05 marzo 2022

Mirella Bentivoglio ad Atene, tra l’Istituto Italiano di Cultura e la Galleria Gramma_Epsilon

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Dall'8 marzo al 10 maggio 2022 all'Istituto Italiano di Cultura di Atene e alla Galleria Gramma_Epsilon la mostra “Mirella Bentivoglio. L’altra faccia della luna” porta per la prima volta la ricerca dell'artista in Grecia. Ne abbiamo parlato con Davide Mariani, curatore della mostra assieme a Paolo Cortese

Mirella Bentivoglio, Il libro è una conchiglia, 1993 Marmo, conchiglia, carta

L’Ambasciata d’Italia ad Atene, l’Istituto Italiano di Cultura di Atene e la Galleria Gramma_Epsilon presentano la mostra “Mirella Bentivoglio. L’altra faccia della luna” che sarà inaugurata l’8 marzo 2022 in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
«Curata da Paolo Cortese e Davide Mariani, la mostra, già ospitata nel 2021 in Sardegna nel Museo dedicato a Maria Lai, mette in luce la complessità e la profondità della poetica di Bentivoglio, attraverso l’esposizione di oltre cinquanta opere, foto, video e bozzetti che permettono di apprezzare i momenti più rilevanti della sua carriera artistica e curatoriale, stimolando riflessioni e dialoghi su argomenti oggi più che mai attuali, hanno spiegato gli organizzatori. «La rassegna, che rappresenta la prima retrospettiva dedicata a Mirella Bentivoglio (Klagenfurt 1922 – Roma 2017) in Grecia, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Mirella Bentivoglio di Roma per rendere omaggio all’opera della grande artista italiana nell’anno del centenario della sua nascita».

«Con questa mostra – ha dichiarato Patrizia Falcinelli, Ambasciatrice d’Italia ad Atene – vogliamo dare l’occasione al pubblico greco di conoscere una figura straordinaria, quella di Mirella Bentivoglio, artista e personalità poliedrica che, come poche altre, ha ispirato il panorama artistico italiano ed internazionale. Abbiamo deciso di inaugurare la mostra proprio in occasione della Festa della Donna, l’8 marzo del 2022, e non è naturalmente un caso: la nostra intenzione – continua Falcinelli – è quella di omaggiare Mirella Bentivoglio non solo per l’intrinseco valore artistico della sua opera, ma anche per l’esempio che è stata per centinaia di artiste e per tutto quello che ha fatto, durante la sua lunga carriera, per promuovere l’arte femminile».

Mirella Bentivoglio, 1990, Courtesy Alessandro Alimonti

Le parole di Davide Mariani, curatore della mostra assieme a Paolo Cortese

La mostra “Mirella Bentivoglio. L’altra faccia della luna” è stata allestita per la prima volta a Ulassai, alla Stazione dell’Arte, museo dedicato a Maria Lai. Quali sono le differenze tra il progetto espositivo presentato in Sardegna e quello ad Atene?

«La mostra ad Atene è dislocata in due sedi, l’Istituto Italiano di Cultura e la Galleria Gramma_Epsilon, secondo diverse sezioni tematiche che intendono approfondire l’intero itinerario biografico e artistico di Mirella Bentivoglio. Negli spazi espositivi di Gramma_Epsilon i visitatori potranno ammirare le sperimentazioni portate avanti tra gli anni Sessanta e Settanta, quando l’artista si muove dapprima nell’ambito della “poesia concreta”, in cui il senso è veicolato dalla forma della composizione di lettere e parole, come testimoniano i lavori Storia del monumento (realizzato con Annalisa Alloatti nel 1968), Gabbia HO(1966-70), Successo (1969) e poi in quello della “poesia visiva”, caratterizzato dall’introduzione di slogan ed elementi della cultura pop, come il celeberrimo Ti amo (1970), unitamente a una selezione di libri-oggetto. Parallelamente all’IIC di Atene si darà conto dei principali interventi ambientali realizzati a partire dalla metà degli anni Settanta, come L’Ovo di Gubbio (1976), Poesia all’albero (1976), E=congiunzione: Scontro frontale, Incastro immobilizzante (1978-81), Una “E” di “E” (1979-1981), Operazione Orfeo (1982) e Libro campo (Agri-cultura, 1998), opere con una forte connotazione simbolica e identitaria capaci di creare inediti rapporti di senso con il paesaggio circostante. Infine, la mostra permette di addentrarsi nell’universo creativo, ancora oggi troppo poco esplorato, di numerose altre artiste, attraverso opere, foto, video e materiali d’archivio che proprio Bentivoglio ha incluso in rassegne ed esposizioni nazionali e internazionali, come la storica mostra “Materializzazione del linguaggio”, tenutasi a Venezia nel 1978 durante la Biennale d’arte, al fine di mettere in evidenza un comune denominatore nelle pratiche verbo-visive. Tra queste, in una sezione della mostra, vi saranno anche opere di Tomaso Binga, Irma Blank, Francesca Cataldi, Betty Danon, Chiara Diamantini, Anna Esposito, Elisabetta Gut, Christina Kubisch, Maria Lai, Sveva Lanza, Paola Levi Montalcini, Lucia Marcucci, Silvia Meija, Valeria Melandri, Gisella Meo, Anna Paci, Giovanna Sandri, Greta Schödl e Simona Weller. Durante la rassegna verrà proiettato inoltre l’inedito documentario “Le ragazze di Mirella” (2022), regia di Andrea Bevilacqua e Carlo Canè, in collaborazione con Paolo Cortese e le testimonianze di Francesca Cataldi, Anna Esposito, Gisella Meo, Renata Prunas, Franca Sonnino e Franca Zoccoli». 

La sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene

Come si inserisce la mostra nel contesto greco?

«La rassegna rappresenta la prima retrospettiva dedicata a Mirella Bentivoglio (Klagenfurt 1922 – Roma 2017) in Grecia ed è realizzata in collaborazione con l’Archivio Mirella Bentivoglio di Roma per rendere omaggio all’opera dell’artista nell’anno del centenario della sua nascita.
La mostra si inserisce all’interno di un fitto programma culturale portato avanti, a partire dal settembre del 2021, dalla Galleria Gramma_Epsilon di Atene congiuntamente con lo spazio indipendente romano Lettera_E che, attraverso le due rassegne “Histoire d’E” part 1 e 2, curate da Paolo Cortese e Francesco Romano Petillo, hanno avuto lo scopo di raccontare di come, negli anni ‘70, le artiste abbiano iniziato a scrivere la loro storia in maniera indipendente. Nonostante il totale disinteresse da parte del mercato, un gran numero di artiste ha continuato a produrre opere e performance in maniera radicale proprio perché libere da pressioni. Dopo lunghi anni di silenzio, le artiste italiane risultano sempre di più al centro di un largo interesse, sia tra gli addetti ai lavori sia tra il grande pubblico, anche a livello internazionale, come dimostra questa mostra ad Atene». 

L’esterno della Galleria Gramma_Epsilon di Atene

In futuro la mostra potrebbe essere ospitata in altri contesti?

«Attualmente siamo in contatto con diverse Istituzioni che hanno dimostrato grande apprezzamento per il lavoro svolto e non escludiamo la possibilità che la mostra venga riproposta anche in altre sedi, in Italia e all’estero».

A breve un evento sarà dedicato al restauro di un’opera di Mirella Bentivoglio. Di quale si tratta?

«Il 3 aprile 2022 a Gubbio verrà presentato al pubblico il restauro e il ricollocamento de L’Ovo di Gubbio (1976) nella sua originale posizione. Si tratta di una delle opere in assoluto più significative di Bentivoglio alla quale lei stessa era particolarmente legata, tanto da definirla «un accordo di pace fra uomo e donna nel segno dell’uguaglianza». Fu sempre lei a decidere di collocare il suo Ovo in un bivio lungo il percorso della processione dei Ceri, per sottolineare come fosse il «primo inserimento di un segno femminile in luoghi tradizionali di cerimonie della fertilità, finora considerate riti esclusivamente maschili».

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