08 luglio 2009

fino al 15.VII.2009 Francesco Patriarca Roma, Fondazione Pastificio Cerere

 
Natura e razionalità umana non sempre vanno d’accordo. Ma l’uomo sta giocando sporco, in una battaglia impari in cui non ci sarà nessun vincitore. Una macchina fotografica ha deciso di sentire ciò che l’ambiente ha da dire...

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Il Pastificio Cerere mette a disposizione i suoi spazi per Aggregates, la personale di Francesco Patriarca (Roma, 1974; vive a Roma e New York), una vera e propria denuncia di stampo ecologista. Questa volta l’artista capitolino affronta un argomento complesso e di non facile resa artistica: l’obiettivo è puntato sull’uomo contemporaneo, che sembra non solo volersi affrancare dalla natura, ma anche danneggiarla attraverso la continua espansione urbana e industriale e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali.
La Terra sta per cedere sotto i colpi di quest’opera “disumana” e lancia segnali chiari: Patriarca li ha raccolti, registrandoli col suo fedele mezzo fotografico. Un lavoro di sottrazione, quasi d’impoverimento, quello che l’artista porta avanti nel suo proporre scatti decisi, molto particolareggiati, in cui gli elementi organici si mescolano a quelli meccanici.
Se all’inizio dell’esposizione, infatti, sembra abbracciare il colore, subito lo abbandona, privilegiando il bianco e nero, come a voler ridurre alla pura essenza ciò che l’obiettivo cattura e che l’immagine restituisce senza filtro. Proprio con l’intento di evitare ogni forma di compiacimento e di render più efficace il messaggio: niente orpelli visivi né distrazioni dal soggetto rappresentato; ciò che conta è sollevare il problema.
Francesco Patriarca - Turtle city - 2009 - acrilico su tela - cm 100x120
Una linea immaginaria percorre tutta la galleria, entrando e uscendo dalle opere stesse, in un itinerario che ha nella metafora il tratto più essenziale. Sembra essere il “non luogo” il leitmotiv di questa mostra, una sorta d’indagine per capire come il territorio venga frammentato e le sue risorse disperse senza alcun ritegno a causa dell’intervento umano.
Ma Aggregates è anche un modo per evidenziare quale tipo di comunicazione questo stesso territorio possa mettere in atto partendo dal suo snaturamento. Si veda Ethiopia Tryptich / Construction Site, che svela, attraverso un cantiere edile di Addis Abeba, le tante ferite che l’Africa sopporta per poter sopravvivere, tra cui un processo di deforestazione impossibile da portare avanti a lungo termine senza provocare disastri. E ancora, il microinsediamento di Settlement – wood series, che evoca una città in miniatura, dove ogni cosa è costruita in modo casuale e senza criterio. Miniature e dettagli si susseguono per evocare un paesaggio irriconoscibile, senza più punti di riferimento.
Francesco Patriarca - Settlement-wood series - 2009 - carta cotone su tavola - cm 40x50
Eppure, anche se gli scatti di Patriarca trasportano in un ambiente non direttamente identificabile, ben presto ci si accorge che in realtà ciò che il fotografo sceglie di mostrare è solo e semplicemente l’immagine del mondo che tutti abbiamo davanti. Proprio quel mondo che l’uomo sta tentando con tutte le sue forze di distruggere, a suon di globalizzazione selvaggia e interventi sregolati.

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dall’undici maggio al 15 luglio 2009
Francesco Patriarca – Aggregates
a cura di Maria Alicata
Fondazione Pastificio Cerere – Cerere Temporary Gallery
Via degli Ausoni, 7 (zona San Lorenzo) – 00186 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 15-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0645422960; info@pastificiocerere.com; www.pastificiocerere.com

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