07 novembre 2013

L’Intervista/Fulvio Gianaria Crisi, investimenti, territorio

 
Dal sostegno dei musei torinesi a quelli dei giovani del territorio. Da oltre dieci anni la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, di cui è Presidente Fulvio Gianaria, è motore della cultura in Piemonte. Dove diverse istituzioni sono attualmente in uno strano limbo, a partire dal Castello di Rivoli. Come si può pensare di far fronte a questa convulsa situazione? E cosa comporta, ancora, investire in arte? Lo abbiamo chiesto al Presidente

di

Fulvio Gianaria, Presidente Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT 

La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT è, a Torino e in tutto il Piemonte, uno degli attori principali della vita culturale della zona. Sostiene i musei, anche grazie all’acquisizione delle opere durante Artissima; si occupa di discutere temi come quello delle residenze e dei relativi benefit che l’ospitalità agli artisti porta al territorio, grazie alla piattoforma Resò, e promuove l’arte con una formula di site-specific geografico, attraverso la formazione delle giovani generazioni e degli artisti che operano nella zona piemontese. Queste, in poche parole, le attività più conosciute della Fondazione per l’Arte CRT che quest’anno, tra le altre iniziative, oltre all’ormai celebre colazione in Barriera, nella giornata di domenica 10 novembre, presenterà anche il suo primo catalogo in formato E-book, venerdì al Book Corner dell’Oval e, all’interno di “Musei in mostra”, una serie di conversazioni e talks, dove si alterneranno tra gli altri Botto&Bruno, Alfredo Jaar e Marinella Senatore. Abbiamo intervistato il Presidente Fulvio Gianaria, chiedendo di raccontarci non solo le attività della Fondazione per l’Arte CRT, ma anche il presente e il futuro del sistema museale torinese, da qualche tempo un po’ traballante. 
un talk di ZonArte ad Artissima, intorno al tavolo di Mario Merz 

Vorrei iniziare con una domanda poco canonica: a quanto corrisponde il budget stanziato quest’anno per le acquisizioni della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, durante la prima giornata di Artissima? Quali saranno i criteri di scelta?
«Seppur con risorse ridotte, la Fondazione per l’Arte mantiene il suo impegno nell’accrescere la propria collezione, e Artissima rappresenta un’occasione imperdibile; la Fondazione, infatti, come di consueto, ha destinato anche quest’anno un budget specifico, in linea con quello degli anni precedenti, di circa 600mila euro. Con questa cifra lo scorso anno la collezione della Fondazione si è arricchita di 24 nuove opere. I direttori dei due musei sceglieranno sulla base di valutazioni legate alle dinamiche di ciascun museo, alle mostre in programma, ad eventuali lacune presenti in collezione; dal momento che il nostro patrimonio è a servizio delle collezioni pubbliche, è assolutamente normale che appaia molto diversificata nelle opere che la compongono».
Goshka Macuga The Nature of the Beast 2009 Tecnica mista Dimensioni variabili Progetto per l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT in comodato presso Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino Acquisito nel 2009

Facciamo un passo indietro: investire in arte contemporanea è un pensiero  controcorrente (e forse lungimirante) in un’epoca di crisi conclamata. Per un’istituzione come la vostra quali sono i rischi di tali operazioni, se ve ne sono?
«In un momento di crisi effettuare investimenti oculati è importante e al tempo stesso molto difficile, data la forte incertezza che determina qualunque genere di spesa. Tuttavia investire in opere d’arte non può che portare vantaggio in termini di patrimonio e in termini di valorizzazione dei musei. In ciò siamo confortati dall’assistenza del nostro Comitato Scientifico, composto dal direttore della Tate, Nicholas Serota, da Manolo Borja-Villel, direttore del Reina Sofia di Madrid, e Rudi Fuchs, ex direttore allo Stedelijk Museum di Amsterdam».
Matheus Rocha Pitta, Apprehension table, 2008 mixed media, legno, vetro, terra, cm 103 x 180 x 114

Allo stato attuale la collezione della Fondazione per l’Arte CRT conta qualcosa come 720 opere, in comodato a GAM e Castello di Rivoli. C’è nei prossimi progetti l’idea di aprire un polo espositivo unicamente della Fondazione?
«Assolutamente no, dal momento che il principio che sta all’origine di questa collezione è quello di potenziare le collezioni pubbliche, a servizio dei musei e della città».
A proposito di musei cittadini: attualmente il Castello di Rivoli è senza un direttore, e la commissione chiamata a giudicare i curriculum arrivati non ha decretato nessun “vincitore”. Lasciare un museo come il Castello “scoperto” e senza un futuro certo, perché si contano già diversi mesi di limbo, non fa certo bene a una situazione che già era piuttosto complicata. Come riprenderanno le cose? E che ruolo avrà Fondazione per l’Arte CRT?
«Il Castello di Rivoli, grazie alla sua storia e alla sua collocazione internazionale, è il punto di riferimento essenziale per il sistema arte contemporanea Torino e più in generale per quello italiano. Attualmente è ben gestito compatibilmente con le risorse disponibili, ma è evidente che vive un momento di transizione».
Franz Ackermann Wall Painting 2007/08 Pittura acrilica su muro Dimensioni determinate dall’ambiente Progetto per l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT in comodato presso Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino Acquisito nel 2008

A Torino si è discusso molto sull’accorpamento di GAM e Rivoli in un’unica Superfondazione. Come vede questa operazione? L’idea che passa è che vi sia poca gestibilità, nonché il pericolo che questo nuovo assetto si possa trasformare in un boomerang per il futuro di entrambi i musei…
«Credo che tra i primi compiti della neonata Superfondazione vi sarà quello del suo coordinamento con la GAM sotto una direzione, credo unica, di livello eccellente. Per quanto ci riguarda sosterremo questa linea».
Con piattaforme come Resò e ZonArte, la Fondazione per l’Arte CRT punta molto sul territorio torinese e regionale nella promozione della “formazione” dell’arte, con un modello particolarmente europeo, sotto alcuni aspetti simile, privatamente, a quello dei FRAC francesi. Ci sono altri modelli internazionali a cui la Fondazione guarda come esempi di sviluppo?
«Senza voler peccare di presunzione, possiamo dire che questa formula di una collezione privata a servizio del pubblico, accompagnata da progetti culturali sul territorio, fa di questa Fondazione un esempio di riferimento, che tende ad essere imitato. Certo, è importante avere sempre un occhio puntato all’esterno, cercando i modi per creare qualcosa di specifico sul nostro  territorio. I nostri progetti sono nati grazie ad un continuo confronto con i soggetti del sistema che operano nel settore dell’arte contemporanea piemontese, ciascuno per il proprio ambito di specializzazione; e allora, per citare alcuni esempi, i Dipartimenti Educazione dei principali musei della regione si sono uniti per creare il progetto ZonArte, unico di questo genere in Italia e non solo, mentre gli addetti alla formazione degli artisti hanno creato, insieme a prestigiosi partner stranieri che svolgono la stessa attività, la piattaforma di Resò. I risultati di queste prime edizioni si manifestano quando un progetto come ZonArte viene invitato a partecipare a dOCUMENTA e a condividere la propria expertise con il Museo del Louvre di Parigi, o quando la piattaforma di Resò viene contattata da importanti residenze straniere per potersi unire al network; sono risultati importanti per il sistema, che spingono a tentare di continuare in questa direzione». 
Mona Hatoum Undercurrent Red 2008 cavo elettrico rivestito, lampadine, variatore d’intensità, 3 esemplari ø 10 m Progetto per l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT in comodato presso Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino Acquisito nel 2010

La Fondazione per l’Arte CRT è nata oltre dieci anni fa, nel 2000. Ci racconta come si è evoluto il percorso dell’istituzione, quali cambiamenti vi sono stati, anche nella mission legata alla promozione culturale?
«Oltre alla già ricordata acquisizione di opere ad incremento della propria Collezione da concedere in comodato alle due principali istituzioni museali del territorio: la Galleria d’Arte Moderna di Torino ed il Castello di Rivoli, il secondo macro ambito di intervento consiste nel supporto al sistema dell’arte contemporanea esistente a Torino ed in Piemonte. Per il quale sono state individuate quattro specifiche linee di intervento: “Educazione”, “Formazione”, “Fruizione ed eventi di sistema” e “Promozione e comunicazione”. Per ciascuna linea di intervento è stato creato un progetto apposito di sistema, poiché nato in collaborazione con gli addetti ai lavori che operano in questo settore nel nostro territorio».
Alighiero Boetti Tutto Tela, ricamo in cotone policromo Cm 211,6 x 194,3 1987-88 Progetto per l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT in comodato presso Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino Acquisito nel 2003 

Ultima domanda. Come portare in atto, realmente, questa “ripresa” di cui tanto si parla ma che sembra ancora parecchio lontana, attraverso l’arte? Che ruolo possono avere le Fondazioni in questo processo?  
«Impegnare le proprie risorse a beneficio del territorio è il compito primario di una fondazione di origine bancaria, e finalizzare questo impegno al rafforzamento dei centri espositivi d’arte moderna e contemporanea svela la convinzione che tale indirizzo possa da un lato potenziare il tessuto culturale della comunità e dall’altro sostenere il livello di eccellenza e la capacità di richiamo che le istituzioni più rappresentative del sistema hanno raggiunto. Dal momento che è sulla base della creatività nel senso più ampio del termine che l’innovazione si sviluppa, noi crediamo che proprio sostenendo il tessuto culturale di una città si contribuisca a tale processo e, di conseguenza, allo sviluppo del territorio».

1 commento

  1. Anni di complessità hanno svelato la debolezza di certi “faraonici” investimenti che ora con iniziativa più pratiche e reali come Zonarte si rivelano vincenti, speriamo che sia una crescita quindi reale del territorio …

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