01 ottobre 2021

Thomas De Falco a Cascina I.D.E.A. Le parole di Nicoletta Rusconi e dell’artista

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Dal 2 ottobre a CASCINA I.D.E.A., ad Agrate Conturbia, la personale di Thomas De Falco "TECHNOLOGY (World – Nature), nata durante la sua residenza di giugno e luglio. Fino al 28 ottobre

Thomas De Falco, Nature, 2020. Scultura tessile in cotone e oro, 44x32 cm. Courtesy Richard Saltoun

Ad Agrate Conturbia, in provincia di Novara, sorge CASCINA I.D.E.A., complesso rurale trasformato da Nicoletta Rusconi Art Projects in luogo dedicato all’arte e alla sperimentazione. Da domani nei suoi spazi presenta “TECHNOLOGY (World – Nature)”, la personale di Thomas De Falco, artista classe 1982 che vive tra l’Italia e Parigi, e rappresentato dalla galleria londinese Richard Saltoun.

L’analisi di Emanuele Coccia

«Nata durante la residenza dell’artista negli spazi della cascina trascorsa nel periodo di giugno e luglio 2021, – hanno spiegato gli organizzatori – la mostra esplora la relazione tra la tecnologia, la natura e il mondo analizzando il constante cambiamento e la contaminazione della tecnologia sul nostro modo di vivere ed è accompagnata da un testo critico di Emanuele Coccia, filosofo e maître de conférences, École des Hautes Études en Sciences Sociales – EHESS di Parigi».

Qui un estratto del testo del testo di Coccia, che potete leggere qui in versione integrale:

«In questa collezione di opere realizzate per la sua residenza estiva presso la CASCINA I.D.E.A, Thomas De Falco sembra aver cercato qualcosa di più di un patto di non belligeranza. L’artista, che ha rivoluzionato l’arazzo, trasformando una tecnica artistica appena praticata nel linguaggio formale contemporaneo più adatto e più preciso per esprimere la forma del nostro tempo, ha costretto arte e natura a stringersi ed avvolgersi l’una sull’altra, a immergersi l’una nell’altra a a confondersi ciascuna nel volto dell’altra. Pietre, cavi elettrici, fili di tessuto in lana, canapa, cotone, seta o lino, materiale plastico, ferro vengono intrecciati insieme fino a che la distinzione tra l’artificiale e il naturale, l’umano e il non-umano, la natura e la cultura, lo storico e l’ancestrale si fanno evanidi e sbiaditi ricordi di un’epoca lontana.
Arte e natura si fagocitano reciprocamente, diventano l’una il pasto e il corpo dell’altra, come in un processo di digestione che libera e distilla le forze più pure di entrambe. E in questo modo l’arazzo si libera dalla planeità a cui l’aveva condannato il passato per diventare volume, mondo in miniatura. È difficile non cogliere in queste sculture il tentativo di rovesciare la catastrofe ecologica in corso, ma anche il dibattito attuale attorno all’antropocene. […] Piuttosto che rivendicare una forma di separazione e di purificazione spaziale e materiale della pietra dall’artificio, della natura dalle attività industriali ed artistiche dell’uomo, De Falco invita l’arte e l’ecologia a ripensare le forme della mescolanza e dell’intreccio. Non si tratta più di fantasmare nostalgicamente un pianeta intonso dalla vita, ma di imparare a intrecciarci in maniera più intensa al suo corpo».

Thomas De Falco, Body, 2020_21. Tecnica mista per arazzo, ramo d’albero e ossa, 63×49 cm (dettaglio). Courtesy Richard Saltoun

Le parole di Thomas De Falco e Nicoletta Rusconi, fondatrice di CASCINA I.D.E.A.

La mostra “TECHNOLOGY (World – Nature)” è nata durante la tua residenza negli spazi di CASCINA I.D.E.A. a giugno e luglio 2021. Come questo progetto si inserisce nella tua ricerca? Quali aspetti della tua residenza a CASCINA I.D.E.A. ritieni più interessanti?

Thomas De Falco: «Quando ho iniziato a parlare della residenza con Nicoletta Rusconi eravamo nel vivo del secondo lockdown. Prima del Covid era difficile immaginarsi una simile possibilità: eravamo abituati a ritmi così frenetici da non poter credere di restare per due mesi, come ho fatto io, nello stesso posto, concentrato nella ricerca e dedito alla produzione. “TECHNOLOGY (World – Nature)” nasce dall’intensità di questa esperienza e restituisce tout court il disagio sociale pre- e transpandemico, che anima la mia ricerca e che il mio lavoro mette in evidenza. A questo si lega uno degli aspetti per me più significativi della residenza: la ricerca dei materiali legati al luogo. Da sempre io cucio, in maniera anche ossessiva, foglie e rami d’albero nei miei quaderni, e ora, con la residenza, ho iniziato a cucire altro. Parlo di ossa, foglie, insetti, di un vero e proprio processo di riciclo di oggetti. Così si è generato, in maniera del tutto naturale, il legame tra la natura e la filosofia e poi lo stretto contatto con il filosofo Emanuele Coccia che ha scritto il testo per la mia residenza».

Thomas De Falco, The world, 2021. Scultura tessile con cuciture a vista, cavi elettrici e ossa, 233×129 cm. Courtesy Richard Saltoun
Per CASCINA I.D.E.A: Quale idea di residenzialità propone CASCINA. I.D.E.A.? Quali obiettivi si prefigge nell’ospitare gli artisti?

Nicoletta Rusconi: «Cascina I.D.E.A. nasce con lo spirito che contraddistingue ogni cosa che ho fatto, ovvero il valore che io do all’arte, un valore terapeutico che dà sollievo a tutte le forme di disagio di cui si possa soffrire, e il legame profondo che l’arte ha con la mia vita e con il mio essere, con chi sono veramente. Immersa nel verde della campagna piemontese, ad Agrate Conturbia, la residenza dà agli artisti invitati la possibilità di fondersi e al contempo isolarsi in uno spazio e in un tempo leggeri, privi di calcoli e anzi esclusivamente votati all’espressione artistica. Mi piace invitare artisti giovani, stranieri, o rappresentati da gallerie estere, con l’intento di promuoverli, di farli conoscere al pubblico italiano, avvicinandoli gli uni con gli altri in una dimensione domestica e al contempo piena d’arte. Invito artisti con i quali si generano emozioni, e meta connessioni con la storia del luogo, che è la mia storia e la storia di tutti gli artisti che sono passati da qui».

Thomas De Falco, Technology W, 2021. Osso equino con lana, seta, cotone e guanti in garza, 50×50 cm. Courtesy Richard Saltoun
Che tipo di opere vedremo in mostra e come sarà articolato il percorso espositivo?

Thomas De Falco: «Il percorso espositivo si snoda sui tre piani della residenza. Al pian terreno ho scelto di posizionare i miei quaderni e The World, un grande bulbo scultoreo realizzato con cavi elettrici, seta, cotone e ossa di cinghiale. The World ha delle grandi cuciture a vista, rappresenta il mondo contaminato dalla tecnologia e il disagio sociale di oggi nel nostro pianeta. Salendo nei piani superiori troviamo un grande arazzo. Non manca una scultura in cemento e lana, parte fondamentale nel mio percorso qui, che si lega alla storia della famiglia Rusconi».

Thomas De Falco, Seme, 2021. Scultura tessile con plastica in oro, 80×70 cm. Courtesy Richard Saltoun
A quali altri progetti stai lavorando?

Thomas De Falco: «Ho da poco concluso una mostra collettiva a Berlino, presso Interface Berlin, curata da Chiara Alexandra Valci Mazzara. A Parigi è in corso una mia mostra con The Pole Gallery e in occasione di Art Verona i miei lavori saranno parte del progetto CIAK COLLECTING: Collezionismo Italiano Attivo. Altri progetti mi porteranno in Francia, in Polonia e in America, ma ancora non posso proprio svelarli».

Thomas De Falco, The world, 2021. Scultura tessile con cuciture a vista, cavi elettrici e ossa, 233×129 cm (dettaglio). Courtesy Richard Saltoun
Una domanda per CASCINA I.D.E.A.: quali progetti realizzerete nei prossimi mesi?

Nicoletta Rusconi: «Il 2021 è iniziato con Vanessa Safavi, nel mezzo c’è stato il capitolo di I.D.E.A. Salento con Antonella Genuardi e Leonardo Ruta, e si concluderà con Thomas De Falco: la mostra “TECHNOLOGY (World – Nature)” sarà visitabile fino al 28 novembre. Continuerà I.D.E.A. Salento anche nel 2022, quando, per Agrate Conturbia abbiamo tanti nomi, dalla Francia, da Berlino, da Londra… non possiamo ancora svelarli, ma sarete i primi a cui lo diremo!».

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