealmente un ponte intergenerazionale. Accanto alle opere degli artisti più giovani, grande rilievo viene dato alla pratica artistica e concettuale di quegli artisti che hanno aperto la strada alle generazioni successive. Parte integrante di “Here to Stay” sono le pratiche artistiche concettuali che hanno anticipato i lavori più recenti. Berty Skuber, Franco Vaccari e la Poesia Visiva italiana vengono presentati come i precursori dei temi affrontati dalla generazione successiva. Questi artisti della seconda metà del Novecento hanno saputo trasformare elementi extra-artistici in nuovi media, il più delle volte con una posizione critica nei confronti della società. Nuovo direttore di Museion da giugno 2020, il curatore Bart van der Heide presentando “Here To Stay” ha posto in rilievo l’aspetto partecipativo di un’opera, attivato dal fruitore, e il ruolo dell’artista come attivatore di processi. D’esempio Franco Vaccari, con Esposizione in tempo reale N° 4 (1972).

Natascha Sadr Haghighian, Solo Show Robbie Williams, 2008, Museion 2021. Foto Luca Meneghel
Collezione privata

“Here to Stay”: una mostra per restare

Tra le opere in mostra, quelle di Poesia Visiva facenti parte della collezione di Paolo della Grazia, che ha donato l’Archivio Nuova Scrittura a Museion. Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Nanni Balestrini sono tra i precorritori di quelle pratiche riprese dagli artisti più giovani degli anni 2000. A fianco alle italiane, Berty Skuber continua un discorso artistico al femminile, sottolineando l’attualità del dialogo tra le opere messo in atto in “Here to Stay”.

«Here to Stay è una mostra per restare» ha affermato la presidente della Fondazione Museion Marion Piffer Damiani, confermando l’intenzione del museo di costituire parte fondante del tessuto sociale. In linea anche con quanto affermava l’anno scorso Bart van der Heide, immaginando il museo come un sistema culturale complesso che migliorasse la comunità promuovendo la creatività.

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