13 febbraio 2000

dal 11.XII.1999 al 12.III.2000 Giovan Battista Gaulli – Il Baciccio (1639-1709) Ariccia, Palazzo Chigi

 
Nella splendida cittadina di Ariccia, una delle regine barocche d’Italia, grazie alla corte dei Chigi che vi stabilì secoli fa il proprio soggiorno è nato un contenitore culturale di livello internazionale...

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Visione di S. Ignazio alla Storta olio su tela, cm 145,5x74 Londra, Walpole GalleryPalazzo Chigi di Ariccia era una vecchia e gloriosa dimora fino a quando il principe Agostino Chigi Albani della Rovere, ultimo erede della notissima famiglia senese, decise di cedere il palazzo per finanziare le attività della sua associazione di beneficenza. Il Comune della cittadina alle porte di Roma si aggiudicò l’edificio per una somma vicina ai sette miliardi, tutto sommato non molto. I fondi per il giubileo hanno fatto il resto creando un polo culturale che si è attirato attenzioni da parte di tutti gli addetti ai lavori, non solo italiani. In questi giorni Palazzo Chigi ospita la mostra su Giovan Battista GaulliAutoritratto (1667 ca - cm 66,5x50,7) - Firenze, Uffizi, detto il Baciccio, grande pittore e soprattutto ritrattista della seconda metà del seicento; non a caso nel periodo in cui i Chigi passavano il loro periodo di massimo fulgore facendo eleggere al soglio pontificio Alessandro VII, papa amante degli sfarzi e dell’arte, al secolo Fabio Chigi.
Ma veniamo al Baciccio, forse lo stereotipo del pittore/ritrattista barocco di corte, confrontabile senza timori reverenziali al grande Anton Van Dyck – il ritrattista per eccellenza – ed assimilabile per molti temi, per vicenda umana ed artistica ai mostri sacri del ‘600: Pietro Paolo Rubens ed il Caravaggio. Genovese di nascita, trasferitosi venne preso subito sotto l’ala protettiva di Bernini che notò come il pittore riusciva a rendere sulle tele quelle emozioni e suggestioni che lui stesso riusciva a dare con la scultura.
Bernini divenne il suo “manager” e portò il Gaulli a lavorare alla corte dei Chigi.
La mostra si snoda per le sale del nobile palazzo divisa in sette sezioni che ci portano dai dipinti a soggetto mitologico e religioso ai numerosi ritratti di pontefici (ben sette) fino ad arrivare ai grandi cicli pittorici nelle chiese romane ed alle maestose pale d’altare con le quali simbolicamente si considera chiuso – siamo nei primissimi anni del ‘700 – il barocco; a compendio il Kunstmuseum di Dusseldorf ha prestato una quarantina di disegni del pittore.
La continenza di Scipione oliosu tela, cm 162x137 Genova, Collezione Clemente Doria di MontaldeoL’allestimento presenta sbavature, anche se lievi: mancano totalmente le date delle opere, l’illuminazione è “disturbata” dalle finestre che proiettano fasci di luce sui quadri (le imposte aperte permettono tuttavia la vista di un panorama mozzafiato che arriva senza difficoltà fino al mare) rendendo disagevole la visita in alcune ore della giornata.
Per chiudere consigliamo ai visitatori di non perdersi le visite guidate (su prenotazione e con piccolo sovrapprezzo) organizzate da Palazzo Chigi e seguitissime, sempre da non perdere è il concerto di musica barocca in programma alle 18.30 di domenica 20 febbraio. Nel Palazzo Chigi, per i non soddisfatti, è allestita l’interessante esposizione “Pittura barocca romana ”.

massimiliano tonelli


“Giovan Battista Gaulli – Il Baciccio. (1639-1709)”. Palazzo Chigi, Piazza di corte 14, Ariccia (Roma). Fino al 12 marzo 2000. Ore 10/19 chiuso il lunedì. Info: 069330053. Palazzochigi@pcg.it £12.000/8.000. Accesso disabili: SI; servizi igienici: SI; bar/caffetteria: NO; lingue straniere: NO; audioguide: NO; bookshop: SI; tempo di visita: 60m.

[exibart]

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