05 ottobre 2013

Fino al 16.XI.2013 Ab Origine Roma, Galleria Z2O Sara Zanin

 
Memoria e presente si fondono negli spazi della galleria di Sara Zanin per dare vita ad un’indagine sul rapporto tra dimensione umana e naturale -

di

“Ab origine” è il felice titolo di questa collettiva che presenta un insieme di opere eterogenee legate fra loro dal filo conduttore dalla ricerca delle origini, tutte realizzate con un linguaggio metaforico che dà vita ad una serie di lavori evocativi e poetici. Il racconto visivo si snoda sulle pareti della galleria in un percorso espositivo che rivela una ricerca che, da intima e privata, si evolve fino a toccare più ampie ed universali tematiche sociali. 
Le visioni oniriche della pittrice finlandese Anna Tuori sono paesaggi magici dai colori acidi. L’assenza di un orizzonte nel quadro e la pennellata ampia e leggera li collocano in un limbo sospeso fra realtà e mondo interiore. L’installazione multimediale di Alessia De Montis crea un’ideale mappa emotiva, in cui delle polaroid impresse si alternano ad altre sovraesposte, quindi bianche, e a delle “pola-video”, proiezioni che simulano delle polaroid animate. Un gioco illusorio in cui si mescolano piani temporali diversi e frammenti di un paesaggio di memorie che si ricompongono come in un puzzle. 
Ab Origine, Vista della mostra, Galleria Z2o Sara Zanin
Implicazioni scientifiche e sociali animano il trittico dell’artista cinese Amy Cheung, che partecipa alla campagna di fundraising per l’associazione no-profit dello psicologo statunitense Philip Zimbardo. Su delle tavole di legno sono incise le scansioni delle loro attività cerebrali mentre pensano al concetto di eroismo, alcune zone sono state dipinte con il sangue dell’artista, che si identifica simbolicamente nell’eroe che versa il suo sangue immolandosi per la causa in cui crede. Con un’installazione multisensoriale Tamara Repetto riflette sul delicato rapporto uomo-natura da un punto di vista ecologico, un progetto che l’artista ha sviluppato in seguito alla moria dei castagni in Piemonte a causa di un parassita arrivato con la crescente attività di importazione di vegetali non autoctoni. 
Lo stesso tipo di critica alla globalizzazione non etica del commercio è il tema trattato da Elisa Strinna, che presenta la riedizione di due progetti già esposti al MACRO due anni fa, un video e delle stampe di nature morte. Strinna vede la natura morta come simbolo dell’antica funzione di “xenia” ovvero dono in cambio di ospitalità, e interviene in modo ironico sulla celebre canestra di frutta di Caravaggio sostituendola con una ciotola di Ikea, il brand di arredamento svedese stereotipo del mercato globale. L’artista si confronta anche con le nostre tradizioni popolari e folkloristiche con il video La ragazza mela in cui la scelta di citare l’omonima fiaba di Italo Calvino inserisce il suo lavoro in un genere narrativo radicato nella dimensione collettiva e popolare. L’idea di continuità fra uomo e natura alla base della fiaba cioè «la sostanza unitaria del tutto, uomini bestie piante cose, l’infinita possibilità di metamorfosi di ciò che esiste», citando Italo Calvino, è purtroppo contraddetta dalla realtà.  
Marta Napoleoni
mostra visitata il 27 settembre 2013
dal 27 settembre al 16 novembre 2013
Amy Cheung, Alessia De Montis, Tamara Repetto, Elisa Strinna, Anna Tuori
Galleria Z2O Sara Zanin
Via della Vetrina 21 – (00186) Roma
Orario: martedì – sabato, 11 – 19 (o su appuntamento)
Info: 06 70452261 – mailto:info@z2ogalleria.it – www.z2ogalleria.it  

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