11 maggio 2013

Fino al 14.V.2013 Gina Hoover. Silent Interactions. Roma, Ecos Gallery

 
La galleria annuncia l'avvio della nuova linea artistica rivolta ai giovani americani attivi a Roma e l'artista mette in mostra i risultati di una fase produttiva che è giunta ad un punto di snodo. Nuove proposte e nuove "visioni in pittura" -

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Pia Candinas prende in mano le redini della Ecos Gallery di Roma per un netto cambio di rotta della linea espositiva, volgendo lo sguardo verso le giovanissime promesse che da Oltreoceano scelgono la Città Eterna come sede di studio e residenza artistica. 
Dalla Tyler School of Art di Philadelphia Gina Hoover (Philadelphia, 1990) approfondisce la formazione artistica alla sede romana della Temple University e qui viene notata dalla curatrice che la invita a realizzare la sua prima personale in Italia. Tiene a precisare l’artista che i piccoli lavori in mostra sono il sunto di una fase iniziale della sua ricerca che sta attraversando un momento evolutivo, vista anche la tenera età della nostra protagonista. Silent Interactions presenta una selezione scelta tra i 150 pezzi di The Facebook Series – piccoli dipinti formato cartolina – e due oli su tela. 
Gina Hoover, Greg and Francesca, 2012, olio su carta, 8.5 x 12.5cm
La fotografia ha assunto nel corso della sua storia un ruolo sempre più importante nell’arte come nel sistema sociale. Strumento che ha contribuito alla conservazione e al ricordo della memoria storica arrivando fino alla più intima esistenza, ai piccoli nuclei familiari le cui generazioni attraverso le foto hanno mantenuto immutata l’immagine di se stesse. L’evoluzione della tecnica verso il digitale ha comportato però un cambiamento sull’uso e la relazione della fotografia con le diverse generazioni che si sono succedute. Da piccoli tesori di carta gelosamente conservati come preziose collezioni si è passati ad un supporto virtuale la cui capacità di rarefazione ci porta ad affermare che le ultime generazioni andranno a perdere la propria memoria visiva. Il digitale ha permesso l’utilizzo della fotografia in un sistema di interrelazioni sociali virtuali e nei cosiddetti social network ha trovato larghissima applicazione.
Gina Hoover compie un viaggio a ritroso dai tag digitali alle fotografie del primo Novecento raccogliendo una serie di immagini che la reinterpretazione pittorica ha reso totalmente atemporali. In Silent Interactions l’immagine digitale e la fotografia antica perdono il vissuto precedente e rivivono una nuova storia il cui punto di partenza risale all’intervento dell’artista.
Della fotografia resta la piccola dimensione e il taglio della composizione, mentre l’istante catturato dallo scatto si dilata e si disperde nei colori forti e nei contorni indefiniti della pittura. Le pennellate cancellano l’alta definizione e arricchiscono ogni piccolo lavoro di una diversa plasticità e di una nuova risoluzione visionaria: i riferimenti spaziali sono ridotti al minimo, mentre numerosi sono i rimandi iconografici alla pittura passata, al pop di Andy Warhol, all’espressionismo di Munch e allo stile grafico di Egon Schiele.
In mostra le piccole immagini scorrono disposte in serie lungo le pareti bianche, per terminare con due oli di più grande formato che restituiscono sicuramente meno energia rispetto alla carica evocativa dei lavori di piccoli formato. 
claudia pettinari
mostra visitata il 17 aprile 2013
dal 17 aprile al 14 maggio 2013
Gina Hoover. Silent Interactions.
Roma – Ecos Gallery
via Giulia 81a
Orari: dal martedì al sabato 15.00 – 19.30
Info: 06 68803886 – info@ecosgallery.comwww.ecosgallery.com

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