17 gennaio 2023

Un curatore italiano al Currier Museum di Manchester (US): arriva Lorenzo Fusi

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Storico dell’arte con una lunga esperienza all’estero, già direttore delle Biennali di Liverpool e Yerevan, Lorenzo Fusi è stato nominato capo curatore al Currier Museum di Manchester, Stati Uniti

Storico dell’arte e curatore con una lunga esperienza all’estero, Lorenzo Fusi è stato nominato chief curator e curatore d’arte contemporanea al Currier Museum of Art di Manchester, nello Stato del New Hampshire, Stati Uniti. Già direttore della prima edizione della Biennale di Yerevan del 2021, Fusi è stato anche Direttore Artistico della 47ma edizione del PIAC – Prince Pierre International Contemporary Art Prize di Monaco. In Gran Bretagna ha lavorato come direttore della Biennale di Liverpool, nel 2010 e nel 2012, e della Open Eye Gallery, nella stessa città.

«Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Lorenzo Fusi, un curatore internazionale di tutto rispetto», ha affermato Alan Chong, direttore e CEO del Currier Museum of Art. «Ha una notevole esperienza nello scoprire artisti innovativi da tutto il mondo e, cosa ancora più importante, ha messo in contatto quegli artisti con il pubblico». Per questo nuovo incarico, infatti, Fusi avrà il compito, in particolare, di trovare nuove e più approfondite modalità di dialogo tra il museo e la comunità di riferimento, per rendere l’istituzione una piattaforma di promozione della cultura in tutta la Regione.

«Sono onorato di entrare a far parte del Currier Museum of Art», ha dichiarato Lorenzo Fusi. «Il museo ha forti programmi per gli artisti e per le comunità e spero che il mio costante interesse per l’arte nella sfera pubblica possa approfondire ed espandere queste iniziative. Inoltre, il museo ha una collezione ricca e diversificata, tra cui due case eccezionali progettate da Frank Lloyd Wright che da sole meritano una visita».

Biografia di Lorenzo Fusi

Nato nel 1968, Lorenzo Fusi, è stato Visiting Academic Curator presso la Alberta University of the Arts, dove ha diretto la Galleria Illingworth Kerr tra il 2016 e il 2018. In precedenza, è stato direttore della Open Eye Gallery di Liverpool, una delle più antiche gallerie fotografiche del Regno Unito, organizzando mostre di Letizia Battaglia, Tim Hetherington e Zanele Muholi, tra gli altri autori.

Tra il 2001 e il 2009 è stato Curatore Capo presso il Centro di Arte Contemporanea del Palazzo delle Papesse, per poi diventare, dopo l’accorpamento delle istituzioni, Curatore di Arte Contemporanea del polo museale di Santa Maria della Scala a Siena. Nel 2019 ha presentato “Love Is The Message. The Message Is Death”, progetto di Arthur Jafa, vincitore del premio PIAC 2019, a Palazzo Madama a Torino, in collaborazione con la Fondazione Torino Musei e Artissima.

lorenzo fusi

Come chief curator del Currier Museum of Art, Lorenzo Fusi lavorerà a stretto contatto con il direttore e il curatore senior nella programmazione di mostre e di acquisizioni per la collezione permanente. In qualità di curatore d’arte contemporanea, Lorenzo Fusi dirigerà le commissioni contemporanee e il programma di residenza, fondato nel 2018 e con sede in un edificio immediatamente adiacente al museo.

Il Currier Museum of Art

Il Currier Museum of Art fu inaugurato a Manchester, nell’ottobre del 1929, dalla volontà di Moody Currier, banchiere, mecenate e politico repubblicano, e di sua moglie, Hannah Slade. Già dai primi anni era forte la vocazione verso il territorio, con l’istituzione di una scuola d’arte comunitaria già dal 1939. Nel 1982 furono aperte nuove gallerie progettate da Hardy Holzman Pfeiffer. Nel 2008 sono stati completati un nuovo atrio e altre gallerie espositive. Negli anni ’50, Frank Lloyd Wright progettò le case per due medici locali: la Zimmerman House è stata lasciata in eredità al museo nel 1988, mentre la Kalil House è stata acquistata dal museo nel 2019.

Di recnete, il museo ha acquisito per la sua collezione un dipinto dell’artista olandese Judith Leyster, la prima donna a essere ammessa in una corporazione artistica professionale e tra le pittrici più espressive e innovative del XVII secolo. Attualmente, sono in esposizione un’installazione multimediale di Alexandria Smith e una collettiva con circa 20 artisti, “State of the Art 2020”.

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