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L’intera scena si magnetizza sull’entrata, lo spazio sospeso che delimita il confine tra la realtà percettiva e la realtà inconscia, in fondo alla quale si trova quella “Zona” mai raggiunta dai protagonisti di Stalker, film di Tarkovskij del 1971 – per restare in tema di citazioni – nella quale le leggi fisiche sono stravolte da cause ignote, e all’interno di essa anche i desideri più intimi e segreti si possono avverare.
Scardinando tutti i collegamenti causa-effetto e il normale flusso di connessioni si arriva ad un processo di ricerca istintivo che permette di oltrepassare questa soglia. Andrea Dojmi (Roma, 1973) adotta lo stesso metodo percettivo ponendo all’interno della galleria CO2 di Roma tale passaggio: l’ingresso del BUNKER emerge come una scultura al centro dello spazio e da esso assumono forma e funzione gli oggetti che lo circondano. I corrimano, due a precedere la soglia del bunker e uno isolato nella nicchia laterale alla parete (STALKER, 2012), pongono idealmente lo spettatore verso la giusta direzione il cui superamento però è rigorosamente individuale. Simbolo di una civiltà urbanizzata, vecchia, decadente, militarizzata e sconfitta, il BUNKER diventa, come in The Terminal Beach di Ballard, una sorta di rifugio “ultimo” intaccato dagli inquinamenti e dalle radiazioni esterne.
Con The Isle of the Dead lo spazio assume la forma di un doppio cono simmetrico il cui vertice coincide con l’oscuro accesso del BUNKER. Qui si restringe progressivamente l’area espositiva della galleria e da qui si apre l’altro spazio, nel quale ipoteticamente si trova un potenziale tutto da esplorare.
Claudia Pettinari
mostra visitata il 13 settembre 2012
dal 14 settembre al 24 novembre 2012
Andrea Dojmi. The Isle of the Dead.
CO2 contemporary art.
via Piave 66 – (00187) Roma
Orari: dal lunedì al Venerdì 11-19; sabato 16-19.
Info: t. 06 45471209, www.co2gallery.com, info@co2gallery.com