16 maggio 2000

dal 13.V.2000 al 31.VIII.2000 Max Peiffer Watenphul e l’Italia Roma, Museo di Castel S.Angelo

 
Più che un’esperienza estetica, un’esperienza intensamente emotiva quella della mostra su Max Peiffer Watenphul a Castel S.Angelo...

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L’immersione nella bellezza della città vi aiuterà a comprendere la visione artistica di questo paesaggista tedesco del Novecento, che confessò di amare l’Italia più di quanto si possa dire. In 50 opere, la mostra racconta i momenti successivi del suo “innamoramento”, tanto intenso da giustificare il definitivo trasferimento dell’artista nel nostro Paese. Max Peiffer Watenphul si forma in Germania, sotto l’influenza di Paul Klee ed alla scuola del Bauhaus: l’esposizione si apre con le sue prime rappresentazioni di nature morte e paesaggi, già immerse in quell’atmosfera ludica e simbolica insieme che sarà propria del suo percorso artistico successivo. Nella seconda sezione, inizia il viaggio sentimentale in Itala. Partito per il Sud dell’Europa, sulle orme di Goethe e dei paesaggisti di Dusseldorf, Watenphul approda a Roma: è subito colpo di fulmine.
In una natura rigogliosa, ville, parchi e ruderi romani sono immersi in una luce ancora non propriamente italiana, che testimonia la fase “acerba” dell’amore appena nato. Il sentimento si fa più maturo nella sala successiva, dedicata ai paesaggi italiani del Sud. Ischia e Cefalù sono ora l’oggetto di un amore intensamente “contemplativo”: via, via che Watenphul assorbe i colori e la luce del Mediterraneo, il suo tratto si fa più deciso, la sua percezione emotiva più immediata. Nella sezione seguente, le nuove certezze sono totalmente messe in subbuglio da una visione ancor diversa dell’Italia, Venezia. La città lagunare è l’oggetto di un amore a volte cupo e contrastato. Costretto dal nuovo contesto ad abbandonare il paesaggio ad ampio respiro, Watenphul si dedica alla disperata ricerca di una rappresentazione originale di Venezia. Dipinge infine “architetture, acqua e personaggi”, i tre elementi fondamentali in cui sintetizza la sua visione teatrale della città. Nelle ultime sale, la fase più matura del sentimento, il ritorno a Roma e negli amati luoghi del sud. Nei nuovi paesaggi domina l’amore assoluto, irrorato dal calore dell’affetto e del ricordo, e che si traduce nella sicurezza delle forme e del colore. Completano l’esposizione 28 fotografie di Roma scattate da Watenphul negli anni ’30. Le statue ritratte prendono vita, assumono atteggiamenti malinconici e pensosi che ci riportano, ancora una volta, alla sensibilità emotiva dell’artista. L’intensità dei sentimenti provati da questo pittore straniero, quasi lusinga il visitatore italiano, che esce dalla mostra col desiderio di amare di più il suo paese.

germana mudanò


“Max Peiffer Watenphul e l’Italia“, 13 maggio – 31 agosto, Museo Nazionale di Castel S.Angelo, Sala Paolina; tutti i giorni 9-19, chiuso lun.; ingresso museo L.10.000, ridotto 5.000, gratuito sotto i 18 e sopra i 65 anni. Info 06.6819111, Catalogo Edizioni De Luca

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