19 maggio 2022

‘Reworking’: Alessandro Fabbris alla CRAG Gallery, Torino

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Oggi e domani, 19 maggio e 20 maggio, inaugura 'Reworking', la personale di Alessandro Fabbris alla Crag – Chiono Reisovà art gallery. La galleria annuncia anche l'apertura di una nuova sede nei prossimi mesi, sempre a Torino. Ne abbiamo parlato con Elisabetta Chiono e Karin Reisovà, Direttrici della galleria

Alessandro Fabbris, Reworking, exhibition view, CRAG – Chiono Reisovà art gallery, 2022. Courtesy l'artista e CRAG – Chiono Reisovà art gallery

A Torino la galleria CRAG – Chiono Reisovà art gallery presenta “Reworking”, la personale di Alessandro Fabbris (1977, Torino) con un’inaugurazione di due giorni, oggi, 19 maggio, e domani, dalle 15 alle 20, nella sede della galleria, in via Giolitti 51/A. La mostra sarà visitabile fino al 18 giugno.

In questa mostra «il lavoro di dell’artista si configura con un filo conduttore che dalla sua prima ricerca pittorica lo porta all’attuale incentrata sulla fotografia, nella quale vengono riletti e rielaborati alcuni frammenti della sua pittura, qui indagata tramite dispostivi non canonici, quali ad esempio scanner piani. L’idea centrale della mostra è di presentare al pubblico opere scelte dal 2010 ad oggi, così da far comprendere al visitatore l’evoluzione dell’artista, che si concentra sull’uso della tecnologia associato alla sua prima formazione pittorica, addentrandosi nella post-fotografia, in cui la luce ed il colore sono gli elementi cardine della sua ricerca», ha spiegato il team della galleria.

Ne abbiamo parlato con Elisabetta Chiono e Karin Reisovà, Direttrici della galleria.

Alessandro Fabbris, Senza titolo. Procedimenti, 110 x 90 cm, stampa uv su dibond. Courtesy l’artista e CRAG – Chiono Reisovà art gallery

Come si colloca questa mostra nella ricerca della CRAG – Chiono Reisovà art gallery?

«La mostra “Reworking” si colloca nella ricerca che la galleria ha iniziato due anni fa nell’ambito della fotografia, alla luce anche della primaria importanza che riviste la città di Torino nel panorama nazionale della fotografia».

Quali aspetti della ricerca di Alessandro Fabbris emergono, in particolare, dal percorso espositivo in galleria?

«La mostra racchiude opere di diverse serie dell’artista poiché abbiamo deciso di mostrare al pubblico il filo conduttore del percorso artistico di Alessandro Fabbris, così da comprenderne il passaggio dalla pittura alla fotografia e alle sperimentazioni che intervallano il suo lavoro. La ricerca dell’artista si colloca al limite tra fotografia e pittura soprattutto in relazione alla meta-fotografia o post fotografia.
Fabbris si concentra sullo sviluppo della fotografia digitale che permette di elaborare l’immagine con un maggior controllo avvicinandola così al processo pittorico alla base della sua prima formazione. La ricerca è basata sul colore e sull’analisi della pittura e della fotografia come linguaggi. I livelli (gli acetati dipinti) così come le sovrapposizioni delle scansioni su diversi livelli ci raccontano una narrazione non lineare, basata su stratificazioni e riflessi».

Quali saranno i prossimi progetti dell’artista?

«La Galleria parteciperà alla terza edizione di The Phair – The Photo Art Fair dal prossimo 26 maggio, fiera torinese dedicata alla fotografia. Per la fiera abbiamo progettato un allestimento installativo in cui mostreremo uno degli ultimi lavori fotografici di Alessandro Fabbris accostato alla stampa su tessuto».

Quali saranno i prossimi appuntamenti con GRAG gallery?

«In anteprima siamo liete di comunicare l’apertura di una nuova sede a Torino settembre 2022, dove porteremo avanti la ricerca fino ad adesso iniziata, con sempre maggiore attenzione ai giovanissimi artisti, tra cui Lucia Kralikova ed Elisabetta Mariuzzo. Seguiranno la partecipazione ad ArtVerona e la mostra personale di Laura Omacini al museo Ca’ Pesaro di Veneziapoiché selezionata al premio Level 0 di ArtVerona 2021».

Alessandro Fabbris, Reworking, exhibition view, CRAG – Chiono Reisovà art gallery, 2022. Courtesy l’artista e CRAG – Chiono Reisovà art gallery

Il percorso espositivo di “Reworking”

La galleria ha anticipato il percorso espositivo: «Verranno esposti in mostra lavori recenti della serie Scanning Light, nella quale si uniscono chiaroscuri generati da mascherature ed interazioni con la luce, doppie esposizioni che vengono poi virate nelle cromie tramite “errori” di bilanciamento dei bianchi e dei toni, ingrandimenti e ritagli, sovrapposizioni di immagini, o meglio di particolari, che portano alla luce il substrato delle immagini. 

A queste opere vengono accostate quelle della serie Procedimenti meccanici, in bilico tra fotografia, pittura ed elaborazione digitale, il cui titolo allude ad un ciclo di lezioni tenute da Füssli presso la Royal Academy of Arts di Londra sulla relazione tra pittura e nuovi procedimenti fotosensibili.

La luce è elemento centrale anche nell’opera della serie Stratificazioni, che comprende fogli di acetato dipinti con pigmenti interferenti che vengono soprapposti e stratificati tra coppie di vetro. A seconda dell’incidenza della luce varia la trasparenza del supporto e la percezione dei colori, facendo apparire le forme come epifanie che coinvolgono il visitatore e la sua esperienza sensoriale e memoriale. A Fabbris piace collegare così quei procedimenti che dalla luce portano alla pittura e che talvolta la rendono inafferrabile.

Legata al primo momento dell’artista segue l’installazione pittorica Lineamenti di una analisi, del ciclo Sintassi Aperta che indaga sulla pittura aniconica e la possibilità dell’apertura a nuove narrazioni attraverso i movimenti dei singoli elementi.

In ultimo verrà presentata un’opera tessile della serie Glitch, in cui i colori, catturati tramite scansioni e fotografie di gelatine colorate usate nell’illuminotecnica e successivamente stampati su tessuti semi trasparenti, possono cambiare la loro consistenza e il loro timbro in relazione alle fonti luminose dello spazio in cui vengono posti».

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