16 aprile 2002

Jean Nouvel Centro Congressi “Vinci”

 
Opera non tra le più note del celebre architetto d’oltralpe, il Centro Congressi “Vinci” di Tour si segnala per notevoli spunti di interesse tanto in positivo quanto in negativo...

di

Jean Nouvel
Centro Congressi “Vinci”

1989-1993
Tour

Singolare la forma fluidamente allungata fino a spingere una “visiera”oltre il filo stradale, segnale urbano nato dall’inserimento calibrato ma non mimetico di un’architettura estremamente contemporanea in un contesto storico forte e nevralgico. Forma che nasce da una riflessione condotta da Nouvel, nella collaborazione con Philippe Stark per il Concorso Tokyo Opera, sul rapporto tra contenuto e contenente. Sotto la spinta dilatante delle tre cellule (le sale auditorium), l’involucro si incurva ed allunga come minimo inviluppo delle funzioni principali. Una membrana trasparente e minima per lasciare la sensazione che le tre bolle continuino a librarsi sul limitrofo giardino storico. Ecco l’idea dell’architetto, che necessitava fattibilità tecnica senza perdere di forza; e su questo si basano pregi e difetti della realizzazione. Da un lato l’eccezionale sapienza di chi ha saputo portare al limite delle possibilità tecnologiche l’ampia, immensa, vetrata sospesa curva, priva di ogni ben che minimo intralcio strutturale; ottima architettura. Dall’altro l’invisibile caduta di coerenza nel sistema strutturale delle sale, dove il magnifico effetto di sospensione si ottiene con espedienti concettualmente spuri. Magnifico, dicevo, perché entrando nel Vinci si resta senza fiato per la sensazione sublime di azzardo nell’infilarsi sotto le pance delle grandi sale congressi; pance che si gonfiano invadendo lo spazio con superfici incombenti ma illusoriamente virtuali. La luce naturale nelle sue immense diffrazioni e riflessioni annulla ogni consistenza, ammorbidendo i volumi e, perdippiù, smaterializzando i pavimenti. Ci vuole coraggio per poggiare i piedi su quei piani lucidi, che sembrano fatti di acqua cheta e finiscono nel vuoto di vetrate senz’appigli. Ma d’altra parte questa è arte contemporanea, vuole stimolare, non tranquillizzare.

Jean NouvelBibliografia essenziale:
Jean Nouvel – 1998 – Rizzoli
Jean Nouvel Emmanuel Cattani. Centro congressi a Tours – 1995 – Grecchi Manuela – BeMa
Jean Nouvel. Una lezione in Italia. Architettura e design 1976-1995 – 1996 – Skira
Trentuno domande a Jean Nouvel – 1998 – Nouvel Jean – CLEAN
Jean Nouvel 1987-1994 – El Croquis – n. 65/66 – 1994

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Marco Felici


Progetto editoriale a cura di Daniela Bruni

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