25 gennaio 2018

MAGMA, l’arte delle donne

 
Si inaugura oggi a Roma, all’Istituto Centrale per la Grafica, la mostra “MAGMA. Il corpo e la parola nell’arte delle donne tra Italia e Lituania dal 1965 a oggi”, curata da Benedetta Carpi De Resmini e Laima Kreivyté

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La preview riservata alla stampa della mostra che si inaugura questo pomeriggio a Roma, nelle sale dell’Istituto Centrale per la Grafica, mi ha riservato una gradita e inaspettata sorpresa. Che ha attivato una specie di effetto macchina del tempo. Era il 1976, infatti, quando Tomaso Binga (lo pseudonimo di Bianca Pucciarelli Menna usato dall’artista in un periodo in cui le donne ancora faticavano a imporsi nell’arte) presentava in un’abitazione privata romana “Carta da parato”. Che, oltre 40 anni dopo, sempre nella capitale, torna in scena adattata per l’occasione. A Palazzo Poli, dove su una porzione di sala appare quella carta da parati sulla quale Binga è intervenuta manualmente con segni grafici, per sottolineare che troppo spesso le donne, soprattutto in contesti uomo-centrici, si trasformano in tappezzeria o, per l’appunto, in carta da parati, finendo per scomparire, come accadeva spesso, per quelle bruttine, durante le feste da ballo. Per accentuarne l’effetto, poi, Binga – che ha partecipato con noi qualche minuto prima alla conferenza stampa – sopraggiunge indossando un vestito fatto con la stessa carta da parati che ricopre la porzione di sala a lei riservata e ci declama, per una volta, la poesia “Io sono una carta”. Ecco celebrata ancora una volta, con poetica eleganza, la denuncia femminista che fa venire, oggi come ieri, la pelle d’oca, come mi confida la collega Barbara Martusciello in piedi a fianco a me durante lo svolgimento della performance. A distanza poco più di quattro decadi, sottolinea nel suo testo Laima Kreivyté, una delle curatrici della mostra, si assiste a una nuova ondata di femminismo, globalizzata, dal carattere combattivo e determinato, che va dalla Marcia delle Donne per protestare contro gli abusi e i tentativi di confinare le donne al silenzio nella campagna #MeToo, fino al movimento Times’ Up (“Il tempo è scaduto”) contro la violenza e le molestie sessuali sul posto di lavoro. A cui si aggiunge anche la mobilitazione contro il femminicidio, che nel nostro Paese ha la sua capofila nella presidente della Camera, Laura Boldrini. Ecco perché il valore e l’interesse della mostra che aprirà tra qualche ora i battenti all’Istituto Centrale per la Grafica, supera la storia e la critica d’arte, stimolando un’acuta e necessaria riflessione politica sul presente, attraverso i procedimenti creativi caratteristici di uno straordinario e lungimirante manipolo di artiste attive dal 1965 sino ai giorni nostri, in Italia e in Lituania. (Cesare Biasini Selvaggi)
ARTISTE IN MOSTRA: Jurga Barilaitė (Vilnius, 1972), Mirella Bentivoglio (Klagenfurt, 1922  – Roma, 2017), Tomaso Binga (Salerno, 1931), Irma Blank (Celle, 1934), Eglė Ganda Bodganienė (Vilnius, 1962), Violeta Bubelytė (Vilnius, 1956), Cooltūristės (Vilnius, 2005) e Mare Tralla Coro Collective,  Amelia Etlinger (Albany, 1933 – Clifton Park, 1987), Giosetta Fioroni (Roma, 1932), Chiara Fumai (Roma, 1978 – Bari, 2017), Laura Garbštienė (Vilkija, 1973), Marija Gimbutas (Vilnius, 1921-San Francisco, 1994), Nicole Gravier (Arles, 1949), Karla Gruodis (Toronto, 1965), Kristina Inčiūraitė (Šiauliai, 1974), Justė Janulytė (Vilnius, 1982), Eglė Kuckaitė (Kupiškis, 1969), Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze, 1976), Maria Lai (Ulassai, 1919 – Cardedu, 2013), Lina Lapelytė (Vilnius, 1984), Aurelija Maknytė (Kaštonėliai, Širvintų r., 1969), Lucia Marcucci ( Firenze, 1933), Paola Mattioli (Milano, 1948), Libera Mazzoleni (Milano, 1949), Verita Monselles (Buenos Aires, 1929 – Firenze, 2005), Elisa Montessori (Genova, 1931), Anna Oberto (Ajaccio, 1934), Paulina Pukytė (Vilnius, 1966), Eglė Rakauskaitė (Vilnius, 1967), Cloti Ricciardi (Roma, 1939), Eglė Ridikaitė (Kupiškis, 1966), Marija Teresė Rožanskaitė (Linkuva, 1933 – Vilnius, 2007), Laisvydė Šalčiūtė (Kaunas, 1964), Suzanne Santoro (Brooklyn, 1947), Eglė Vertelkaitė (Vilnius, 1967), Alberto Grifi (Roma, 1938-2007), Patrizia Vicinelli (Bologna, 1943-1991), Simona Weller (Roma, 1940).
In alto e in homepage: MAGMA. Il corpo e la parola nell’arte delle donne tra Italia e Lituania dal 1965 ad oggi, vista della mostra
INFO
Opening: ore 18.00
MAGMA. Il corpo e la parola nell’arte delle donne tra Italia e Lituania dal 1965 a oggi
dal 25 gennaio al 2 aprile 2018
Istituto Centrale per la Grafica
Palazzo Poli, via Poli 54, Roma
orari: dalle 14.00 alle 19.00, dal mercoledì alla domenica. Ingresso libero
www.grafica.beniculturali.it – pagina facebook MAGMA: https://www.facebook.com/magmaroma

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