21 marzo 2001

fino al 16.IV.2001 Angelo Titonel – Opere 1962-2000 Roma, Complesso del Vittoriano

 
Una vivace presentazione ha dato il via alla mostra antologica dedicata ad Angelo Titonel. 120 opere documentano la sua personalissima ricerca artistica dagli anni ’60 ad oggi...

di

La conferenza stampa, tenutasi questa mattina al Vittoriano, è stata decisamente vivace e accattivante. A presentare l’evento sono intervenuti Rossana Bossaglia e Claudio Strinati, curatori della mostra, Luciano Caramel, che, oltre ad avere collaborato alla redazione del catalogo, Angelo Titonel, opere 1962-2000, ha curato una monografia sull’artista presentato proprio questa mattina, e, infine, Padre Felice Rossetti e Angelo Titonel.
La Professoressa Bossaglia ha illustrato l’attività di Angelo Titonel a partire dagli esordi in qualità di graphic-designer e art director in agenzie internazionali di pubblicità, professione che evidentemente ha sviluppato in lui una forte abilità nel creare immagini comunicative. Le opere esposte raccontano quarant’anni di attività, un lungo arco di tempo che vede mutamenti di stile ed evoluzioni. Le opere degli anni’60 hanno uno stile fotografico, il film pittorico è piano e nitido. Lo stile di questi dipinti è, secondo la Bossaglia, molto vicino alla Pop Art e all’iperrealismo di Hopper. La solitudine è certamente un tema dominate, soprattutto nella serie delle Stazioni. Titonel raffigura treni e stazioni, non come luoghi di incontro e di comunicazione, ma come teatro dell’incomunicabilità. Le figure rappresentate sono completamente sole oppure appaiono isolate dal contesto. Badiamo bene non stiamo parlando di emarginazione, ma di una solitudine totale che si pone come condizione universale. Nel suo percorso artistico Titonel cresce e si evolve. Dalla pittura fotografica passa ad una realizzazione più porosa e materica delle superfici, che si fanno meno gelide e più vibranti. I soggetti si semplificano e “vanno via via assumendo una fisionomia astratta ”. Queste ultime parole non sono proprio andate giù al Professor Caramel che, nel corso del suo intervento, non ha perso l’occasione di redarguire la prof.ssa Bossaglia, sottolineando l’inadeguatezza di questo termine nel definire l’arte di Titonel. Seppur semplificata l’immagine non è assolutamente astratta.

La volontà dell’artista è quella di estrinsecare l’archetipo insito nelle forme. Titonel stesso asserisce che il suo intento è di ridurre alla struttura più elementare la realtà oggetto della sua indagine, in tal modo riesce a stringere un rapporto più intimo con la forma. Caramel non condivide gli assunti di Rossana Bossaglia in merito alla vicinanza dell’artista all’Iperrealismo e ad Hopper, sostenendo piuttosto la presenza di riferimenti alla Nuova Oggettività tedesca e al Realismo Magico. La sospensione psichica che pervade i suoi lavori lo riconduce alla Metafisica di De Chirico.
Caramel, nella sua monografia, analizza approfonditamente la produzione di questi ultimi anni. Si sofferma quindi sul tema dell’atleta, del vincitore e pone l’accento sul coraggioso recupero che l’artista ha compiuto, nel corso di tutta la sua carriera, di immagini tipicamente fasciste. Titonel non corre il rischio di rievocare le medesime motivazioni, anzi utilizza le stesse immagini proprio per negare quegli assunti.

Assolutamente sopra le parti è l’intervento di Claudio Strinati. Il Soprintendente ai Beni storici e Artistici di Roma e del Lazio è riuscito a sostenere le proprie tesi senza screditare gratuitamente quelle altrui. Ha focalizzato con poche parole le caratteristiche di Titonel. La sua è un’arte attiva, fortemente emotiva, indagatrice dell’immagine, la quale viene analizzata sempre più da vicino e ridotta a segno. Sul segno agiscono le variazioni. Così il vincitore, se capovolto diviene nuotatore, ma rimane essenzialmente un atleta.
Angelo Titonel è intervenuto per ringraziare quanti gli hanno permesso di essere a Roma, al Vittoriano (vicino a Magritte, scelta non casuale di Claudio Strinati!) con la sua prima mostra a carattere antologico. Infine, Padre Felice Rossetti ha presentato un lavoro iconografico su Padre Pio realizzato da Titonel. Consiste in cento ritratti del santo dalla gioventù agli ultimi anni di vita. Le opere sono state raccolte in un volume.

articoli correlati:
Angelo Titonel a Portogruaro

daniela bruni
mostra visitata il 20-III-2001


Dal 20 marzo al 16 aprile 2001. ANGELO TITONEL, opere 1962 – 2000. Roma, Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere – Fori Imperiali.
Tel. 06-6780664
Orario: dal lunedi alla domenica 9,30 – 19,30
Ingresso: entrata libera
Catalogo: Matteo Editore – 31030 Treviso. A cura di R. Bossaglia e C. Strinati e testi di: L. Caramel, D. Morosini, R. Ronchi, S. Bernardi. Testo italiano/inglese: traduzioni di Pete Kercher. £. 100.000

[exibart]

2 Commenti

  1. ero all’inaugurazione. Che disastro. Due critici a momenti non si scannano. Ciao e grazie del bell’articolo!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui