24 giugno 2023

Addio ad Alberto Garutti: morto il maestro dell’Arte Pubblica

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Poetico sperimentatore di materiali e di suggestioni, maestro riconosciuto per generazioni di studenti, Alberto Garutti è morto a 75 anni, dopo una lunga malattia

alberto garutti morto

Artista di raffinata e intensa poesia, in grado di modellare spazi, materiali, concetti e suggestioni come un unico flusso di idee, maestro riconosciuto per tante generazioni di studenti, docente allo Iuav di Venezia, al Politecnico di Milano e all’Accademia di Brera, Alberto Garutti è morto oggi, 24 giugno 2023, a 75 anni, al termine di una lunga malattia. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme nel mondo dell’arte.

Nato a Galbiate, in provincia di Lecco, nel 1948, si trasferì a Milano in giovane età con la famiglia. Dopo la Laurea in Architettura al Politecnico iniziò a collaborare con gallerie di grande rilievo, come Banco a Brescia, di Massimo Minini, e Paul Maenz Galerie a Colonia.Nel corso della sua carriera Garutti ha partecipato a importanti manifestazioni internazionali, come le Biennali d’Arte di Venezia nel 1990, 2010 e 2014, la Biennale di Istanbul del 2001, Arte all’Arte edizioni 2000 e 2005, la Memory Marathon presso la Serpentine Gallery di Londra nel 2012.

Le sue opere sono state esposte nei musei di tutto il mondo: allo SMAK di Gand in Belgio, in occasione della mostra “Over the Edges” (2000), per Museion di Bolzano (2001), a Kanazawa in Giappone (2002) in collaborazione con il 21st Century Museum of Contemporary Art, a Herford in Germania per il MARTa Museum (2003), a Mosca per il Moscow Museum of Modern Art. Protagonista di varie personali in spazi privati, Garutti ha esposto in molte gallerie in Italia e all’estero tra le quali RAM radioartemobile e Magazzino d’Arte Moderna a Roma, Studio Guenzani e Galleria Marconi a Milano, Studio la Città a Verona, Buchmann Galerie a Lugano e Berlino, Galleria Enrico Astuni a Bologn.

Tantissimi i progetti di arte pubblica, linguaggio che ha contribuito a raffinare in maniera significativa, come nel caso di Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora, che, dal 2004, è stato installato in diverse versioni presso l’aeroporto di Milano-Malpensa, alla stazione di Milano-Cadorna, in piazza S.M. Novella a Firenze, al Lac di Lugano, alla Serpentine Gallery di Londra e alla biennale di Kaunas, creando ogni volta una relazione specifica e significante con il contesto circostante.

Nel 2008 ha partecipato alla mostra “ITALICS, Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008” a Palazzo Grassi a Venezia e in seguito a Chicago, presso il Museum of Contemporary Art. Inizialmente presentata presso la Fondazione Remotti di Camogli, la sua opera Temporali è stata installata al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo a Roma nel 2009, parte del ciclo espositivo “Dialoghi con la città”, alla Triennale di Milano (2015) alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino (2010), al Vitra Design Museum (2013), a Palazzo Cusani nella mostra “I’ll Be There Forever” (2015) e presso la mostra “Intuition” a Palazzo Fortuny evento collaterale della Biennale di Venezia del 2017.

Nel 2019 realizzò tre grandi opere pubbliche permanenti presso la Tenuta Ca’ Corniani di Genagricola, nei pressi di Caorle, provincia di Venezia, a seguito di un concorso internazionale indetto da Assicurazioni Generali vinto nel 2017. Nello stesso anno l’opera Ai nati oggi – altro lavoro esposto in tante occasioni – è stata installata in Piazza del Popolo a Roma, in occasione della mostra “The Street. Where the World is Made” per il museo MAXXI.

«Le mie opere sono progettate per essere destinate a un luogo preciso e al tempo stesso cercano la massima dispersione. Urbanistica e dettaglio hanno una radice comune, e credo di poter dire che una dimensione scaturisca dall’altra e viceversa; si tratta di due differenti approcci allo spazio, che si scambiano i ruoli durante il progetto dell’opera», così Garutti raccontava la sua idea di arte.

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