05 febbraio 2022

La 57ma edizione di ‘Wildlife Photographer of the Year’ al Forte di Bard, Valle d’Aosta

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Da oggi al Forte di Bard l’anteprima italiana della 57esima edizione di Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra. Ne abbiamo parlato con Ornella Badery, Presidente Associazione Forte di Bard

© Laurent Ballesta, Wildlife Photographer of the Year

Da oggi, 5 febbraio, al 5 giugno 2022 il Forte di Bard, in Valle d’Aosta, ospita l’anteprima italiana della 57esima edizione di Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra: «in mostra le cento migliori immagini selezionate tra gli oltre 50mila scatti provenienti da fotografi di 95 Paesi del mondo, valutati da una giuria internazionale di stimati esperti e fotografi naturalisti. Le immagini immortalano natura e animali non solo nella loro bellezza e diversità, ma anche nella loro fragilità e sottolineano l’importanza di difendere e salvaguardare il Pianeta».

Lo scatto vincitore

«L’immagine vincitrice assoluta della nuova edizione – hanno spiegato gli organizzatori – è Creation scattata dal biologo francese e fotografo subacqueo Laurent Ballesta (potete vedere la fotografia qui sopra, ndr). Lo scatto ritrae un branco di cernie che nuotano in una nuvola lattiginosa nel momento della deposizione delle uova a Fakarava, Polinesia francese: un momento unico, che si verifica solo una volta all’anno, durante la luna piena di luglio, e sempre più raro dato che la specie è in via di estinzione minacciata dalla pesca intensiva. La laguna polinesiana è uno dei pochi posti in cui questi pesci riescono a vivere ancora liberi, perché è una riserva e per fotografarli, Ballesta si è appostato ogni anno per cinque anni insieme a tutto il suo team per raggiungere il risultato».

Gli altri riconoscimenti

© Vidyun R. Hebbar, Wildlife Photographer of the Year. A spider is commuting in a TukTuk – A Tent spider captured with the moving TukTuk in the baground

«L’altro ambito premio del concorso, il Young Wildlife Photographer of the Year 2021, è andato all’immagine Dome Home di Vidyun R Hebbar, un bambino di dieci anni di Bengaluru, in India, che ha scattato una foto spettacolare di un ragno sospeso all’interno di una fessura in un muro».

«I due vincitori del Grand Title sono stati selezionati tra 19 vincitori di categoria che celebrano la bellezza accattivante del nostro mondo naturale con habitat ricchi di sfumature, affascinanti comportamenti animali e specie straordinarie. La competizione di quest’anno ha visto l’aggiunta di tre nuove categorie, tra cui Oceans – The Bigger Picture e Wetlands – The Bigger Picture per mettere in luce questi ecosistemi così cruciali per il Pianeta. In un intenso processo, ogni voce è stata giudicata anonimamente da una giuria di esperti per la sua originalità, narrativa, eccellenza tecnica e pratica etica».

«Cinque i fotografi italiani premiati: il valdostano Stefano Unterthiner ha vinto la sezione Behaviour: Mammals; menzioni speciali sono state conquistate da Mattia Terreo (categoria Under 10 anni), Giacomo Redaelli (categoria 15-17 anni), Georg Kantioler (Urban Wildlife) e da Bruno D’Amicis (Fotogiornalismo)».

© Jonny Armstrong, Wildlife Photographer of the Year

Le parole di Ornella Badery, Presidente Associazione Forte di Bard

Come si colloca la mostra Wildlife Photographer of the Year n. 57 nella programmazione del Forte di Bard?

«La mostra è un punto fermo della programmazione espositiva e culturale del Forte di Bard, da sempre attento alle tematiche connesse all’ambiente e alla sostenibilità. Negli anni il pubblico di appassionati di fotografia naturalistica si è fidelizzato a questo appuntamento che abbiamo il piacere di proporre in anteprima per l’Italia. Alla fotografia dedichiamo uno spazio importante e crescente, su più fronti e in questo ambito, Wildlife ha un peso importante per i temi che ci consente di approfondire, accanto ai progetti che proponiamo sul fronte del fotogiornalismo in particolare, dove sono attive collaborazioni con l’agenzia Ansa e la World Press Photo Foundation. Ma ci siamo anche occupati di fotografia legata alla ricerca scientifica in ambito montano, al costume e alla società grazie all’importante collaborazione con l’agenzia Magnum Photos che ci ha permesso nel tempo, di presentare progetti che hanno visto protagonisti artisti che hanno fatto la storia della fotografia».

Questa mostra è realizzata con il Natural History Museum di Londra. Come è nata questa collaborazione e come si colloca il Forte di Bard nella dimensione internazionale? E in quella nazionale?

«La collaborazione è nata ormai più di dieci anni fa con la volontà di ricercare il più qualificato e autorevole concorso dedicato alla fotografia naturalistica e su questo fronte Wildlife rappresenta una eccellenza e una garanzia di serietà. Un concorso che ci consente di inserirci in un contesto internazionale con positive ricadute in termini di immagine».

©Thomas Peschak, Wildlife Photographer of the Year
Quali mostre proporrà il Forte di Bard nei prossimi mesi? 

«In primavera e in estate la grande fotografia sarà protagonista: accanto a Wildlife torna per il terzo anno PhotoAnsa, la mostra che presenta un anno di grandi eventi nazionali ed internazionali raccontato dai fotografi dell’agenzia Ansa. Sul fronte ambiente e cambiamento climatico il nostro impegno raddoppierà: accanto alla terza tappa del progetto “L’adieu des glaciers”, dedicato quest’anno al Gran Paradiso, da giugno ospiteremo una grande mostra firmata dal fotografo paesaggista Fabiano Ventura che raccoglie i frutti del corposo lavoro di ricerca “Sulle tracce dei ghiacciai” con il contributo di fotografi e scienziati per coniugare comparazione fotografica e ricerca scientifica. L’obiettivo è quello di evidenziare gli effetti dei cambiamenti climatici nelle masse glaciali sulle principali catene montuose dei cinque continenti.
La primavera darà spazio anche ad un progetto di arte contemporanea che vedrà per la prima volta assieme i fratelli Andrea e Paolo Ventura partendo dalla figura di Napoleone e ad un tema che accomuna le guerre di ieri e di oggi, quello della narcolessia, un fenomeno con caratteristiche di nostalgia dalla propria casa/patria, molto diffuso tra le fila degli eserciti di Napoleone impegnati sui fronti europei all’inizio dell’Ottocento e che ritroviamo nella sua drammaticità tra i profughi che subiscono le conseguenze dei conflitti».

© Sergio Marijuán, Wildlife Photographer of the Year. Coinciding with te arrival of the cold and the next zeal getting closer, the juveniles are thrown out of the territory. This lynx, lineage descendant of a female coming from a breeding center will conquest new territories. The mother only accept in some cases the presence during the next year if the cub is a female. Location: Eastern Sierra Morena (Spain)

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