-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
È morto Sylvain Amic, presidente del Musée d’Orsay: aveva 58 anni
Personaggi
di redazione
Sylvain Amic, presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi dal 2024, è morto improvvisamente a 58 anni, mentre si trovava in vacanza nel Gard, nel sud della Francia. Lo ha annunciato la ministra della Cultura Rachida Dati, che lo ha ricordato come «Un uomo aperto, attento agli altri, convinto che la cultura dovesse raggiungere tutti e ovunque». «Sylvain Amic voleva che tutti potessero accedere alle meraviglie dell’arte, da Manet a Soulages. Aveva compreso la forza di emancipazione universale della nostra cultura», ha dichiarato il presidente Emmanuel Macron, che lo aveva nominato alla guida del museo parigino lo scorso anno.
Amic aveva più volte dichiarato che dirigere il d’Orsay era «Il suo sogno». Già candidato nel 2017, venne allora preferita Laurence des Cars, oggi direttrice del Louvre. Nel 2024, dopo la partenza di Christophe Leribault per Versailles, ottenne finalmente la nomina tanto desiderata. Tra i suoi obiettivi principali, il riallestimento della collezione permanente, dopo i lavori sull’ingresso e sulla piazza del museo.
Nato a Dakar nel 1967, da genitori insegnanti, Amic aveva seguito inizialmente la stessa strada, per poi intraprendere la carriera museale a 33 anni, entrando al Musée Fabre di Montpellier come responsabile delle collezioni dell’Ottocento e del Novecento. Tra il 2008 e il 2012 curò due importanti mostre al Grand Palais, una retrospettiva di Emil Nolde nel 2008 e una collettiva intitolata Bohèmes nel 2012, con opere da Leonardo da Vinci a Van Gogh.
Dal 2011 diresse i musei di Rouen, valorizzandone la celebre raccolta impressionista con esposizioni innovative, prima di approdare all’amministrazione centrale del Ministero della Cultura nel 2022, dove lavorò su dossier delicati riguardanti le restituzioni di resti umani e opere trafugate.
La sua scomparsa lascia in sospeso il progetto di rilancio del Musée d’Orsay, che sotto la direzione di Sylvain Amic aveva intrapreso la sfida di rinnovarsi senza perdere la propria identità e che nel 2024 aveva registrato 4,9 milioni di ingressi, record dalla pandemia.














