06 luglio 2023

Habitat d’Acque Amare: Bea Bonafini vince l’ALA Art Prize

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Bea Bonafini si aggiudica la terza edizione di ALA Art Prize: l’opera inedita, incentrata sul tema dell'habitat, acquisita nella collezione della società ALA, che si amplia anche con un lavoro di Giulia Piscitelli

Bea Bonafini

Bea Bonafini è la vincitrice della terza edizione di ALA Art Prize, il premio promosso da ALA, azienda leader nella logistica e nella distribuzione di componenti meccanici di precisione e minuterie per il mercato aerospaziale, aeronautico e per i mercati industriali ad alto contenuto tecnologico. Acque Amare è il titolo del progetto presentato dall’artista nata nel 1990 a Bonn, in Germania, che ha saputo interpretare in maniera originale il tema del premio, quest’anno incentrato sull’habitat, inteso nelle sue varie declinazioni e sfumature, come metafora per un ambiente ideale, fisico e relazionale, da indagare nelle sue molteplici articolazioni, tanto naturali che antropiche. Bonafini è stata individuata tra moltissimi artisti italiani e stranieri under 40 attivi su tutto il territorio italiano che hanno partecipato alla Open Call.

Bea Bonafini, Face of the Deep, 2021, pastel on mixed carpet inlay, 350x350cm

La selezione

Il lavoro è stato selezionato dal Comitato Scientifico di ALA For Art che anche quest’anno è composto da Giovanni Carmine, Direttore della Kunst Halle di San Gallo e curatore di Art Basel Unlimited, Eugenio Viola, Chief Curator del MAMBO di Bogotà e Alessia Volpe, curatrice indipendente e Direttrice della Galleria Ciaccia Levi di Parigi. Anche quest’anno sono stati coinvolti nel processo di selezione del vincitore i dipendenti di ALA, che hanno partecipato alla votazione dell’opera che andrà ad arricchire la collezione permanente esposta negli spazi comuni della sede dell’azienda, situata nella Mostra d’Oltremare di Napoli.

Acque Amare: l’opera di Bena Bonafini per ALA Art Prize

Per rispondere alle suggestioni tematiche di ALA Art Prize, Bea Bonafini ha immaginato un lavoro che fonde figure e miti legati all’ambiente marino con storie tratte da un lato dall’immaginario partenopeo, dall’altro dalla fertilizzazione incrociata delle culture del Mediterraneo.

«Il Teatro del Mediterraneo all’interno Mostra d’Oltremare sembra essere il contesto architettonico ideale per l’opera di Bea Bonafini, aggiungendo un nuovo capitolo alla fantastica iconografia presente nel palazzo sede di ALA», si legge nelle motivazioni del Comitato Scientifico. «L’immaginario evocato dell’artista adatta, infatti, tematiche marine agli ideali estetici e filosofici del XXI secolo, suggerendo ad esempio l’idea di fluidità come perno centrale della nostra società», continuano, citando la capacità del lavoro di riprendere l’antica tecnica dell’arazzo e un’iconografia di lungo corso, per innestarle su una riflessione attuale sul postumano. «Moderna Penelope, Bea intesse storie di donne e di mare, mitologie di guerre e di amori, storie raccontate e tramandate oralmente per millenni, che nel suo lavoro diventano intrecci di seta di bambù e lana, a ricordare che il Mediterraneo è da sempre luogo di scambi di tecniche e saperi».

Bea Bonafini, Burst From My Lips, 2022, gouache and watercolour on engraved cork, 154x141x3.5 cm

La collezione di ALA

L’opera, che verrà presentata a settembre presso la sede napoletana di ALA, entrerà a far parte della collezione della società, insieme a Compianto sul Cristo Morto di Giulia Piscitelli, importante opera acquisita quest’anno attraverso l’ALA For Art Acquisition Program 2023, progetto avviato nel 2022 che contribuisce, insieme al Premio, ad arricchire la collezione aziendale. Gli artisti già in collezione sono: Alberto Tadiello (ALA Art Prize 2022), Mariangela Levita (ALA Art Prize 2021), Andrea Bolognino, Antonio Della Guardia e Giorgia Garzilli (ALA For Art Acquisition Program 2022).

Bea Bonafini: biografia

Bea Bonafini (1990, Bonn, Germania) vive e lavora tra Londra e Barcellona. Ha conseguito un master presso il Royal College of Art di Londra nel 2016.

Mostre personali del suo lavoro si sono tenute al Museo di Roma in Trastevere, Roma (2022); Setareh, Berlino (2022); Bosse & Baum, Londra (2022); Nosbaum Reding, Lussemburgo (2022); LAAA, Città del Messico (2022); Renata Fabbri, Milano (2021); Eduardo Secci, Firenze (2021); Operativa, Roma (2019); Chloe Salgado, Parigi (2018); Lychee One, Londra (2018); Zabludowicz Collection, Londra (2017).

Bea Bonafini, Swallowing Sky, 2022, porcelain and steel, 120x32x18cm

Il lavoro di Bonafini è stato presentato in numerose mostre collettive che includono il Museo di Palazzo Abatellis, Palermo (2022); la Fondazione per l’Arte, Roma (2022); la Kristen Hjellegjerde, Londra (2022); The Artsy Vanguard Fourth Edition, Miami (2021); la Fondazione Sandretto, Guarene (2020); The British School at Rome (2019, 2020); Palazzo Reale Milano (2019); The Italian Cultural Institute, Londra (2018).

Le commissioni includono opere site-specific per Palazzo Abatellis, Italia; Jonköping Council, Svezia; Meta HQ, Regno Unito, La Berlugane-Maleki residence, Francia e Maison Estelle, Regno Unito.

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