17 settembre 2022

Addio a Giovanni Pizzo, morto uno dei pionieri dell’Arte Programmata

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È morto questa mattina, a Roma, Giovanni Pizzo: tra i protagonisti dell’Arte Programmata e delle sperimentazioni degli anni ’60 e ’70, stava lavorando a un documentario sulla sua vita

Giovanni Pizzo nel suo studio, Formello, 2015

Tra i protagonisti dell’Arte Programmata, sperimentatore delle potenzialità gestaltiche dei moduli, delle geometrie e del linguaggio matematico, Giovanni Pizzo è morto questa mattina, a Roma, a 88 anni. La notizia ci è stata confermata dalla galleria di Milano 10 A.M. Art, che rappresentava l’artista. A causarne la morte, l’aggravamento di una polmonite.

Il Gruppo 63, da sinistra Francesco Guerrieri, Lia Drei, Lucia Di Luciano, Giovanni Pizzo, Roma 1963

Nato a Veroli nel 1934, nel 1955 si laureò in architettura presso la facoltà di Roma. Nel 1963 costituì il Gruppo 63 con Lia Drei, Francesco Guerrieri e Lucia Di Luciano, moglie dello stesso Pizzo. Nel 1964, sempre con Di Luciano e insieme a Carlo Carchietti e Franco Di Vito, fondò l’Operativo R. Negli anni ’60 e ’70, Influenzato dalla lettura dei testi di Bertrand Russel e di Albert Henry Munsell, sviluppò una ricerca personale incentrata sull’utilizzo e la combinazione di moduli geometrici, linee, quadrati e rettangoli, realizzati dapprima con una tavolozza minimale di bianchi e neri, quindi con l’aggiunta di colori quali blu e rossi saturi. Il prefisso “sign gestalt” è utilizzato come titolo dei lavori per indicare che il processo operazionale che porta alla forma è primario rispetto alla forma stessa.

Il Gruppo Operativo R, da sinistra Carlo Carchietti, Franco Di Vito, Giovanni Pizzo e Lucia Di Luciano, Roma, 1964

Tante le mostre in Italia e all’estero. Invitato da Fiamma Vigo, nel 1965 espose alla galleria Numero di Roma, nel 1966 all’Art Center di Joannesburg. Nel 1992 partecipò alla X Biennale di Barcellona e nel 2007, alla GNAM di Roma, era tra gli artisti della collettiva “Combinatorie. Arte programmata, anni ’60”. Le sue opere sono esposte in collezioni pubbliche e private, quali MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Fondazione Michetti di Francavilla al Mare, HR National Museum of Modern Art di Zagabria, HR VAF-Stiftung di Francoforte, MACBA Museo de Arte Contemporáneo di Buenos Aires, EC Collezione Peter Stuyvesant Art Foundation di Johannesburg.​

GIOVANNI PIZZO, Sign Gestalt N.20 I, 1965, Morgan’s paint e china su masonite da 8mm, 180×115 cm

«Dopo 10 anni di vera amicizia e di collaborazione lavorativa insieme, Giovanni oggi ci lascia una grandissima eredità artistica che insieme alla moglie Lucia, al figlio Oscar e alla figlia Georgia, porteremo avanti con grande amore e dedizione», dichiarano dalla Galleria 10 A.M. Art, fondata nel 2014 da Bianca Maria Menichini e Christian Akrivos.

Attivissimo fino all’ultimo, Pizzo stava lavorando a vari progetti con la galleria milanese: «Avevamo già avviato a luglio le riprese presso la loro casa/studio di Formello in provincia di Roma per la realizzazione di un grande film/documentario sulla vita di lui e della moglie con il regista Fabio Cherstich», raccontano. Nel 2023 uscirà anche una grande monografia sull’artista con una casa editrice internazionale. «Inoltre, avevamo avviato in questi mesi collaborazioni con grandi musei e collezioni private croate e il prossimo 27 ottobre, presso la nostra galleria, inaugurerà una mostra collettiva dove lui sarà presente con alcune opere».

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