28 luglio 2020

Quattro giovani talenti per l’Artists Film Italia Recovery Fund

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Lo Schermo dell'Arte ha annunciato i quattro vincitori di Artists Film Italia Recovery Fund, le cui opere saranno donate alla GAMEC di Bergamo. Ecco chi sono

Roberto Fassone, Vulcano forgia lo scudo di Achille (working title), 2020

Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Riccardo Giacconi e Caterina Erica Shanta: sono loro i giovani vincitori di Artists’ Film Italia Recovery Fund, il progetto promosso dal Festival Lo Schermo dell’Arte e ideato e curato da Leonardo Bigazzi, con l’obiettivo di sostenere la produzione dei talenti emergenti. A selezionare i progetti, tra le 70 candidature pervenute, una giuria composta da Andrea Lissoni, direttore artistico Haus Der Kunst di Monaco di Baviera, Sarah Cosulich, direttore artistico La Quadriennale di Roma, Lorenzo Giusti, direttore GAMeC di Bergamo, Lucrezia Calabrò Visconti, curatrice indipendente, e dallo stesso Bigazzi, curatore del Festival fondato a Firenze nel 2008. I progetti vincitori di Artists’ Film Italia Recovery Fund potranno beneficiare di un premio di produzione di 27mila euro, raccolti dallo Schermo dell’Arte attraverso una campagna di crowdfunding.

Ma i vincitori non riceveranno solo i fondi, per quanto fondamentali. Infatti, Bigazzi e il team de Lo schermo dell’arte forniranno tutto il supporto necessario anche durante la fase realizzativa e oltre. Le opere vincitrici saranno presentate allo Schermo dell’arte Film Festival nel novembre 2021, oltre che presso istituzioni e Festival nazionali e internazionali. Un’edizione d’artista di ciascuna opera prodotta sarà infine donata alla collezione permanente della GAMeC, per incrementare il patrimonio pubblico italiano e venire incontro all’istituzione culturale di riferimento per il territorio che ha patito il più alto numero di vittime causate dal coronavirus nel nostro Paese.

«Siamo felici di essere stati scelti da Lo Schermo dell’arte come museo destinatario dei lavori prodotti grazie al sostegno di Artists’ Film Italia Recovery Fund, un’iniziativa meritoria di cui abbiamo condiviso, sino dagli inizi, gli intenti e le prospettive. L’ingresso nelle collezioni della città di Bergamo di quattro nuove opere in video, realizzate grazie alla generosità dei donatori e alla solidarietà di tante istituzioni, rappresenta un elemento di sicuro valore che all’atto concreto somma una forte valenza simbolica di rinascita», ha commentato Lorenzo Giusti, direttore GAMeC di Bergamo.

I progetti vincitori di Artists’ Film Italia Recovery Fund

Estratti da pellicole cinematografiche, animazioni, video scaricati da youtube, video stock, testo e archivi personali compongono Vulcano forgia lo scudo di Achille, opera di Roberto Fassone (1986), un’installazione video a due canali della durata di ventuno minuti, suddivisa in 16 brevi capitoli. I ventuno minuti sono equivalenti alla durata di Un Chien Andalou, cortometraggio surrealista diretto da Luis Bunuel nel 1929, mentre i 16 capitoli sono legati alla struttura di High Priests, testo cardine della cultura psichedelica, scritto da Timothy Leary nel 1968 e suddiviso, appunto, in 16 trip.

Beatrice Favaretto, The Pornographer, 2020-2021

Dedicato alla figura della regista, sexworker e attivista trans femminista Emy Fem, The Pornographer, di Beatrice Favaretto (1992), è un film nato all’interno della scena postporno berlinese. The Pornographer entra nel set di Oily Fingers, ultimo prodotto postporno di Fem, girato tra Dresda e Lipsia, in cui l’artista ha collaborato come primo operatore. L’intera opera si focalizza sulla seduzione di questa figura che si fa strumento di creazione instaurando rapporti complementari e di dialogo con i suoi attori al fine di mostrarne tutta la loro controversa bellezza.

Riccardo Giacconi, Diteggiatura (materiali di documentazione), 2019-2020

In Diteggiatura, Riccardo Giacconi (1985) racconta la realtà della Compagnia Carlo Colla & Figli, la più grande e antica compagnia marionettistica d’Europa, indagando le possibili relazioni tra l’arte dell’animazione di oggetti tramite fili e gli sviluppi della ricerca contemporanea sulla robotica e sull’intelligenza artificiale. Il film è realizzato in collaborazione con Andrea Morbio e la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli e prodotto da Slingshot Films.

Caterina Erica Shanta, Talking About Visibility (marteriale di ricerca), 2020

Talking About Visibility, di Caterina Erica Shanta (1986), riflette sul potenziale delle memorie in diaspora e sul processo di perdita e di successiva riappropriazione dei propri punti di riferimento visuali. Il film sarà il risultato del laboratorio di cinema collettivo che l’artista realizzerà a settembre 2020 con un gruppo operativo eterogeneo, composto da richiedenti asilo, in attesa di permesso di soggiorno, rifugiati, migranti, residenti nella città di Torino. Un atto di immaginazione collettivo, una sperimentazione cinematografica di sovvertimento dello spazio pubblico, attraverso una riconfigurazione delle storie in esso inscritte. Il laboratorio sarà realizzato grazie al premio di residenza Torino Social Impact Art Award, promosso da Torino Social Impact, ideato e curato da Artissima, in collaborazione con Combo e con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo.

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